SEMPLIFICAZIONE DEL LINGUAGGIO AMMINISTRATIVO
«MANUALE DI STILE»

Focalizzare le informazioni

di Michele A. Cortelazzo

È la stessa cosa dire "Andrea ha sposato Alice", "Alice ha sposato Andrea" o "Andrea e Alice si sono sposati"? Dal punto di vista dell’informazione trasmessa, sì: in tutte e tre le frasi si afferma che c’è stato un matrimonio tra Andrea e Alice. Cambia però la prospettiva: nella prima frase si prende il punto di vista di Andrea (chi parla e chi ascolta sono interessati a sapere che cosa abbia combinato Andrea); nell’altra si pone come punto di riferimento della comunicazione Alice (e in "Andrea e Alice si sono sposati" la coppia). In altre parole, nella prima frase è Andrea il tema dell’enunciato, l’elemento, noto a parlante e ascoltatore, del quale si dice qualcosa; nella seconda frase il tema è Alice.
Stabilire qual è il tema di una frase, cioè l’elemento da cui partiamo, è fondamentale per qualunque comunicazione. Lo è anche per le comunicazioni amministrative. Per esempio, quando un’istituzione stabilisce l’ammontare di un’imposta o di una tariffa ha, come punto di partenza, proprio l’imposta e il suo ammontare. Correttamente un atto amministrativo sarà costruito più meno così (il riferimento, lo si capisce subito, è all’ICI): "Sono stabilite le seguenti aliquote, calcolate sulla base imponibile: l’aliquota del 5,3 per mille si applica alle abitazioni principali; l’aliquota del 7 per mille ad abitazioni non locate ed utilizzate; l’aliquota del 5,5 per mille agli altri fabbricati, compresi garage, posti auto, soffitte, cantine accatastati autonomamente, alle aree fabbricabili, ai terreni agricoli. L’abitazione principale gode di una detrazione di 200.000 lire".
Ma chi si occupa di comunicazione pubblica e ha il compito di informare i cittadini su quanto devono pagare di ICI deve mettersi dal punto di vista del cittadino, il quale sa che tipo di fabbricato possiede e vuole sapere quanto deve pagare; ecco allora che una tabella correttamente redatta sarà di questo genere: "Abitazioni principali: 5,3 per mille della base imponibile, dall'importo vanno sottratte 200.000 lire. Garage, posti auto, soffitte, cantine accatastati autonomamente: 5,5 per mille della base imponibile. Abitazioni non locate ed utilizzate: 7 per mille della base imponibile. Altri fabbricati: 5,5 per mille della base imponibile. Aree fabbricabili: 5,5 per mille del valore venale dell'area, riferito al 1 gennaio 1999. Terreni agricoli: 5,5 per mille della base imponibile". Una formulazione simile a quella dell’atto normativo che ho ipotizzato poco sopra trasmetterebbe lo stesso contenuto, permetterebbe al cittadino di recuperare ugualmente tutte le informazioni necessarie, ma lo obbligherebbe a leggersi gli elenchi delle diverse aliquote alla ricerca del luogo in cui viene citato il tipo di fabbricato che lui possiede. Nella formulazione che parte dal tipo di fabbricato, troverà invece molto più facilmente l’informazione che cerca.
Ma tornando all'esempio iniziale, cosa succede nella frase, apparentemente analoga, "Andrea ha lasciato Alice"? Se scambiamo soggetto e oggetto e diciamo "Alice ha lasciato Andrea" o "Alice e Andrea si sono lasciati", cambia evidentemente il significato, in quanto cambia l’artefice della rottura. Non siamo più di fronte a un rapporto simmetrico.
A volte anche le Amministrazioni pubbliche si trovano a dover parlare di rapporti non simmetrici. Quando una USL, spiegando a noi cittadini il ruolo del medico di famiglia, scrive "sarà lui a concordare con noi, se necessario, ulteriori esami o visite specialistiche", non può fare diversamente. Per quanto possa essere incline a mettersi dalla parte del cittadino, non dovrà mai cadere nella tentazione di dire "potremo, poi, concordare con lui ulteriori esami o visite specialistiche". Commetterebbe, infatti, un grosso errore comunicativo, non perché non individuerebbe correttamente il tema della frase, ma perché rappresenterebbe la realtà in modo distorto: il rapporto tra medico e paziente è asimmetrico, è il primo ad avere gli strumenti per concordare qualcosa con il secondo, non viceversa. Non è una differenza che si possa nascondere!

[Dal punto di vista del cittadino, «Guida agli Enti Locali», 31 marzo 2001]



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ultima modifica 19/08/2002


Università degli Studi di Padova
1999-2002
A cura di Michele Cortelazzo
Dipartimento di Romanistica
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