Cosa trovate in queste pagine In queste pagine trovate una proposta di traduzione in italiano corrente delle Istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali di sezione per le elezioni del Parlamento europeo pubblicate dal Ministero dell'Interno. Perché una traduzione Perché il libretto, come lo produce attualmente il Ministero, funziona male. È scritto senza pensare a chi è diretto: nei seggi lavorano persone normali, non funzionari ministeriali con forti conoscenze giuridiche. È scritto senza pensare a quale uso se ne deve fare: non è un trattato, ma un libro di istruzioni, che deve essere letto e usato in fretta, in situazioni di stress e di lavoro convulso. È scritto senza pensare a qual è l'italiano corrente, quello che parlano tutti gli italiani normali, quello nel quale si può scrivere della maggior parte degli argomenti trattati nel libretto di istruzioni. È scritto contravvenendo a quello che ci insegnava la retorica classica: bisogna scrivere tutto quello che è necessario (quod opus est), ma solo quello che è sufficiente (quod satis est), senza inondare il destinatario di troppe informazioni che lo aggravano nella lettura e lo confondono. Chi ha scritto questa traduzione? Un gruppo di studenti della laurea specialistica in "Comunicazione delle organizzazioni complesse" dell'Università di Padova (Claudia Andreatta, Myriam Bisognin, Ilenia Boschin, Paola Corain, Enrico Finucci, Francesca Pietropoli), guidati dal loro professore (Michele Cortelazzo) e dai suoi collaboratori (Chiara Di Benedetto e Matteo Viale). Sono gli autori del volume Le "Istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali di sezione" tradotte in italiano. Omaggio al Ministro dell'Interno, Padova, CLEUP, 2008. Quali sono i principi che hanno ispirato questa traduzione? I principi che hanno ispirato questa traduzione sono quelli della semplificazione del linguaggio amministrativo, favorita negli scorsi anni anche dal Ministero della Funzione pubblica. Per maggiori particolari, potete leggere l'Introduzione e il Commento del libro già citato, Le "Istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali di sezione" tradotte in italiano. Omaggio al Ministro dell'Interno, Padova, CLEUP, 2008. Questa traduzione ha valore ufficiale? No. Questa traduzione non ha valore ufficiale. Siamo convinti di aver pienamente rispettato, nella riformulazione, i contenuti della legge e del libretto ufficiale Istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali di sezione, pubblicato dal Ministero dell’Interno, Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, Direzione Centrale dei Servizi Elettorali (Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 2009; disponibile anche in rete nelle pagine sulle elezioni del Ministero dell'Interno). Ma solo questo ha valore ufficiale. Perché non ci ha pensato direttamente il Ministero dell'Interno?
Vallo a capire! Nel 2008
abbiamo inviato l'esperimento di traduzione all'allora Ministro,
Giuliano Amato. Al cambio di governo l'abbiamo inviato al suo
successore, Roberto Maroni. Nel testo abbiamo scritto: “Certamente il
Ministro e i suoi funzionari potranno fare di più di quanto abbiamo
potuto fare noi” e avevamo aggiunto: “ci auguriamo che il Ministro e i
suoi funzionari vogliano farsi carico della revisione di uno strumento,
quello delle Istruzioni, che, costruito inizialmente con una logica
rigorosa, ha perso negli anni aggiunta dopo aggiunta, il nitore iniziale
e ha visto cambiare radicalmente le caratteristiche dei suoi
destinatari”. Il Ministero si era trovato, gratis, una proposta di
revisione del testo, che poteva portare a due risultati: quello del
risparmio (il nostro testo è più breve di circa un terzo di quello
ufficiale) e quello di una maggiore efficacia, e quindi efficienza. Ma
non solo non ne ha fatto tesoro; non ci ha neppure degnato di una
risposta, anche di presa di distanza. Lasciamo ai lettori il giudizio
sulla nostra opera: perfettibile, ma, consentitecelo, nettamente
migliore di quella attualmente pubblicata.
Commenti A fronte del silenzio del Ministero, non sono mancati i commenti favorevoli: ci hanno scritto presidenti di seggio e scrutatori, ma anche singoli cittadini. Hanno fatto cenno al libretto anche autorevoli commentatori. Riportiamo qui i commenti di Gian Antonio Stella e Gianrico Carofiglio: |