Elegies

The Wanderer L’errante
0001 Oft him anhaga     are gebideð, Sempre il solitario trova favore,
0002 metudes miltse,     þeah þe he modcearig conforto da dio, sebbene afflitto nel cuore
0003 geond lagulade     longe sceolde abbia dovuto a lungo per le vie del mare
0004 hreran mid hondum     hrimcealde sæ, smuovere con la mano le gelide acque, battere
0005 wadan wræclastas –     wyrd bið ful aræd. orme d’esilio – inesorabile è il fato.
0006 Swa cwæð eardstapa,     earfeþa gemyndig, Così disse l’errante, memore d’affanni,
0007 wraþra wælsleahta,     winemæga hryre: di eccidi feroci, morte di congiunti:
0008 “Oft ic sceolde ana     uhtna gehwylce “Spesso ho dovuto solo, al far dell’alba,
0009 mine ceare cwiþan.     Nis nu cwicra nan lamentare la mia pena. Non c’è ora vivo
0010 þe ic him modsefan     minne durre alcuno cui osi far manifesto
0011 sweotule asecgan.     Ic to soþe wat il mio animo. Io so per vero
0012 þæt biþ in eorle     indryhten þeaw che in uomo è nobile costume
0013 þæt he his ferðlocan     fæste binde, forte serrare il cinto della mente, chiudere
0014 healde his hordcofan,     hycge swa he wille. la stanza del cuore, pensi come vuole.
0015 Ne mæg werig mod     wyrde wiðstondan, L’animo affranto non può opporsi al fato,
0016 ne se hreo hyge     helpe gefremman. né il cuore turbato porgere soccorso.
0017 Forðon domgeorne     dreorigne oft Chi brama gloria, perciò, spesso
0018 in hyra breostcofan     bindað fæste. nel petto rinserra l’angoscia.
0019 Swa ic modsefan     minne sceolde Così io, spesso misero e afflitto,
0020 oft earmcearig,     eðle bidæled, senza patria, lontano da parenti,
0021 freomægum feor     feterum sælan, ho dovuto la mente stringere in lacci,
0022 siþþan geara iu     goldwine minne da quando in anni lontani il mio signore
0023 hruse heolstre biwrah,     ond ic hean þonan la terra coprì con il buio, e derelitto
0024 wod wintercearig     ofer waþema gebind, di là andai sul rimescolio delle onde,
0025 sohte seledreorig     sinces bryttan, cercai, senza sala, uno spartitore di ori,
0026 hwær ic feor oþþe neah     findan meahte dove, vicino o lontano, potessi trovare
0027 þone þe in meoduhealle     [minne] myne wisse, chi nella sala dell’idromele di me sapesse,
0028 oþþe mec freondleasne     frefran wolde, o volesse confortare uno senza amici, nella gioia
0029 wenian mid wynnum.     Wat se þe cunnað intrattenerlo. Chi ne ha fatto prova sa
0030 hu sliþen bið     sorg to geferan, che crudele compagno è il dolore
0031 þam þe him lyt hafað     leofra geholena. per colui che ha pochi amici diletti.
0032 Warað hine wræclast,     nales wunden gold, Sue sono orme d’esilio, non oro attorto,
0033 ferðloca freorig,     nalæs foldan blæd. gelido petto, non lo splendore della terra.
0034 Gemon he selesecgas     ond sincþege, Ricorda i guerrieri nella sala e i doni ricevuti,
0035 hu hine on geoguðe     his goldwine come da giovane lo intrattenne a banchetto
0036 wenede to wiste –     wyn eal gedreas. il signore – perì del tutto la gioia.
0037 Forþon wat se þe sceal     his winedryhtnes Perciò sa, chi deve a lungo privarsi
0038 leofes larcwidum     longe forþolian – dei consigli del suo amico e signore,
0039 ðonne sorg ond slæp     somod ætgædre che quando sovente affanno e sonno
0040 earmne anhogan     oft gebindað, assieme avvincono il misero solitario,
0041 þinceð him on mode     þæt he his mondryhten nell’animo gli sembra di abbracciare
0042 clyppe ond cysse,     ond on cneo lecge e baciare il signore, sul ginocchio posargli
0043 honda ond heafod,     swa he hwilum ær le mani e il capo, come quando a volte
0044 in geardagum     giefstolas breac. un tempo godeva del seggio dei doni.
0045 Ðonne onwæcneð eft     wineleas guma – Poi si ridesta l’uomo senza amici –
0046 gesihð him biforan     fealwe wegas, vede davanti a sé le fosche onde,
0047 baþian brimfuglas,     brædan feþra, bagnarsi gli uccelli marini, allargare le penne,
0048 hreosan hrim ond snaw     hagle gemenged. cadere gelo e neve misti a grandine.
0049 Þonne beoð þy hefigran     heortan benne, Più grevi sono allora le ferite del cuore,
0050 sare æfter swæsne.     Sorg bið geniwad rimpianto dell’amato. Si rinnova l’affanno
0051 þonne maga gemynd     mod geondhweorfeð; quando la mente ripercorre il ricordo dei parenti;
0052 greteð gliwstafum,     georne geondsceawað saluta con segni di gioia, bramoso osserva
0053 secga geseldan;     swimmað oft on weg – i compagni degli uomini; sempre nuotano via –
0054 fleotendra ferð     no þær fela bringeð espressioni familiari non porta
0055 cuðra cwidegiedda.     Cearo bið geniwad lo spirito dei natanti. Si rinnova la pena
0056 þam þe sendan sceal     swiþe geneahhe a chi deve più e più volte mandare
0057 ofer waþema gebind     werigne sefan. la mente accasciata sul rimescolio del mare.
0058 Forþon ic geþencan ne mæg     geond þas woruld A questo mondo perciò non so pensare
0059 for hwan modsefa     min ne gesweorce perché al tutto non s’ottenebri la mia mente,
0060 þonne ic eorla lif     eal geondþence, quando ripenso alla vita dei guerrieri,
0061 hu hi færlice     flet ofgeafon, come d’improvviso lasciarono la sala,
0062 modge maguþegnas.     Swa þes middangeard i coraggiosi seguaci. Così ogni giorno
0063 ealra dogra gehwam     dreoseð ond fealleþ. questa terra perisce e decade. Saggi, perciò,
0064 Forþon ne mæg wearþan wis     wer, ær he age non si diventa, se prima non si hanno
0065 wintra dæl in woruldrice.     Wita sceal geþyldig – molti anni al mondo. Il saggio deve esser paziente –
0066 ne sceal no to hatheort     ne to hrædwyrde, non troppo passionale né troppo avventato nel parlare,
0067 ne to wac wiga     ne to wanhydig, né guerriero troppo fiacco né troppo temerario,
0068 ne to forht ne to fægen,     ne to feohgifre né troppo pavido né troppo esultante, né troppo avido
0069 ne næfre gielpes to georn     ær he geare cunne. né mai troppo bramoso di vanti prima che chiaro sappia.
0070 Beorn sceal gebidan,     þonne he beot spriceð, Deve aspettare, quando pronuncia impegno,
0071 oþþæt collenferð     cunne gearwe di conoscer chiaro, il valoroso, dove
0072 hwider hreþra gehygd     hweorfan wille. vogliano volgersi i pensieri del cuore.
0073 Ongietan sceal gleaw hæle     hu gæstlic bið Deve capire, il prudente, come sarà orrendo
0074 þonne ealre þisse worulde wela     weste stondeð, quando del tutto periranno i beni della terra,
0075 swa nu missenlice     geond þisne middangeard così come ora stanno qua e là per il mondo
0076 winde biwaune     weallas stondaþ, mura spazzate dal vento, coperte dal gelo,
0077 hrime bihrorene,     hryðge þa ederas. edifici nella tormenta.
0078 Woniað þa winsalo;     waldend licgað Rovinano le sale del vino; giacciono i signori
0079 dreame bidrorene,     duguþ eal gecrong privati di gioia, i seguaci tutti perirono,
0080 wlonc bi wealle.     Sume wig fornom, superbi presso il muro. Alcuni li prese la guerra,
0081 ferede in forðwege:     sumne fugel oþbær li spinse per via: chi un uccello portò
0082 ofer heanne holm;     sumne se hara wulf sopra il mare profondo; chi il grigio lupo
0083 deaðe gedælde;     sumne dreorighleor spartì con la morte; chi, ancora, triste
0084 in eorðscræfe     eorl gehydde. un guerriero nascose in un antro di terra.
0085 Yþde swa þisne eardgeard     ælda scyppend Così rovinò questo abitato il creatore degli uomini,
0086 oþþæt burgwara     breahtma lease finché ormai vuota di voci di festa
0087 eald enta geweorc     idlu stodon. rimase deserta l’antica opera di giganti.
0088 Se þonne þisne wealsteal     wise geþohte Chi su questa struttura ha saggiamente riflettuto
0089 ond þis deorce lif     deope geondþenceð, e mediti a fondo su questa oscura vita,
0090 frod in ferðe,     feor oft gemon esperto nell’animo, lontani spesso rammenta
0091 wælsleahta worn,     ond þas word acwið: i molti eccidi, e così dice:
0092 ‘Hwær cwom mearg? Hwær cwom mago?     Hwær cwom maþþumgyfa? ‘Dov’è il destriero? Dove il giovane guerriero? Il donatore d’ori?
0093 Hwær cwom symbla gesetu?     Hwær sindon seledreamas? Dove i seggi dei banchetti? Dove sono le gioie della sala?
0094 Eala beorht bune.     Eala byrnwiga. Ah, la coppa splendente! Ah, il guerriero in armi!
0095 Eala þeodnes þrym.     Hu seo þrag gewat, Ah, la gloria del signore! Come è passato quel tempo,
0096 genap under nihthelm,     swa heo no wære. scomparso nel buio della notte, come se mai fosse stato!
0097 Stondeð nu on laste     leofre duguþe Resta ora a vestigia dell’amata schiera il muro
0098 weal wundrum heah,     wyrmlicum fah. di mirabile altezza, serpiforme nei fregi.
0099 Eorlas fornoman     asca þryþe, Gli uomini se li presero stuoli di lance,
0100 wæpen wælgifru,     wyrd seo mære, armi avide di strage, il fato famoso,
0101 ond þas stanhleoþu     stormas cnyssað, e le tempeste battono queste pareti rocciose,
0102 hrið hreosende     hrusan bindeð, la neve che cade serra la terra,
0103 wintres woma,     þonne won cymeð, furia d’inverno, quando buia viene,
0104 nipeð nihtscua,     norþan onsendeð s’oscura l’ombra della notte, da nord manda
0105 hreo hæglfare     hæleþum on andan. grandinate feroci in astio agli uomini.
0106 Eall is earfoðlic     eorþan rice, Tutto travagliato è il regno della terra,
0107 onwendeð wyrda gesceaft     weoruld under heofonum. l’opera del fato muta il mondo sotto il cielo.
0108 Her bið feoh læne;     her bið freond læne; Qui non dura la ricchezza, non dura l’amico,
0109 her bið mon læne;     her bið mæg læne – qui non dura l’uomo, non dura il parente –
0110 eal þis eorþan gesteal     idel weorþeð.’” deserta diventa la struttura della terra.’”
0111 Swa cwæð snottor on mode –     gesæt him sundor æt rune. Così disse fra sé il saggio, sedendo assorto in disparte.
0112 Til biþ se þe his treowe gehealdeþ,     ne sceal næfre his torn to rycene Buono è chi serba lealtà, e mai dal suo petto
0113 beorn of his breostum acyþan,     nemþe he ær þa bote cunne, manifesta l’affanno, se prima non sappia con forza
0114 eorl mid elne gefremman.     Wel bið þam þe him are seceð, apportarvi rimedio. Bene a chi cerca favore,
0115 frofre to fæder on heofonum,     þær us eal seo fæstnung stondeð. conforto dal padre nei cieli, là è per noi sicurezza.
The Seafarer Il navigante
0001 Mæg ic be me sylfum     soðgied wrecan, Posso di me riferire storia vera,
0002 siþas secgan,     hu ic geswincdagum dire di viaggi, come in giorni di travaglio
0003 earfoðhwile     oft þrowade, spesso ho sofferto tempo d’affanno,
0004 bitre breostceare     gebiden hæbbe, amare pene ho patito in petto, dimora
0005 gecunnad in ceole     cearselda fela, di dolore ho conosciuto sulla nave,
0006 atol yþa gewealc,     þær mec oft bigeat l’orrendo tumulto delle onde, dove molte volte
0007 nearo nihtwaco     æt nacan stefnan, mi colse ansiosa veglia a prua, quando essa
0008 þonne he be clifum cnossað.     Calde geþrungen sbatte davanti ai picchi. Avvinti dal freddo
0009 wæron mine fet     forste gebunden, erano i miei piedi, stretti dal gelo,
0010 caldum clommum,     þær þa ceare seofedun da freddi lacci, gemeva il dolore ardendo
0011 hat’ ymb heortan;     hungor innan slat attorno al cuore; dentro la fame dilaniava
0012 merewerges mod.     Þæt se mon ne wat lo spirito di uno stremato dal mare. L’uomo
0013 þe him on foldan     fægrost limpeð, che a terra ha più fortunata sorte
0014 hu ic earmcearig     iscealdne sæ non sa com’io misero e afflitto il mare ghiacciato
0015 winter wunade     wræccan lastum, ho dimorato d’inverno su orme d’esilio,
0016 winemægum bidroren, privato di riparo di congiunti, ricoperto
0017 bihongen hrimgicelum.     Hægl scurum fleag – di ghiaccioli. Cadeva a scrosci la grandine –
0018 þær ic ne gehyrde     butan hlimman sæ, là non ho udito se non il suono del mare,
0019 iscaldne wæg.     Hwilum ylfete song la gelida via. A volte canto di cigno
0020 dyde ic me to gomene     ganetes hleoþor mi servì da diletto, voce di sula
0021 ond huilpan sweg     fore hleahtor wera, e verso di chiurlo da riso degli uomini,
0022 mæw singende     fore medodrince. e da idromele gabbiano canoro. Le tempeste
0023 Stormas þær stanclifu beotan,     þær him stearn oncwæð, battevano i picchi, rispondeva la sterna,
0024 isigfeþera;     ful oft þæt earn bigeal, intirizzito pennuto; replicava l’aquila urlando,
0025 urigfeþra –     ne ænig hleomæga intriso pennuto – sostegno di congiunto
0026 feasceaftig ferð     frefran meahte. non poteva consolare lo spirito affranto.
0027 Forþon him gelyfeð lyt,     se þe ah lifes wyn Chi rimasto nelle città ha gioia di vita,
0028 gebiden in burgum,     bealosiþa hwon, pochi avversi viaggi, superbo ed ebbro di vino,
0029 wlonc ond wingal,     hu ic werig oft poco crede come io stanco ebbi spesso
0030 in brimlade     bidan sceolde. a restare sui sentieri del mare. Rabbuiava
0031 Nap nihtscua,     norþan sniwde, l’ombra della notte, nevicava da nord, il gelo
0032 hrim hrusan bond,     hægl feol on eorþan, serrava il suolo, s’abbatteva grandine sulla terra,
0033 corna caldast.     Forþon cnyssað nu freddissimi chicchi. Eppure ora smaniano
0034 heortan geþohtas,     þæt ic hean streamas, i pensieri del cuore perché io faccia prova
0035 sealtyþa gelac     sylf cunnige; dell’alto mare, delle onde salate in tumulto;
0036 monað modes lust     mæla gehwylce in ogni occasione il desiderio incalza
0037 ferð to feran,     þæt ic feor heonan la mente a partire, che lontano di qui
0038 elþeodigra     eard gesece. io cerchi paese straniero.
0039 Forþon nis þæs modwlonc     mon ofer eorþan, Perché non c’è in terra uomo così superbo,
0040 ne his gifena þæs god,     ne in geoguþe to þæs hwæt, nei doni così fortunato, così vigoroso in giovinezza,
0041 ne in his dædum to þæs deor,     ne him his dryhten to þæs hold, né così valoroso nelle azioni, né il suo signore così grazioso,
0042 þæt he a his sæfore     sorge næbbe, che non sia sempre in ansia per il suo viaggio marino,
0043 to hwon hine dryhten     gedon wille. per che cosa gli riservi il signore.
0044 Ne biþ him to hearpan hyge     ne to hringþege, Non ha pensiero per l’arpa né per dono d’anelli,
0045 ne to wife wyn     ne to worulde hyht, né per diletto di donna né speranza di mondo,
0046 ne ymbe owiht elles,     nefne ymb yða gewealc, né per altro ancora se non il tumulto delle onde,
0047 ac a hafað longunge     se þe on lagu fundað. ma sempre ha brama chi si volge al mare.
0048 Bearwas blostmum nimað,     byrig fægriað, I boschi sono in fiore, fanno belli i borghi,
0049 wongas wlitigiað,     woruld onetteð – ornano i prati, s’affretta il mondo –
0050 ealle þa gemoniað     modes fusne tutto spinge l’animo che anela, lo spirito
0051 sefan to siþe,     þam þe swa þenceð a partire, per andare, come intende,
0052 on flodwegas     feor gewitan. lontano sulle vie dei flutti. Il cuculo
0053 Swylce geac monað     geomran reorde, anche incalza con voce accorata, canta
0054 singeð sumeres weard,     sorge beodeð il guardiano dell’estate, pene amare
0055 bitter in breosthord.     Þæt se beorn ne wat, annuncia nel petto. Chi prospero vive
0056 esteadig secg,     hwæt þa sume dreogað non sa che cosa penano alcuni, quelli
0057 þe þa wræclastas     widost lecgað. che più lontano pongono orme d’esilio.
0058 Forþon nu min hyge hweorfeð     ofer hreþerlocan, Va perciò il mio pensiero oltre il cinto
0059 min modsefa     mid mereflode del petto, lontana con la marea va la mente
0060 ofer hwæles eþel     hweorfeð wide, sopra la patria della balena, per le plaghe
0061 eorþan sceatas,     cymeð eft to me del mondo, da me ritorna famelica e bramosa,
0062 gifre ond grædig,     gielleð anfloga, urla volatrice solitaria, irresistibile
0063 hweteð on wælweg     hreþer unwearnum urge il petto sulla via della balena,
0064 ofer holma gelagu.     Forþon me hatran sind per la distesa dell’oceano. Più mi accendono
0065 dryhtnes dreamas     þonne þis deade lif, infatti le gioie del signore che questa morta vita,
0066 læne on londe.     Ic gelyfe no effimera in terra. Io non credo
0067 þæt him eorðwelan     ece stondeð: che stiano eterni i beni terreni:
0068 simle þreora sum     þinga gehwylce, sempre, in ogni caso, di tre cose una
0069 ær his tiddæge,     to tweon weorþeð – terrà incerti fino alla fine dei giorni –
0070 adl oþþe yldo     oþþe ecghete malattia o vecchiaia o odio di lama
0071 fægum fromweardum     feorh oðþringeð. strapperà la vita al destinato.
0072 Forþon bið eorla gehwam     æftercweþendra Perciò è per ognuno la lode dei posteri,
0073 lof lifgendra     lastworda betst, dei viventi, la miglior reputazione,
0074 þæt he gewyrce,     ær he on weg scyle, che prima della dipartita operi in terra
0075 fremum on foldan     wið feonda niþ, con le sue azioni contro la malignità dei nemici,
0076 deorum dædum     deofle togeanes, con valorose gesta contro il diavolo,
0077 þæt hine ælda bearn     æfter hergen così che poi lo lodino i figli degli uomini,
0078 ond his lof siþþan     lifge mid englum e viva quindi la sua lode con gli angeli
0079 awa to ealdre,     ecan lifes blæd, per sempre, gloria di vita eterna,
0080 dream mid dugeþum.     Dagas sind gewitene, gioia fra le schiere. Sono passati i giorni,
0081 ealle onmedlan     eorþan rices – la magnificenza tutta del regno terreno –
0082 nearon nu cyningas     ne caseras, non ci sono ora i re e gli imperatori
0083 ne goldgiefan     swylce iu wæron, e i donatori d’oro che c’erano un tempo,
0084 þonne hi mæst mid him     mærþa gefremedon quando fra loro compivano gli atti più gloriosi
0085 ond on dryhtlicestum     dome lifdon. e vivevano nella più nobile fama.
0086 Gedroren is þeos duguð eal,     dreamas sind gewitene, Perirono tutti i valorosi, sono passate le gioie,
0087 wuniað þa wacran     ond þas woruld healdaþ, rimangono i più fiacchi e tengono il mondo,
0088 brucað þurh bisgo.     Blæd is gehnæged, vi vivono con la fatica. E’ svilito il fasto,
0089 eorþan indryhto     ealdað ond searað, la nobiltà della terra invecchia e appassisce,
0090 swa nu monna gehwylc     geond middangeard. come fa ora ogni uomo per tutto il mondo.
0091 Yldo him on fareð,     onsyn blacað, Lo raggiunge la vecchiaia, impallidisce il volto,
0092 gomelfeax gnornað,     wat his iuwine, canuto si lamenta, sa affidati alla terra
0093 æþelinga bearn,     eorþan forgiefene. i suoi amici di un tempo, figli di principi.
0094 Ne mæg him þonne se flæschoma,     þonne him þæt feorg losað, Non può poi il corpo, quando vien meno la vita,
0095 ne swete forswelgan     ne sar gefelan, gustare dolcezza o sentire dolore,
0096 ne hond onhreran     ne mid hyge þencan. muovere la mano o pensare con la mente.
0097 Þeah þe græf wille     golde stregan Sebbene voglia la tomba spargere d’oro
0098 broþor his geborenum     – byrgan be deadum – il fratello per il fratello, seppellirlo
0099 maþmum mislicum     þæt hine mid wille, fra i morti accompagnato da molti tesori,
0100 ne mæg þære sawle     þe biþ synna ful all’anima che è piena di peccati non può,
0101 gold to geoce     for godes egsan, di fronte al terrore di dio, esser d’aiuto
0102 þonne he hit ær hydeð     þenden he her leofað. l’oro che egli abbia nascosto da vivo.
0103 Micel biþ se meotudes egsa,     forþon hi seo molde oncyrreð; Grande è il terrore di dio, perciò dal suo cospetto
0104 se gestaþelade     stiþe grundas, si ritrae la terra; egli pose salde fondamenta,
0105 eorþan sceatas     ond uprodor. le regioni del mondo e il firmamento.
0106 Dol biþ se þe him his dryhten ne ondrædeþ –     cymeð him se deað unþinged. Folle chi non teme il signore – inattesa gli giunge la morte.
0107 Eadig bið se þe eaþmod leofaþ –     cymeð him seo ar of heofonum, Felice chi umile vive – gli giunge favore dal cielo,
0108 meotod him þæt mod gestaþelað,     forþon he in his meahte gelyfeð. dio gli pone saldo lo spirito, perché nel suo potere egli fida.
0109 Stieran mon sceal strongum mode,     ond þæt on staþelum healdan, Si deve governare il forte spirito, tenerlo su salda rotta,
0110 ond gewis werum,     wisum clæne, e sicuro nei patti, puro nei modi,
0111 scyle monna gehwylc     mid gemete healdan deve ogni uomo con misura tenere
0112 [lufan] wiþ leofne     ond wið laþne bealo, [amore] verso amico e verso nemico offesa,
0113 þeah þe he hine wille fyres     fulne [* * *] benché lo voglia di fuoco pieno [* * *]
0114 oþþe on bæle     forbærnedne o sulla pira bruciato l’amico
0115 his geworhtne wine.     Wyrd biþ swiþre, che s’è acquistato. Più forte è la sorte,
0116 meotud meahtigra     þonne ænges monnes gehygd. più possente il signore d’ogni intento umano.
0117 Uton we hycgan     hwær we ham agen, Poniamo mente dove abbiamo la patria,
0118 ond þonne geþencan     hu we þider cumen, e pensiamo poi come possiamo arrivarvi,
0119 ond we þonne eac tilien,     þæt we to moten e adoperiamoci anche di raggiungere
0120 in þa ecan     eadignesse, la felicità eterna,
0121 þær is lif gelong     in lufan dryhtnes, dove la vita dipende dall’amore del signore,
0122 hyht in heofonum.     Þæs sy þam halgan þonc, speranza nei cieli. Sia grazie a dio
0123 þæt he usic geweorþade,     wuldres ealdor, che egli ci abbia esaltati, il re della gloria,
0124 ece dryhten,     in ealle tid.      Amen l’eterno signore, per tutti i tempi.     Amen
The Riming Poem Poesia in rima
0001 Me lifes onlah     se þis leoht onwrah, Vita mi accordò chi questa luce rivelò,
0002 ond þæt torhte geteoh,     tillice onwrah. e chiaramente dispiegò, graziosamente rivelò.
0003 Glæd wæs ic gliwum,     glenged hiwum, Felice fui in diletti, adorno di colori,
0004 blissa bleoum,     blostma hiwum. tinte di gioia, colori di fiori.
0005 Secgas mec segon,     symbel ne alegon, Gli uomini mi guardavano, banchetti non mancavano,
0006 feorhgiefe gefegon;     frætwed wægum godevano del dono della vita; gioiosi li portavano
0007 wic ofer wongum     wennan gongum, cavalli addobbati nei percorsi delle piane,
0008 lisse mid longum     leoma getongum. lietamente a gran falcate dei loro arti.
0009 Þa wæs wæstmum aweaht,     world onspreht, Allora rigoglioso si destava, si ravvivava il mondo,
0010 under roderum areaht,     rædmægne oferþeaht. si dispiegava sotto il cielo, lo copriva saggia potenza.
0011 Giestas gengdon,     gerscype mengdon, Andavano gli ospiti, si mescolavano in crocchi,
0012 lisse lengdon,     lustum glengdon. gioiosi indugiavano, piacevolmente s’ornavano.
0013 Scrifen scrad glad     þurh gescad in brad, La nave assegnata veleggiava al largo con discernimento,
0014 wæs on lagustreame lad,     þær me leoþu ne biglad. la rotta era sull’oceano, dove la nave non mi veniva meno.
0015 Hæfde ic heanne had,     ne wæs me in healle gad, Avevo alto rango, nella sala niente mi mancava,
0016 þæt þær rof weord rad.     Oft þær rinc gebad, così che cavalcava valorosa schiera. Spesso guerriero
0017 þæt he in sele sæge     sincgewæge, s’aspettava di vedere nella sala misura di tesoro
0018 þegnum geþyhte.     Þenden wæs ic in mægen, vantaggioso per i seguaci. Finché ebbi forza,
0019 horsce mec heredon,     hilde generedon, mi lodavano i valorosi, mi proteggevano in guerra
0020 fægre feredon,     feondon biweredon. ben mi sostenevano, mi difendevano dai nemici.
0021 Swa mec hyhtgiefu heold,     hygedryht befeold, Così dono di speranza mi teneva, mi circondava seguito,
0022 staþolæhtum steold,     stepegongum weold tenute possedevo, governavo gli altrui passi
0023 swylce eorþe ol,     ahte ic ealdorstol, e la terra produceva, possedevo alto seggio,
0024 galdorwordum gol.     Gomen sibbe ne ofoll, proferivo parola possente. Diletto alla famiglia non mancava,
0025 ac wæs gefest gear,     gellende sner, ma era certo di doni l’anno, risuonava corda d’arpa,
0026 wuniendo wær     wilbec bescær. patto duraturo interrompeva fiume d’infelicità.
0027 Scealcas wæron scearpe,     scyl wæs hearpe, Gli uomini erano sagaci, sonora l’arpa,
0028 hlude hlynede,     hleoþor dynede, forte intonava, melodia risuonava,
0029 sweglrad swinsade,     swiþe ne minsade. echeggiava la via del sole, molto non si contraeva.
0030 Burgsele beofode,     beorht hlifade, La sala in città vibrava, splendida s’ergeva,
0031 ellen eacnade,     ead beacnade, coraggio s’accresceva, prosperità si segnalava,
0032 freaum frodade,     fromum godade, nei nobili c’era saggezza, negli audaci ricchezza,
0033 mod mægnade,     mine fægnade, l’animo si fortificava, la mente si rallegrava,
0034 treow telgade,     tir welgade, lealtà fioriva, gloria abbondava,
0035 blæd blissade, fama allietava,
0036 gold gearwade,     gim hwearfade, oro s’approntava, gemma circolava,
0037 sinc searwade,     sib nearwade. tesoro era lavorato, parentela rinsaldata.
0038 From ic wæs in frætwum,     freolic in geatwum; Ero valoroso in arredi bellici, magnifico nei corredi
0039 wæs min dream dryhtlic,     drohtað hyhtlic. nobile era la mia gioia, appagante la mia condizione.
0040 Foldan ic freoþode,     folcum ic leoþode, Proteggevo la terra, ero benevolo con il popolo,
0041 lif wæs min longe,     leodum in gemonge, lunga era la mia vita, in mezzo agli uomini,
0042 tirum getonge,     teala gehonge. associata a gloria, ben formata.
0043 Nu min hreþer is hreoh,     heowsiþum sceoh, Ora è sconvolto il mio petto, sgomento per la scomparsa dei colori,
0044 nydbysgum neah;     gewiteð nihtes in fleah prossimo ad affanni inevitabili; se ne va di notte in volo
0045 se ær in dæge wæs dyre.     Scriþeð nu deop in feore chi di giorno era prezioso. S’insinua profondo nello spirito
0046 brondhord geblowen     breostum in forgrowen, tesoro ardente in petto malignamente cresciuto,
0047 flyhtum toflowen.     Flah is geblowen in volo svanito. Il male è di molto fiorito
0048 miclum in gemynde;     modes gecynde nel pensiero; assale la natura dell’animo
0049 greteð ungrynde     grorn efenpynde, e la gremisce un cordoglio inesausto,
0050 bealofus byrneð,     bittre toyrneð. arde alacre di male, amaramente si sparge.
0051 Werig winneð,     widsið onginneð, L’esausto lotta, inizia viaggio lontano,
0052 sar ne sinniþ,     sorgum cinnið, non cessa il dolore, si riproduce in pene,
0053 blæd his blinnið,     blisse linnið, termina la sua gloria, perde felicità,
0054 listum linneð,     lustum ne tinneð. perde abilità, non si protende con piacere.
0055 Dreamas swa her gedreosað,     dryhtscype gehreosað, Così la gioia qui svanisce, la nobiltà perisce,
0056 lif her men forleosað,     leahtras oft geceosað; perdono gli uomini la vita, iniquità spesso scelgono;
0057 treowþrag is to trag,     seo untrume genag, cattivo è il tempo della fede, fiacco è declinato,
0058 steapum eatole misþah,     ond eal stund genag. per gli eminenti è andata orrendamente, l’ora è al tutto declinata.
0059 Swa nu world wendeþ,     wyrde sendeþ, Così ora muta il mondo, manda sorte avversa,
0060 ond hetes henteð,     hæleþe scyndeð. e persegue odio, all’uomo nuoce.
0061 Wencyn gewiteð,     wælgar sliteð, Passa la stirpe della speranza, lancia letale squarcia,
0062 flahmah fliteþ,     flan mon hwiteð, il cattivo contende, malvagità rifinisce il dardo,
0063 borgsorg biteð,     bald ald þwiteþ, morde dolore da debiti, vecchiaia frustra audacia,
0064 wræcfæc wriþað,     wraþ að smiteþ, fiorisce tempo d’infelicità, l’irato insozza il giuramento,
0065 singryn sidað,     searofearo glideþ, si diffonde afflizione senza posa, abile rotta devia,
0066 gromtorn græfeþ,     græf hæft hafað, ira feroce scava, la tomba ha il prigioniero,
0067 searohwit solaþ,     sumurhat colað, candidezza s’insudicia, caldo estivo si raffredda,
0068 foldwela fealleð,     feondscipe wealleð, decade la ricchezza della terra, inimicizia ribolle,
0069 eorðmægen ealdaþ,     ellen colað. il vigore della terra invecchia, si disinfervora il coraggio.
0070 Me þæt wyrd gewæf,     ond gehwyrft forgeaf, Questo mi ha ordito la sorte, e il corso del tempo statuito
0071 þæt ic grofe græf,     ond þæt grimme scræf che mi scavassi tomba, e a quella atroce fossa
0072 flean flæsce ne mæg,     þonne flanhred dæg non potrò sfuggire con la carne, quando giorno sfrecciante
0073 nydgrapum nimeþ,     þonne seo neaht becymeð m’afferrerà con presa inesorabile, quando giungerà la notte
0074 seo me eðles ofonn     ond mec her heardes onconn. che mi negherà patria e m’assalirà in questa terra.
0075 Þonne lichoma ligeð,     lima wyrm friteþ, Quando il corpo giacerà, ne divorerà le membra il verme,
0076 ac him wenne gewigeð     ond þa wist geþygeð, ma lieto procederà e consumerà il banchetto,
0077 oþþæt beoþ þa ban     gebrosnad on an, finché si ridurranno le ossa a un mucchietto,
0078 ond æt nyhstan nan     nefne se neda tan e alla fine niente se non il destino inesorabile
0079 balawun her gehloten.     Ne biþ se hlisa adroren. sarà malignamente avuto in sorte. Non sarà declinata la fama.
0080 Ær þæt eadig geþenceð,     he hine þe oftor swenceð, Su ciò riflette per tempo il fortunato, tanto più spesso si mortifica,
0081 byrgeð him þa bitran synne,     hogaþ to þære betran wynne, si guarda da peccato grave, pensa a miglior gioia,
0082 gemon morþa lisse,     þær sindon miltsa blisse ricorda la felicità del premio, dove è gioia di misericordia
0083 hyhtlice in heofona rice.     Uton nu halgum gelice dilettevole nel regno dei cieli. Simili ai santi
0084 scyldum biscyrede     scyndan generede, affrettiamoci ora, separati dai peccati e salvati,
0085 wommum biwerede,     wuldre generede, protetti dalle colpe, salvati nella gloria,
0086 þær moncyn mot     for meotude rot là dove l’umanità può lieta davanti al signore
0087 soðne god geseon,     ond aa in sibbe gefean. vedere il vero dio, e sempre in pace gioire.
Deor Deor
0001 Welund him be wurman     wræces cunnade, Weland tra le serpi conobbe sventura,
0002 anhydig eorl     earfoþa dreag, l’uomo risoluto patì sofferenze,
0003 hæfde him to gesiþþe     sorge ond longaþ, ebbe a compagni dolore e desiderio,
0004 wintercealde wræce;     wean oft onfond, desolazione invernale; trovò spesso affanno,
0005 siþþan hine Niðhad on     nede legde, dopo che Nithhad a lui impose vincoli,
0006 swoncre seonobende     on syllan monn. flessuosi lacci a miglior uomo.
0007 Þæs ofereode,     þisses swa mæg. Quello è passato, passerà anche questo.
0008 Beadohilde ne wæs     hyre broþra deaþ Beadohild non fu per la morte dei suoi fratelli
0009 on sefan swa sar     swa hyre sylfre þing – così affranta in cuore come per il suo proprio stato –
0010 þæt heo gearolice     ongieten hæfde s’era con certezza accorta
0011 þæt heo eacen wæs;     æfre ne meahte d’esser gravida; mai seppe
0012 þriste geþencan,     hu ymb þæt sceolde. pensare fiduciosa cosa ne sarebbe stato.
0013 Þæs ofereode,     þisses swa mæg. Quello è passato, passerà anche questo.
0014 We þæt Mæðhilde     monge frugnon – Di Mæthhild molti di noi hanno sentito –
0015 wurdon grundlease     Geatas frige, divenne sconfinata la passione del Geata,
0016 þæt him seo sorglufu     slæp ealle binom. così che il tormentoso amore gli tolse del tutto il sonno.
0017 Þæs ofereode,     þisses swa mæg. Quello è passato, passerà anche questo.
0018 Ðeodric ahte     þritig wintra Theodric tenne per trenta inverni
0019 Mæringa burg –     þæt wæs monegum cuþ. la fortezza dei Mæring – questo fu noto a molti.
0020 Þæs ofereode,     þisses swa mæg. Quello è passato, passerà anche questo.
0021 We geascodan     Eormanrices Di Eormanric conosciamo i pensieri
0022 wylfenne geþoht –     ahte wide folc di lupo – resse in largo il popolo
0023 Gotena rices.     Þæt wæs grim cyning. del regno goto. Fu re feroce.
0024 Sæt secg monig     sorgum gebunden, Più d’uno sedette nella stretta del dolore,
0025 wean on wenan,     wyscte geneahhe in attesa di sventura, desiderò spesso
0026 þæt þæs cynerices     ofercumen wære. che fosse rovesciato quel potere.
0027 Þæs ofereode,     þisses swa mæg. Quello è passato, passerà anche questo.
0028 Siteð sorgcearig,     sælum bidæled, Siede l’affranto privo di gioie,
0029 on sefan sweorceð,     sylfum þinceð s’incupisce nell’animo, gli pare
0030 þæt sy endeleas     earfoða dæl; senza fine la sua parte d’affanni;
0031 mæg þonne geþencan     þæt geond þas woruld può allora pensare che a questo mondo
0032 witig dryhten     wendeþ geneahhe, il saggio signore spesso rivolge le sorti,
0033 eorle monegum     are gesceawað a molti uomini mostra favore,
0034 wislicne blæd,     sumum weana dæl. sicura prosperità, ad altri porzione di pene.
0035 Þæt ic bi me sylfum     secgan wille, Questo voglio dire di me stesso,
0036 þæt ic hwile wæs     Heodeninga scop, che per un tempo sono stato il poeta degli Heodening,
0037 dryhtne dyre –     me wæs Deor noma; caro al signore – Deor era il mio nome;
0038 ahte ic fela wintra     folgað tilne, per molti inverni ho avuto buona posizione,
0039 holdne hlaford,     oþþæt Heorrenda nu, grazioso signore, finché ora Heorrenda,
0040 leoðcræftig monn     londryht geþah uomo esperto di canti, ha ricevuto le terre
0041 þæt me eorla hleo     ær gesealde. che a me aveva dato il protettore d’uomini.
0042 Þæs ofereode,     þisses swa mæg. Quello è passato, passerà anche questo.
Wulf and Eadwacer Wulf e Eadwacer
0001 Leodum is minum     swylce him mon lac gife; Per la mia gente è come far loro un dono;
0002 willað hy hine aþecgan,     gif he on þreat cymeð. vorranno distruggerlo se egli giunge fra loro.
0003 Ungelic is us. E’ diverso per noi.
0004 Wulf is on iege,     ic on oþerre. Wulf è su un’isola, io su un’altra.
0005 Fæst is þæt eglond,     fenne biworpen. Inaccessibile è quell’isola, circondata da una palude.
0006 Sindon wælreowe     weras þær on ige; Ci sono uomini feroci sull’isola;
0007 willað hy hine aþecgan,     gif he on þreat cymeð. vorranno distruggerlo se egli giunge fra loro.
0008 Ungelice is us. E’ diverso per noi.
0009 Wulfes ic mines widlastum     wenum hogode; Ho pensato con speranza alle orme lontane del mio Wulf;
0010 þonne hit wæs renig weder     ond ic reotugu sæt, quando era tempo piovoso e io piangevo seduta,
0011 þonne mec se beaducafa     bogum bilegde, quando l’audace in battaglia mi cingeva tra le braccia,
0012 wæs me wyn to þon,     wæs me hwæþre eac lað. avevo piacere in questo, ma anche ripugnanza.
0013 Wulf, min Wulf,     wena me þine Wulf, mio Wulf, l’attesa di te
0014 seoce gedydon,     þine seldcymas, mi ha fatto star male, le tue rare venute,
0015 murnende mod,     nales meteliste. l’animo triste, non la mancanza di cibo.
0016 Gehyrest þu, Eadwacer?     Uncerne earmne hwelp Odi, Eadwacer? Il nostro misero cucciolo
0017 bireð wulf to wuda. se lo porterà il lupo nel bosco.
0018 Þæt mon eaþe tosliteð     þætte næfre gesomnad wæs – E’ facile smembrare ciò che mai fu congiunto –
0019 uncer giedd geador. la storia di noi due assieme.
The Wife’s Lament Il lamento della moglie
0001 Ic þis giedd wrece     bi me ful geomorre, Di me tristissima riferisco questa storia,
0002 minre sylfre sið.     Ic þæt secgan mæg, le mie vicissitudini. Posso dire
0003 hwæt ic yrmþa gebad,     siþþan ic up aweox, che affanni ho sofferto da adulta,
0004 niwes oþþe ealdes,     no ma þonne nu – in passato o di recente, mai più di adesso –
0005 a ic wite wonn     minra wræcsiþa. sempre ho patito il tormento delle mie sventure.
0006 Ærest min hlaford gewat     heonan of leodum Dapprima il mio signore andò via dalla sua gente
0007 ofer yþa gelac;     hæfde ic uhtceare oltre il tumulto delle onde; all’alba penavo
0008 hwær min leodfruma     londes wære. al pensiero di dove fosse il capo d’uomini.
0009 Ða ic me feran gewat     folgað secan, Quando partii per cercare il seguito,
0010 wineleas wræcca,     for minre weaþearfe, derelitta senza amici, in doloroso bisogno,
0011 ongunnon þæt þæs monnes     magas hycgan i parenti dell’uomo si proposero
0012 þurh dyrne geþoht     þæt hy todælden unc, di separarci per un segreto intento,
0013 þæt wit gewidost     in woruldrice cosicché lontanissimi abbiamo vissuto
0014 lifdon laðlicost,     ond mec longade. al mondo infelicissimi, e io mi struggevo di desiderio.
0015 Het mec hlaford min     her heard niman, Il mio signore m’ordinò di prender dimora qui,
0016 ahte ic leofra lyt     on þissum londstede, ho avuto pochi amici, diletti e fedeli,
0017 holdra freonda.     Forþon is min hyge geomor, in questa contrada. Perciò è triste il mio animo,
0018 ða ic me ful gemæcne     monnan funde, quando ho trovato che l’uomo a me appropriato
0019 heardsæligne,     hygegeomorne, è sfortunato, triste nell’animo,
0020 mod miþendne,     morþor hycgendne. cela il suo intento meditando atti crudeli.
0021 Bliþe gebæro     ful oft wit beotedan Con lieto contegno ci promettemmo spesso
0022 þæt unc ne gedælde     nemne deað ana che solo la morte ci avrebbe separati,
0023 owiht elles;     eft is þæt onhworfen, nient’ altro; poi è tutto cambiato,
0024 is nu [fornumen]     swa hit no wære, [annullato] ora, come se mai fosse stata,
0025 freondscipe uncer.     Sceal ic feor ge neah la nostra amicizia. Lontana o vicina
0026 mines felaleofan     fæhðu dreogan. patirò l’inimicizia del tanto amato.
0027 Heht mec mon wunian     on wuda bearwe, L’uomo m’ha ordinato di dimorare in un folto
0028 under actreo     in þam eorðscræfe. d’alberi, sotto una quercia in un antro.
0029 Eald is þes eorðsele,     eal ic eom oflongad. Antica è questa sala di terra, e io tutta mi struggo.
0030 Sindon dena dimme,     duna uphea, Sono cupe le valli, scoscesi i monti,
0031 bitre burgtunas,     brerum beweaxne, aspra la cinta, coperta di rovi,
0032 wic wynna leas.     Ful oft mec her wraþe begeat dimora senza gioia. Qui spesso crudele mi colse
0033 fromsiþ frean.     Frynd sind on eorþan, la dipartita del signore. Sono in terra amici,
0034 leofe lifgende,     leger weardiað, vivono amanti, tengono il letto,
0035 þonne ic on uhtan     ana gonge quando all’alba io vago sola
0036 under actreo     geond þas eorðscrafu. sotto la quercia per questi antri.
0037 Þær ic sittam mot     sumorlangne dæg, Là posso sedere lunghi giorni,
0038 þær ic wepan mæg     mine wræcsiþas, là piangere le mie sventure,
0039 earfoþa fela.     Forþon ic æfre ne mæg i molti affanni. Perciò mai posso
0040 þære modceare     minre gerestan, aver requie della mia pena,
0041 ne ealles þæs longaþes     þe mec on þissum life begeat. né dello struggimento che mi ha colto in questa vita.
0042 A scyle geong mon     wesan geomormod, Sarà forse sempre triste il giovane,
0043 heard heortan geþoht,     swylce habban sceal duro l’intento del cuore, e ad un tempo avrà
0044 bliþe gebæro,     eac þon breostceare, lieto contegno, oltre ad affanno,
0045 sinsorgna gedreag,     sy æt him sylfum gelong ressa d’incessanti dolori, sia che da lui stesso dipenda
0046 eal his worulde wyn,     sy ful wide fah tutta la sua gioia al mondo, o sia in largo reietto
0047 feorres folclondes,     þæt min freond siteð in paese lontano, cosicché il mio amico siede
0048 under stanhliþe     storme behrimed, sotto una scogliera coperto da gelo di tempesta,
0049 wine werigmod,     wætre beflowen l’amico affranto, avvolto d’acqua
0050 on dreorsele.     Dreogeð se min wine in dimora desolata. Soffrirà il mio amico
0051 micle modceare –     he gemon to oft grandi affanni – ricorderà troppo spesso
0052 wynlicran wic.     Wa bið þam þe sceal dimora più felice. Male a chi deve
0053 of langoþe     leofes abidan. struggendosi aspettare l’amato.
Contrition A Contrizione A
0001 Age mec se ælmihta god; Mi abbia dio onnipotente;
0002 helpe min se halga dryhten.     Þu gesceope heofon ond eorþan m’aiuti il santo signore. Tu creasti cielo e terra
0003 ond wundor eall,     min wundorcyning, e tutti i portenti, mio re dei portenti,
0004 þe þær on sindon,     ece dryhten, che vi sono, eterno signore,
0005 micel ond manigfeald.     Ic þe, mære god, grandi e molteplici. Io offro a te,
0006 mine sawle bebeode     ond mines sylfes lic, dio famoso, la mia anima e il mio corpo,
0007 ond min word ond min weorc,     witig dryhten, e le mie parole e le mie opere, saggio signore,
0008 ond eal min leoþo,     leohtes hyrde, e tutte le mie membra, custode della luce,
0009 ond þa manigfealdan     mine geþohtas. e i miei molteplici pensieri.
0010 Getacna me,     tungla hyrde, Indicami, custode degli astri,
0011 þær selast sy     sawle minre dove sia meglio per la mia anima
0012 to gemearcenne,     meotudes willan, osservare la volontà di dio,
0013 þæt ic þe geþeo     þinga gehwylce, così che io per te prosperi in tutto,
0014 ond on me sylfum,     soðfæst cyning, e in me stesso, giusto re,
0015 ræd arære.     Regnþeof ne læt innalzi consiglio. Non lasciare che l’arci-ladro
0016 on sceade sceþþan,     þeah þe ic scyppendum mi noccia nelle tenebre, benché io abbia ubbidito
0017 wuldorcyninge     waccor hyrde, al creatore e re della gloria, al signore possente,
0018 ricum dryhtne,     þonne min ræd wære. più fiaccamente di quanto fosse mio profitto.
0019 Forgif me to lisse,     lifgende god, Dammi in remissione, dio vivente, le gravi
0020 bitre bealodæde.     Ic þa bote gemon, cattive azioni. Io sono memore del rimedio,
0021 cyninga wuldor –     cume to, gif ic mot. gloria dei re – che lo ottenga, se posso.
0022 Forgif þu me, min frea,     fierst ond ondgiet Concedimi, mio signore, tempo e discernimento
0023 ond geþyld ond gemynd     þinga gehwylces e pazienza e memoria d’ogni cosa
0024 þara þu me, soþfæst cyning,     sendan wylle che tu, giusto re, voglia mandare
0025 to cunnunge.     Nu þu const on mec per mettermi alla prova. Tu sai in me
0026 firendæda fela.     Feorma mec hwæþre, molti atti malvagi. Sostienimi tuttavia, signore,
0027 meotud, for þinre miltse,     þeah þe ic ma fremede per la tua misericordia, benché io abbia commesso
0028 grimra gylta     þonne me god lyfde; più colpe atroci di quante dio me ne abbia permesso;
0029 hæbbe ic þonne þearfe     þæt ic þine seþeah, io ho tuttavia bisogno di ottenere,
0030 halges heofoncyninges,     hyldo getilge santo re del cielo, il tuo favore
0031 leorendum dagum,     lif æfter oþrum nei giorni svanenti, di vedere e cercare
0032 geseo ond gesece,     þæt me siþþan þær altra vita, così che poi là a me
0033 unne arfæst god     ecan dreames, accordi dio grazioso gioia eterna,
0034 lif alyfe,     þeah þe lætlicor conceda vita, sebbene le cattive azioni io abbia
0035 bette bealodæde     þonne bibodu wæron emendato più tardamente di quanto comandato
0036 halgan heofonmægnes.     Hwæt, þu me her fela dalla santa forza celeste. Ah, tu qui molti
0037 [ * * * ] forgeafe.     Gesette minne hyht on þec, [* * *] concedesti. Ripongo in te la mia speranza,
0038 forhte foreþoncas,     þæt hio fæstlice le timorose aspettative, così che esse stiano
0039 stonde gestaðelad.     Onstep minne hige, fermamente fondate. Esalta il mio animo,
0040 gæsta god cyning,     in gearone ræd. buon re degli spiriti, in pronto consiglio.
0041 Nu ic fundige to þe,     fæder moncynnes, Io mi dirigerò a te, padre dell’umanità,
0042 of þisse worulde,     nu ic wat þæt ic sceal, da questo mondo, ora che so che devo,
0043 ful unfyr faca;     feorma me þonne, fra non molto tempo; accoglimi allora,
0044 wyrda waldend,     in þinne wuldordream, rettore dei destini, nella tua gioia gloriosa,
0045 ond mec geleoran læt,     leofra dryhten, e lasciami spirare, signore degli amici,
0046 geoca mines gæstes.     Þonne is gromra to fela soccorri il mio spirito. Quando troppi nemici
0047 æfestum eaden,     hæbbe ic þonne sono assegnati ai pii, allora io ho
0048 æt frean frofre,     þeah þe ic ær on fyrste lyt conforto dal signore, benché in precedenza
0049 earnode arna.     Forlæt mec englas seþeah abbia meritato pochi favori. Lascia tuttavia che gli angeli
0050 geniman on þinne neawest,     nergende cyning, mi portino in tua prossimità, re salvatore,
0051 meotud, for þinre miltse.     Þeah ðe ic mana fela signore, per la tua misericordia. Benché molti crimini
0052 æfter dogrum dyde,     ne læt þu mec næfre deofol seþeah io abbia commesso nei miei giorni, non lasciar mai
0053 þin lim lædan     on laðne sið, che il diavolo porti un tuo membro in odioso viaggio,
0054 þy læs hi on þone foreþonc     gefeon motan perché non sia dato loro di gioire in quel pensiero
0055 þy þe hy him sylfum     sellan þuhten per cui un tempo essi si credettero migliori,
0056 englas oferhydige     þonne ece Crist. angeli superbi, di Cristo eterno.
0057 Gelugon hy him æt þam geleafan;     forþon hy longe scul[on] S’ingannarono in quella credenza; dovranno perciò
0058 werge wihta,     wræce þrowian. a lungo, esseri maledetti, patire castigo.
0059 Forstond þu mec ond gestyr him,     þonne storm cyme Proteggimi e, quando contro il mio spirito
0060 minum gæste ongegn;     geoca þonne, verrà la tempesta, governalo; soccorri allora,
0061 mihtig dryhten,     minre sawle; signore possente, la mia anima;
0062 gefreoþa hyre ond gefeorma hy,     fæder moncynnes, proteggila e accoglila, padre dell’umanità,
0063 hædre gehogode,     hæl, ece god, ansiosamente assillata, salvala, eterno dio,
0064 meotod meahtum swiþ.     Min is nu þa signore forte di poteri. Il mio animo è ora
0065 sefa synnum fah,     ond ic ymb sawle eom macchiato di peccati, e io sono a volte timoroso
0066 feam siþum forht,     þeah þu me fela sealde per la mia anima, benché tu mi abbia dato
0067 arna on þisse eorþan.     Þe sie ealles þonc molti favori su questa terra. Ti sia di tutto grazie
0068 meorda ond miltsa,     þara þu me sealdest. delle ricompense e delle misericordie che mi hai dato.
0069 No ðæs earninga     ænige wæron Di ciò non era merito alcuno
0070 mid ...     [ * * * ] con ... [* * *]
Contrition B Contrizione B
0001 ... hwæþre ic me ealles þæs     ellen wylle ... ma nonostante tutto mi farò coraggio,
0002 habban ond hlyhhan     ond me hyhtan to, riderò e fiderò in me, e mi attrezzerò
0003 frætwian mec on forðweg     ond fundian per la partenza e mi avvierò
0004 sylf to þam siþe     þe ic asettan sceal, per il viaggio da intraprendere,
0005 gæst gearwian,     ond me þæt eal for gode þolian mi preparerò in spirito e tutto sopporterò
0006 bliþe mode,     nu ic gebunden eom per dio con animo lieto, ora che sono
0007 fæste in minum ferþe.     Huru me frea witeð risoluto in mente. Certo il signore
0008 sume þara synna     þe ic me sylf ne conn m’incolpa di qualche peccato che io stesso
0009 ongietan gleawlice.     Gode ic hæbbe non so avvedutamente riconoscere. Ho adirato
0010 abolgen, brego moncynnes;     forþon ic þus bittre wearð dio, il signore degli uomini; sono punito
0011 gewitnad for þisse worulde,     swa min gewyrhto wæron così severamente davanti al mondo perché grandi
0012 micle fore monnum,     þæt ic martirdom furono i miei misfatti davanti agli uomini, e ne sopporto
0013 deopne adreoge.     Ne eom ic dema gleaw, profondo martirio. Non sono giudice accorto, saggio
0014 wis fore weorude;     forþon ic þas word spræce davanti a moltitudine; perciò dico queste parole
0015 fus on ferþe,     swa me on frymðe gelomp pronto in animo a partire, perché mi capitò dall’inizio
0016 yrmþu ofer eorþan,     þæt ic a þolade infelicità sulla terra, e sempre ogni anno
0017 geara gehwylce     – gode ealles þonc – ho patito – di tutto grazie a dio –
0018 modearfoþa     ma þonne on oþrum, affanni più che nei precedenti, apprensione
0019 fyrhto in folce;     forþon ic afysed eom tra il popolo; sono perciò deciso a partire,
0020 earm of minum eþle.     Ne mæg þæs anhoga, povero, dalla mia patria. Non può il solitario,
0021 leodwynna leas,     leng drohtian, privo di gioie sociali, più continuare,
0022 wineleas wræcca     – is him wrað meotud – reietto e senza amici – dio è in collera con lui –
0023 gnornað on his geoguþe, si lamenta in giovinezza,
0024 ond him ælce mæle     men fullestað, e in ogni occasione gli uomini lo aiutano,
0025 ycað his yrmþu,     ond he þæt eal þolað, accrescono la sua infelicità, ed egli tutto sopporta,
0026 sarcwide secga,     ond him bið a sefa geomor, le parole di spregio, e sempre l’animo è triste,
0027 mod morgenseoc.     Ic bi me tylgust affranto al mattino. Di me specialmente
0028 secge þis sarspel     ond ymb siþ spræce, dico questa storia dolorosa e parlo di viaggio,
0029 longunge fus,     ond on lagu þence, smaniando di desiderio, e penso al mare,
0030 nat min         [ * * * ] non sa il mio [* * * ]
0031 hwy ic gebycge     bat on sæwe, come io mi paghi passaggio per mare,
0032 fleot on faroðe;     nah ic fela goldes nave sulla corrente; non ho molto oro
0033 ne huru þæs freondes,     þe me gefylste e certamente non amico che mi aiuti
0034 to þam siðfate,     nu ic me sylf ne mæg al viaggio, ora che io stesso non posso
0035 fore minum wonæhtum     willan adreogan. per mia indigenza realizzare il desiderio.
0036 Wudu mot him weaxan,     wyrde bidan, Al bosco è dato crescere, attendere il suo destino,
0037 tanum lædan;     ic for tæle ne mæg rigoglioso di virgulti; io per lo spregio
0038 ænigne moncynnes     mode gelufian non posso amare in patria uomo alcuno
0039 eorl on eþle.     Eala, dryhten min, nell’animo. Ahimè, mio signore,
0040 meahtig mundbora,     þæt ic eom mode seoc, possente protettore, io sono malato
0041 bittre abolgen.     Is seo bot æt þe nell’animo, amaramente angosciato. Dipende
0042 gelong æfter life.     Ic on leohte ne mæg da te il rimedio dopo la vita. Io non posso
0043 butan earfoþum     ænge þinga nella luce, senza affanni, in alcun modo,
0044 feasceaft hæle     foldan gewunian; uomo derelitto, abitare la terra;
0045 þonne ic me to fremþum     freode hæfde, quando avevo amicizia con stranieri,
0046 cyðþu gecweme     me wæs a cearu symle rapporti piacevoli, ho avuto sempre dolore
0047 lufena to leane,     swa ic alifde nu. a compenso dell’amore, come ho esperito adesso.
0048 Giet biþ þæt selast,     þonne mon him sylf ne mæg Sempre è meglio, quando un uomo non può
0049 wyrd onwendan,     þæt he þonne wel þolige. cambiare il destino, che egli ben lo sopporti.
The Husband’s Message Il messaggio del marito
0001 Nu ic onsundran þe     secgan wille Ora in privato voglio dirti
0002 [. . . . .] treocyn.     Ic tudre aweox; [. . . . . ] legno. Sono cresciuto da virgulto;
0003 in mec ælda[a . . . . . . ] sceal in me degli uomini [. . . . . . ] deve
0004 ellor londes setta[n . . . . . . . . . . ]c in altro paese porre [. . . . . . . . . . ]
0005 sealte streamas[. . . . . . . . . . ]sse. le correnti salate [. . . . . . . . . . ]
0006 Ful oft ic on bates [bosme . . . . . ] gesohte, Spesso in grembo alla nave [. . . . . ] ho cercato,
0007 þær mec mondryhten     min [onsende dove il mio signore mi ha mandato
0008 o]fer heah hafu;     eom nu her cumen sopra l’alto mare; sono ora giunto qui
0009 on ceolþele,     ond nu cunnan scealt su tolda di nave, e ora saprai che cosa
0010 hu þu ymb modlufun     mines frean pensare nell’animo dell’amore
0011 on hyge hycge.     Ic gehatan dear del mio signore. Io ti assicuro
0012 þæt þu þær tirfæste     treowe findest. che là troverai salda e lodevole fedeltà.
0013 Hwæt, þec þonne biddan het     se þisne beam agrof Ha ordinato di chiederti, chi ha inciso questo legno,
0014 þæt þu sinchroden     sylf gemunde che tu stessa, adorna di tesori, ricordi
0015 on gewitlocan     wordbeotunga, nel cinto della mente le promesse
0016 þe git on ærdagum     oft gespræcon, che nei giorni andati spesso vi faceste,
0017 þenden git moston     on meoduburgum finché vi fu dato nella città dell’idromele
0018 eard weardigan,     an lond bugan, di tenere dimora, abitare una sola terra,
0019 freondscype fremman.     Hine fæhþo adraf mostrarvi amicizia. Una faida lo allontanò
0020 of sigeþeode;     heht nu sylfa þe dal popolo vittorioso; egli stesso mi ha ora ordinato
0021 lustum læram,     þæt þu lagu drefde, di istruirti con gioia a smuovere le onde,
0022 siþþan þu gehyrde     on hliþes oran dopo che avrai udito al limitare del colle
0023 galan geomorne     geac on bearwe. triste cantare il cuculo nel bosco.
0024 Ne læt þu þec siþþan     siþes getwæfan, Non lasciarti allora distogliere dal viaggio,
0025 lade gelettan     lifgendne monn. impedirti il cammino da nessun uomo vivente.
0026 Ongin mere secan,     mæwes eþel, Cerca il mare, patria del gabbiano,
0027 onsite sænacan,     þæt þu suð heonan sali sulla nave, finché a sud di qui
0028 ofer merelade     monnan findest, troverai l’uomo oltre la via del mare,
0029 þær se þeoden is     þin on wenum. dove il signore è in attesa di te.
0030 Ne mæg him [on] worulde     willa [gelimpan] Non gli si può realizzare al mondo maggior
0031 mara on gemyndum,     þæs þe he me sægde, desiderio dell’animo, come mi ha detto,
0032 þonne inc geunne     alwaldend god che dio possente vi conceda
0033 [þæt git] ætsomne     siþþan motan di potere d’ora in poi assieme
0034 secgum ond gesiþum     s[inc brytnian] distribuire tesori a uomini e compagni,
0035 næglede beagas;     he genoh hafað anelli fregiati; egli ha a sufficienza
0036 fædan gold[es . . . . . . . . . . . oro decorato [. . . . . . . . . . .
0037 geon]d elþeode     eþel healde, tra gente straniera tenga dimora,
0038 fægre fold[an . . . . . . . . . . . . bella terra [. . . . . . . . . . . . .
0039 [hold]ra hæleþa,     þeah þe her min wine di uomini leali, benché qui il mio amico
0040 [. . . . . . . . ] [. . . . . . . . ]
0041 nyde gebæded,     nacan ut aþrong, costretto da necessità spinse al largo la nave,
0042 ond on yþa gelagu     ana sceolde e sulla distesa delle onde dovette solitario
0043 faran on flotweg,     forðsiþes georn, viaggiare sulla via dei flutti, bramoso di partenza,
0044 mengan merestreamas.     Nu se mon hafað smuovere le correnti marine. Ora l’uomo ha superato
0045 wean oferwunnen;     nis him wilna gad – il dolore; nulla gli manca di quanto desidera –
0046 ne meara ne maðma     ne meododreama, né cavalli, né ricchezze, né gioie dell’idromele,
0047 ænges ofer eorþan     eorlgestreona, né alcuno dei nobili tesori sulla terra,
0048 þeodnes dohtor,     gif he þin beneah. figlia di principe, se possiede te.
0049 Ofer eald gebeot     incer twega, Quanto all’antica promessa fra voi due,
0050 gehyre ic ætsomne     .S.R. geador io odo assieme VIA del SOLE
0051 .EA.W. ond .M.     aþe benemnan, GIOIA della TERRA e UOMO fare giuramento
0052 þæt he þa wære     ond þa winetreowe che egli intende mantenere finché vive
0053 be him lifgendum     læstan wolde, il patto e il pegno d’amicizia
0054 þe git on ærdagum     oft gespræconn. che in giorni andati spesso formulaste.
The Ruin La rovina
0001 Wrætlic is þes wealstan –     wyrde gebræcon, Mirabile è quest’opera muraria – la sorte ha infranto,
0002 burgstede burston;     brosnað enta geweorc. frantumato la città; si sgretola l’opera di giganti.
0003 Hrofas sind gehrorene,     hreorge torras, I tetti sono crollati, diroccate le torri,
0004 hrungeat berofen     hrim on lime, divelta la porta a sbarra, brina sulla calce,
0005 scearde scurbeorge     scorene, gedrorene, sbriciolati i ripari contro le intemperie, in macerie,
0006 ældo undereotone.     Eorðgrap hafað minati dall’età. La morsa della terra tiene
0007 waldendwyrhtan     forweorone, geleorene, i mastri costruttori, periti, scomparsi,
0008 heard gripe hrusan,     oþ hund cnea la dura presa del suolo, finché cento generazioni
0009 werþeoda gewitan.     Oft þæs wag gebad saranno passate. Grige di licheni, chiazzate di rosso,
0010 ræghar ond readfah     rice æfter oþrum, spesso queste mura hanno visto un regno dopo l’altro,
0011 ofstonden under stormum;     steap geap gedreas. perdurando sotto le tempeste; alte, ampie crollarono.
0012 Worað giet se[. . . . . ]num geheawen Va in sfacelo ancora [. . . . .] abbattuto
0013 felon [. . . . . . . . . . . . . . . . . ] penetrarono [. . . . .]
0014 grimme gegrunden [. . . . . . . . crudelmente affilato [. . . . . . . .
0015 . . . . . . ] scan     heo [. . . . . . . . . . . . . . . .] brillava essa [. . . . . . . . . .
0016 . . . . . . . ]g orþonc     ærsceaft [. . . . . . . . . . .] perizia l’antica opera [. . . .
0017 . . . . . . . . ]g[. ]     lamrindum beag . . . . . . . . .] si piegò sotto incrostazioni di fango.
0018 mod mo[nade     m]yne swiftne gebrægd Una mente escogitò un veloce pensiero, concepì
0019 hwætred in hringas,     hygerof gebond disegno a cerchi, un forte ingegno strinse
0020 weallwalan wirum     wundrum togædre. di fili le grappe dei muri mirabilmente assieme.
0021 Beorht wæron burgræced,     burnsele monige, Splendidi erano gli edifici, molte sale termali,
0022 heah horngestreon,     heresweg micel, numerosi alti frontoni, gran frastuono d’armati,
0023 meodoheall monig     mondreama full, molte sale dell’idromele ricolme di gioia,
0024 oþþæt þæt onwende     wyrd seo swiþe. finché tutto mutò la sorte possente.
0025 Crungon walo wide     cwoman woldagas, Caddero in largo i morti, vennero giorni di peste,
0026 swylt eall fornom     secgrofra wera; la morte tutti si prese i valorosi in armi;
0027 wurdon hyra wigsteal     westen staþolas, si fecero desolati i loro bastioni,
0028 brosnade burgsteall.     Betend crungon rovinò la città. S’abbatterono a terra
0029 hergas to hrusan.     Forþon þas hofu dreorgiað, quanti ne avevano cura, i guerrieri. Questi edifici
0030 ond þæs teaforgeapa     tigelum sceadeð sono perciò fatiscenti e questo tetto rosso della volta
0031 hrostbeages rof.     Hryre wong gecrong si stacca dalle tegole. Crollarono al suolo le rovine
0032 gebrocen to beorgum,     þær iu beorn monig in cumuli di macerie, dove un tempo molti guerrieri
0033 glædmod ond goldbeorht     gleoma gefrætwed, gioiosi e rilucenti d’oro, splendidamente adorni,
0034 wlonc ond wingal     wighyrstum scan; superbi ed ebbri di vino brillavano in arredi di guerra;
0035 seah on sinc, on sylfor,     on searogimmas, posavano lo sguardo su tesoro, su argento, su gemme,
0036 on ead, on æht,     on eorcanstan, su ricchezza, su beni, su pietre preziose,
0037 on þas beorhtan burg     bradan rices. su questa splendida città dall’ampio regno.
0038 Stanhofu stodan,     stream hate wearp Gli edifici s’ergevano, la corrente emanava calore
0039 widan wylme;     weal eall befeng in ampi fiotti; le mura tutto accoglievano
0040 beorhtan bosme,     þær þa baþu wæron, nello splendido seno, dove erano i bagni,
0041 hat on hreþre.     Þæt wæs hyðelic [þing]. caldi dentro. Era appropriato.
0042 Leton þonne geotan     [. . . . . . . . ] Facevano poi sgorgare [. . . . . . . .]
0043 ofer harne stan     hate streamas le calde correnti sulla grigia pietra
0044 un[. . . . . . . . . . . . . . . . . ] [. . . . . . . . . . . . . . . . . ]
0045 [o]þ þæt hringmere     hate [. . . . . . . fino alla vasca circolare le calde [. . . . . . .
0046 . . . . . . . . ]     þær þa baþu wæron. . . . . . . . . ] dove erano i bagni.
0047 Þonne is [. . . . . . . . . . . . . . Poi è [. . . . . . . . . . . . . .
0048 . . . . . . ]re.     Þæt is cynelic þing – . . . . . . ] E’ nobile cosa –
0049 hu s[e. . . . . . . . . . . ] burg [. . ]. come [. . . . . . . . . . ] la città [. . ].