30. CONTROLLATE LA LEGGIBILITÀ
Dopo che sono stati presi in considerazione i suggerimenti che abbiamo dato
finora, come può il dipendente pubblico verificare se il suo testo è
sufficientemente leggibile? Ci sono dei mezzi empirici. Innanzi tutto, può far
ricorso alla propria competenza linguistica, rileggendo il suo testo mettendosi
nelle vesti del cittadino che riceve la comunicazione. Poi può chiedere l'aiuto,
scambievole, di qualche collega di un altro ufficio: a volte i testi
amministrativi sono poco comprensibili anche per chi lavora nella stessa
amministrazione, ma non domina quotidianamente gli argomenti oggetto della
comunicazione. Ma ci sono anche dei mezzi oggettivi, che si basano su
valutazioni quantitative del testo scritto.Questi mezzi sono gli indici di
leggibilità. Gli indici di leggibilità sono formule matematiche che, basandosi
su parametri come la lunghezza media delle parole e la lunghezza media delle
frasi, misurano la difficoltà di un testo. Questi indici sono, naturalmente, in
grado di valutare la semplicità della sintassi e del lessico di un testo, non la
correttezza della disposizione delle informazioni.I sistemi di videoscrittura
offrono, tra le loro opzioni, la misurazione della leggibilità del testo (in
genere al termine del controllo ortografico). Tra i vari indici disponibili,
segnaliamo l'indice Gulpease, l'unico pensato specificamente per l'italiano. Chi
vuole, può sottoporre gratuitamente i propri testi alla misurazione secondo
questo indice, al sito www.eulogos.it/censor.L'indice Gulpease utilizza una
scala da 0 (massima leggibilità) a 100 (minima leggibilità); un testo che
raggiunga quota 60 è leggibile autonomamente da chi abbia la licenza media. È
piuttosto difficile che un testo dai contenuti complessi come sono quelli
diffusi dalle pubbliche amministrazioni possa raggiungere un indice di 60;
attestarsi intorno a un indice di 50 può essere un buon risultato. Anche la
leggibilità di queste 30 regole si attesta intorno a quota
50.
[«Guida agli Enti Locali», n. 20, 25 maggio 2002, pp. XXV-XXXV]