ESEMPI DI TESTI SEMPLIFICATI IMPOSTA COMUNALE SUGLI IMMOBILI |
IMMAGINE DEI TESTI |
TESTO ORIGINALE |
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TESTO SEMPLIFICATO |
IMPOSTA COMUNALE SUGLI IMMOBILI (I.C.I)
CHI Devono pagare l'I.C.I. (Imposta Comunale sugli Immobili) i possessori di fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli che si trovano nel territorio del Comune di Padova.
QUANDO
DOVE
QUANTO
Per calcolare la base imponibile le rendite catastali dei fabbricati devono essere rivalutate del 5 per cento; i redditi dominicali dei terreni agricoli devono essere rivalutati del 25 per cento. Se la somma complessiva da pagare è minore o uguale a 20.000 lire, il cittadino non dovrà versare l'imposta. DENUNCE DI VARIAZIONI Le variazioni immobiliari (per esempio acquisto, vendita, ristrutturazione) avvenute tra il 1/1/1998 e il 31/12/1998 devono essere dichiarate negli appositi moduli distribuiti presso il Settore Tributi dal 4 maggio al 31 luglio 1999. INFORMAZIONI Informazioni
più dettagliate sono disponibili presso: Settore Tributi - Ufficio I.C.I.,
Prato della Valle 98/99 Tel. 0498205820 oppure 0498205821; Fax 0498205803;
e-mail caposervizio.tributi@padovanet.it. |
Il manifesto per l'Imposta Comunale sugli Immobili del 1999 è stato riscritto da un apposito gruppo di lavoro. Siamo partiti dal manifesto del 1998 e abbiamo cercato di semplificarlo linguisticamente. Abbiamo però tenuto conto delle variazioni della normativa, come la modifica delle aliquote e la semplificazione di alcuni passaggi burocratici. Inoltre abbiamo introdotto informazioni non date nel testo originale.
Abbiamo anche curato la veste grafica, proponendo un modello che dovrebbe costituire la linea dei manifesti al pubblico del Comune di Padova.
Commenteremo il nuovo manifesto solo dal punto di vista dell'organizzazione testuale e della forma linguistica. Prima precisiamo, però, che il manifesto tiene conto del fatto che tutti i cittadini riceveranno, a cura del Concessionario, un depliant più dettagliato, ricco anche di esempi. Abbiamo anche pensato che un manifesto che viene affisso ai muri della città dovesse contenere solo le informazioni essenziali. Per questo, tanto per cominciare, abbiamo tolto dal manifesto i riferimenti a leggi e regolamenti.
La modifica più vistosa, percepibile anche a colpo d'occhio, riguarda la strutturazione del testo in paragrafi autonomi, ognuno con un titolo. Questa strategia ci ha consentito di coagulare gruppi di informazioni omogenei attorno ad alcuni nuclei principali, espressi appunto dai titoli dei paragrafi.
Nel manifesto del 1999 abbiamo modificato l'ordine delle informazioni. Abbiamo pensato di precisare, prima di ogni altra cosa, chi deve pagare l'I.C.I.. Lo scopo è di chiarire subito a chi si rivolge il manifesto. Questa informazione nel testo originale era in secondo piano.
Poi abbiamo indicato le scadenze entro le quali versare l'imposta e le modalità di pagamento. Per quel che riguarda le modalità di pagamento, cioè dove versare l'imposta, abbiamo evidenziato le tre possibilità distinte ricorrendo ad un elenco, aggiungendo alcune precisazioni assenti nel manifesto precedente.
Nel paragrafo centrale del nuovo manifesto abbiamo concentrato le informazioni essenziali su quanto pagare. Abbiamo rovesciato la logica del testo degli anni precedenti; invece di indicare le aliquote e specificare a quale tipo di immobili si applicano, abbiamo elencato i tipi di immobili spiegando a quale aliquota sono soggetti. Questo ci ha consentito anche di evitare nel manifesto l'uso della parola
aliquota.
Accanto all'informazione su quanto pagare per l'abitazione principale abbiamo posto subito l'informazione sulla detrazione - nel testo originale data solo in un secondo tempo - e abbiamo esplicitato quanto si deve pagare per gli annessi accatastati autonomamente rispetto all'abitazione principale. In tal modo i cittadini trovano riunite nello stesso paragrafo tutte le informazioni relative all'abitazione principale, senza doverle rintracciare in varie parti del manifesto.
Abbiamo accennato alla necessità di rivalutare il valore catastale dell'immobile per calcolare la "base imponibile". In un primo momento avevamo pensato di non dare questa informazione nel manifesto, come non abbiamo dato molte altre indicazioni su come si fanno i calcoli per determinare l'imposta. Ma al Settore Tributi erano già giunte numerose richieste di informazioni da parte di cittadini, che volevano sapere se anche quest'anno le rendite catastali andavano rivalutate. L'esperienza del Settore interessato è stata determinante per decidere di inserire l'informazione.
Al termine del manifesto abbiamo riportato nel modo più chiaro possibile l'indirizzo, i numeri telefonici, l'e-mail e l'orario di apertura dell'ufficio presso il quale i cittadini possono trovare informazioni più dettagliate.
Abbiamo fatto, poi, queste altre modifiche di dettaglio:
abbiamo tolto l'espressione iniziale "Si informa che...", inutile, visto il palese intento informativo di un manifesto pubblico;
abbiamo cercato di limitare al minimo indispensabile i termini tecnici e di
evitare espressioni burocratiche stereotipate. Non sempre è stato possibile,
per la complessità della normativa di cui il manifesto deve tener conto.
Per esempio non abbiamo potuto semplificare la formulazione
"il 90 per cento dell'imposta dovuta per il primo semestre":
per molti contribuenti cò equivale al 45 per cento dell'imposta
complessiva, ma questa espressione non è valida per chi cede un immobile nella seconda metà dell'anno. Non abbiamo nemmeno potuto semplificare la frase "Abitazioni non locate ed inutilizzate, vuote o a disposizione, o utilizzate in modo saltuario, o prive di regolare contratto d'affitto", poiché si tratta di una normativa nuova che non può essere espressa che in questo modo; in particolare non abbiamo potuto sostituire
non locate con non affittate (come si dice nella lingua comune),
perché dal punto di vista giuridico l'affitto è cosa diversa dalla locazione.
abbiamo potuto semplificare, invece, il modo di denominare i cittadini che devono pagare l'imposta e dover elencare le varie e complesse condizioni giuridiche possibili, abbiamo utilizzato il termine più generale di possessore, che ha il vantaggio di essere comprensibile nel linguaggio comune e di essere anche giuridicamente corretto, in quanto il possesso giuridico comprende le condizioni di proprietà, usufrutto, l'uso, ecc.
purché non risultasse compromessa l'efficienza comunicativa, abbiamo in genere sostituito le forme passive con forme attive più chiare, anche se talvolta possono apparire ripetitive: anziché "...dovrà essere pagata la prima rata..." abbiamo usato la forma "con la prima rata il cittadino deve versare..."e abbiamo sostituito "l'intera imposta non dovrà essere pagata se..." con "se... il cittadino non dovrà pagare l'imposta".
Anche quando abbiamo mantenuto il passivo, abbiamo cercato di produrre frasi nelle quali il soggetto fosse costituito dal tema del manifesto;
così al posto di "il versamento... va effettuato" abbiamo preferito scrivere "l'imposta può essere pagata".
Anche se non vi è una sostanziale differenza tra il numero di frasi dei due testi, la riscrittura ha prodotto un testo più ordinato, chiaro ed efficiente. L'indice di leggibilità, che era già buono nel testo di partenza, è migliorato di circa 4 punti.
|
originale | riscrittura | |
INDICE COMPLESSIVO | 59,61 | 63,25 |
NUMERO TOTALE DELLE LETTERE | 2608 | 2242 |
NUMERO TOTALE DELLE PAROLE | 515 | 428 |
NUMERO TOTALE DELLE FRASI | 37 | 38 |
DISTRIBUZIONE DELLE PAROLE PER CLASSI DI LUNGHEZZA (in percentuale) | ||
da 1 a 3 lettere | 40,58 | 36,68 |
da 4 a 10 lettere | 53,98 | 59,11 |
oltre 10 lettere | 5,44 | 4,21 |
LUNGHEZZA MEDIA DELLE PAROLE (in lettere) | 5,06 | 5,24 |
DISTRIBUZIONE DELLE FRASI PER CLASSI DI LUNGHEZZA (in percentuale) | ||
da 1 a 7 parole | 29,73 | 44,74 |
da 8 a 20 parole | 48,65 | 36,84 |
oltre 20 parole | 21,62 | 18,42 |
LUNGHEZZA MEDIA DELLE FRASI (in parole) | 13,92 | 11,26 |
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Indice dei testi |
ultima modifica 19/08/2002
Università degli Studi
di Padova 2002 |
A cura di Michele
Cortelazzo Dipartimento di Romanistica cortmic@unipd.it |