[Abecední časopis]

(1985-1986)

[ARCHIVIO]

Scheda informativa

Si tratta di una rivista letteraria e culturale pubblicata a Praga a partire dal 1985. Il titolo, che in italiano potremmo tradurre come “Rivista alfabetica”, si rifà ai nomi dei singoli numeri usciti in ordine alfabetico. L’editore e i membri della redazione non sono stati presentati; la rivista veniva stampata su carta velina e usciva rilegata in cartoncino in formato A5 con un numero di pagine che oscillava tra le 72 e le 110. La rivista Abecední časopis veniva pubblicata in modo irregolare e fino al dicembre 1986 sono usciti presumibilmente solo quattro numeri. Il primo numero, che presentava il sottotitolo “Albín”, è apparso nel dicembre 1985, mentre il secondo (dal sottotitolo “Bonifác”) e il terzo (dal sottotitolo “Drozd”, anche se il piano originario prevedeva il nome “Celestín”) sono usciti nel 1986; il quarto e molto probabilmente anche ultimo numero (dal sottotitolo “Čestmír”) è stato pubblicato nel Natale 1986. La rivista Abecední časopis si occupava di narrativa ceca (accanto agli autori noti comparivano anche scrittori debuttanti) e di arte figurativa (ad esempio di “Body Art” e realismo socialista), ma occasionalmente venivano trattati anche il tema dell’ebraismo (ricordiamo, ad esempio, il ritratto del pittore ebreo polacco Samuel Bak pubblicato nel numero 3/1986 e il saggio di David M. Abramson, intitolato “Židovství v éře vodnáře”, tradotto nel numero 4/1986), la mistica, le profezie (si vedano ad esempio i saggi intitolati “Nostradamus” di Carlo Patrian pubblicati nei numeri 3/1986 e 4/1986) e l’apocalisse.

Tra i vari generi che venivano presentati dalla rivista Abecední časopis troviamo sia la prosa che la poesia, ma anche articoli, fejetony, reportage, interviste, inchieste (ad esempio su varie esperienze artistiche o sulla rivista stessa), aforismi e riflessioni (ricordiamo ad esempio il testo sulla riunione dei Máchovci – i seguaci del poeta romantico Karel Hynek Mácha – del 1985 nel castello di Bezděz oppure quella legata alla morte del poeta Jaroslav Seifert, entrambe apparse nel numero 4/1986). Gran parte dei contributi erano originali (per lo più testi poetici), ma comparivano anche articoli presi da altre riviste samizdat e traduzioni di saggi usciti nelle riviste straniere. I singoli contributi venivano firmati dai vari autori, tuttavia a volte venivano presentati con una cifra o uscivano addirittura in modo del tutto anonimo. Fra gli autori cechi e slovacchi che collaboravano con la rivista ricordiamo, tra i vari, Egon Bondy (si veda ad esempio il testo “Tajemno je príma kšeft” pubblicato nel numero 3/1986 o alcune poesie tratte dalla sua produzione poetica apparse nello stesso numero), Otakar Březina (ricordiamo il saggio “Zrcadlení v hloubce” apparso nel numero 2/1986), M. Koch, Martin Schulz e Aleš Veselý; fra gli scrittori stranieri che sono stati tradotti citiamo almeno David M. Abramson, Allen Ginsberg, G. Laub, C. Patrian, R. Sheppard, J. R. R. Tolkien (la traduzione di un brano tratto dal romanzo “Il signore degli anelli” è apparsa nel numero 4/1986), Paolo Zaccagnini e il filosofo Jiddu Krishnamurti (citiamo la traduzione del saggio “Freedom from the known” pubblicata nel numero 2/86).

Poiché il gruppo che gravitava attorno alla rivista Abecední časopis era formato da sette amici, la tiratura era sempre di sette copie.

a cura di Stefania Mella