VOLUME Il samizdat tra memoria e utopia. L’editoria clandestina in Cecoslovacchia e Unione sovietica nella seconda metà del XX secolo

CONVEGNO INTERNAZIONALE Tra memoria e utopia: il samizdat come simbolo della cultura europea. Storia, confini, prospettive. Padova, 30 maggio – 1 giugno 2011. (Sala Nievo, Palazzo del Bo)


Il Progetto

Dopo la morte di Stalin nel 1953 e la seguente denuncia dei suoi crimini al XX Congresso, sulla cultura e la società russe e, come in un gioco di domino, su quelle di tutta l'area al di là della cortina di ferro, sembrò potersi aprire uno spiraglio di libera manifestazione del pensiero. I vent’anni precedenti, dominati dal terrore e dal dogma del realismo socialista, avevano costretto all'esilio molti intellettuali, sterminato l’opposizione politica e ridotto al silenzio la quasi totalità della civiltà artistica del paese. La speranza di un cambiamento reale fu però breve e nel giro di un lustro (e in modo definitivo dopo la repressione della Primavera di Praga) si richiusero le maglie della censura e della repressione. Con il ritorno ai processi contro gli intellettuali, spesso accompagnati da una vasta eco internazionale, si apre la lunga stagione del dissenso, ovvero di quel conflitto, allo stesso tempo ideale e reale, tra regime politico e società civile (non più disposta a rinunciare ai propri diritti, sanciti ufficialmente dalla conferenza di Helsinki nel 1975), che caratterizzerà la storia successiva di URSS, Cecoslovacchia e Polonia. La strategia privilegiata degli intellettuali per far circolare testi e idee non conformi ai canoni ufficiali, si rivelerà quella del samizdat, ovvero l’editoria clandestina, che prevedeva, soprattutto all'inizio, una semplice copiatura e distribuzione di testi proibiti. Opere diffuse in samizdat venivano poi portate in Occidente e lì pubblicate nelle lingue originali da vere case editrici o riviste, fondate dagli stessi emigrati. Si tratta di un fenomeno che merita di essere rianalizzato, anche in quanto precursore di analoghe tendenze nella cultura contemporanea. Sarà del resto proprio nello spazio simbolico del samizdat (e della cultura parallela che si diffonderà in tutti i campi della società) che matureranno le iniziative civiche che assumeranno una rilevanza anche politica dopo la caduta del Muro di Berlino nel 1989.

Obiettivi
Obiettivo del progetto è quello di ricostruire il fenomeno dell’editoria indipendente clandestina, che caratterizza tutta la produzione culturale degli anni Settanta e Ottanta in molti paesi del socialismo reale in Europa, attraverso la creazione di una mappa completa del samizdat e del “tamizdat” in quanto fenomeni di cultura alternativa nel secondo Novecento. Il progetto si ripropone inoltre di rianimare la discussione critica e storiografica attraverso la proposta di nuove prospettive critiche. La discussione e il confronto tra gli specialisti del settore dovrebbero infatti portare a un grande lavoro di sintesi che ne ridefinisca lo schema interpretativo generale, con la convinzione che ciò sia possibile solo attraverso l’analisi multidisciplinare del fenomeno nei singoli paesi dell’est Europa. Nel corso del progetto si vuole in particolare rendere accessibile alla comunità scientifica, su un apposito portale, un’ampia scelta di testi critici e materiali originali oggi di difficile reperibilità.

Background della ricerca
Rispetto alle potenzialità del tema può forse sorprendere che la riflessione relativa negli ultimi anni sia stata soprattutto di tipo storico-memorialistico. Alla luce del forte coinvolgimento personale e delle implicazioni che la diffusione del samizdat poteva comportare, è peraltro comprensibile che alcuni significativi contributi allo studio del fenomeno (e della cultura parallela in generale) siano opera soprattutto dei principali protagonisti dell'epoca. Rivalutando una metodologia di impianto tipicamente filologico, affiancata ai nuovi approcci di taglio culturologico e semiologico, ci si ripromette invece, a partire dalla stessa composizione del gruppo proponente, di valorizzarne la dimensione comparativa e multidisciplinare (sia a livello diacronico che sincronico).

Descrizione del progetto
La prima fase del progetto prevede una suddivisione temporale e geografica delle aree di interesse (russo, ceco e polacco) e un’ulteriore suddivisione in macrocategorie, case editrici, volumi, riviste, miscellanee, edizioni singole, delle quali verranno poi individuati e resi disponibili sul portale i cataloghi e gli indici generali. La seconda fase del progetto prevede la progressiva conversione in formato pdf di tutte le riviste culturali del samizdat e di tutti quei testi che non hanno poi trovato, dopo il 1989/1991, una collocazione editoriale tradizionale. La terza fase del progetto è invece legata all’organizzazione di una serie di incontri periodici e alla pubblicazione dei risultati parziali della ricerca. Nel corso delle sei tavole rotonde previste, ci si ripromette di dedicare una riflessione teorica più approfondita ad alcuni dei temi più interessanti e meno noti del mondo del dissenso e del samizdat. La quarta fase, conclusione e culmine dell’intero progetto, prevede l’organizzazione di una grande mostra di samizdat e tamizdat e di un convegno internazionale, i cui atti saranno poi pubblicati in italiano e in inglese.

Risultati previsti
Il gruppo di ricerca punta a portare a termine, contando sulla collaborazione di qualificati specialisti internazionali e delle moderne tecnologie di studio e riproduzione dei testi, un lavoro concreto che possa rappresentare un momento importante nella ricerca internazionale sul samizdat e più in generale sul dissenso nei paesi dell’est tra gli anni Cinquanta e la fine degli anni Ottanta. Il portale (e quindi il corpus di testi digitalizzati), gli studi nel frattempo pubblicati, il catalogo della mostra e gli atti del convegno rappresenteranno quindi il frutto principale del lavoro del gruppo di ricerca internazionale che coordinerà tutte le iniziative. Il progetto permetterà peraltro la formazione di un nuovo gruppo di ricerca, in buona parte italiano, ma con forti legami internazionali, che si inserirà a pieno titolo nella rete di studi su questo fenomeno che si sta progressivamente costituendo negli ultimi anni. Nei tre anni di lavoro è previsto del resto il coinvolgimento di un nutrito gruppo di istituzioni internazionali con le quali si intende stabilire un rapporto di proficua collaborazione. L’idea di fondo del progetto è che analizzare l’esperienza dei paesi socialisti all’interno della storia europea attraverso la loro manifestazione più peculiare (e cioè l’organizzazione di quel samizdat che il teorico ceco V. Benda proponeva di prendere a modello di tutta la “società parallela” a quella ufficiale che era necessario creare), contribuirebbe in modo significativo alla migliore conoscenza culturale reciproca tra i vari paesi europei.

Marzo 2009 - Settembre 2011