Acta incognitorum

(1976-1988)

[ARCHIVIO]

Scheda informativa

Si tratta di una rivista di carattere culturale e storico pubblicata a Praga a partire dal maggio 1976. I numeri dall’1 al 10 di ogni singola annata presentavano il titolo Acta incognitorum, mentre il titolo Acta (incognitorum) aestiva era riservato al numero 11; la rivista portava inoltre il sottotitolo “Rukopisy Společnosti neznámých učenců” (SIE – Societas incognitorum eruditorum), che si rifaceva alla prima società erudita fondata nelle terre della Corona boema (si chiamava “Societas incognitorum eruditorum” ed era stata costituita a Olomouc nel 1746 da parte di religiosi, dotti e cittadini borghesi che pubblicavano la rivista Monatliche Auszüge – in ceco Měsíční výpisy). L’8 maggio 1976 un gruppo di amici organizzò una gita ad Olomouc dove, traendo ispirazione dalla vecchia società di letterati, fondarono la società chiamata “Societas incognitorum eruditorum in terris austriucis secunda”, composta da circa 15 membri, per la maggior parte di formazione umanistica (in riferimento al soggiorno nella città morava sono stati pubblicati diversi articoli, tra cui “Jak jsme byli v Olomouci”, apparso nel numero 1/1976). Sono così iniziate le pubblicazioni della rivista Acta incognitorum con l’intento di divulgare il sapere e la cultura; la società, inoltre, organizzava gite e incontri regolari chiamati “salony”, durante i quali si tenevano conferenze di vario tipo con diversi ospiti. Il primo “salon” del mese prevedeva che venissero consegnati i singoli contributi, scritti secondo regole precise. Il redattore (i membri della società si alternavano nella funzione di redattore) si occupava della correzione dei testi e dell’impaginazione e poi il numero della rivista veniva completato con l’inserimento dell’indice e del titolo; in ultimo si eseguiva la tiratura e la rilegatura. Nel “salon” successivo le varie copie venivano distribuite ai membri del gruppo che dovevano leggerle per la volta successiva; seguiva una valutazione collettiva del numero, la sua archiviazione e la rilegatura collettiva di tutti i numeri a fine stagione. Ogni membro della società doveva preparare un testo di almeno due pagine per ogni numero e in un anno doveva presentare minimo una relazione.

La rivista Acta incognitorum usciva in formato A4 con un numero di pagine che oscillava tra le 29 e le 264, era stampata su carta velina e rilegata in cartoncino rigido. Veniva pubblicata mensilmente, ad eccezione di luglio (in questo mese è apparso un solo numero, l’ 11/1977) e agosto (in questo mese sono stati pubblicati solamente tre numeri: l’ [11]/1980, l’11/1982 e l’[11]/1983]); in totale sono usciti presumibilmente 111 numeri che riportavano la nota dell’editore “Pouze pro vnitřní potřebu! Jakékoli šíření, opisování či rozmnožování není dovoleno [“Solo per l’utilizzo interno! Non è permessa alcuna diffusione, copiatura e duplicazione”]. La tiratura si aggirava attorno alle 8-10 copie. Il gruppo redazionale era composto da Jiří Cieslar, Majka Černá, Eva Frídová, Jan Hozák, Leo Křížek, Stella Pavlovská e Petr Pavlovský. La rivista Acta incognitorum non è più stata pubblicata dal 1989 poiché è stata chiusa in seguito al cambiamento della situazione in Cecoslovacchia: alcuni collaboratori, infatti, avevano trovato uno sbocco nella stampa ufficiale, mentre altri non avevano più tanta voglia di scrivere nell’editoria clandestina visto gli sviluppi politici in atto.

Ogni numero della rivista Acta incognitorum presentava una suddivisione in sezioni, che nella maggior parte dei casi erano: “Úvodník” (Editoriale), “Referáty a studie” (Relazioni e studi), “Literární tvorba” (Produzione letteraria), “Překlady” (Traduzioni), “Recenze” (Recensioni), “Diskuse a polemiky” (Discussioni e polemiche), “Glosy a úvahy” (Glosse e riflessioni), “Zprávy o činnosti” (Notizie sull’attività della società), “Vybráno z poezie” (Scelta di poesie) e “Dokumenty” (Documenti); solo di rado compariva la sezione “Komická sekce” (Sezione dei fumetti). Come si può notare sono stati diversi i generi letterari apparsi nella rivista Acta incognitorum: articoli, relazioni, saggi, polemiche, studi, recensioni, critiche, poesie (ad esempio la poesia “Střídání” di František Halas nel numero 5/1977, la poesia di Vladimír Holan apparsa nel numero 6/1977 intitolata “Nepřátelům” o quella pubblicata nel numero 6/1979 dal titolo “Vzpomínka”, la poesia “Slunečný les” di František Hrubín apparsa nel numero 9/1980, una serie di opere poetiche di Jaroslav Vrchlický apparse nel numero 1/1980, le poesie “Morový sloup” di Jaroslav Seifert e “Ke konci roku” di Jan Zahradníček apparse nel numero 4/1981, ma anche opere di poeti stranieri, tra cui Velemír Chlebnikov, Alexandr Sergejevič Puškin, Vladimír Majakovskij, François Villon, Charles Vildrac, Guillaume Apollinaire, Fernando Pessoa, Friedrich Hölderlin, Rainer Maria Rilke e moltissimi altri), commenti, glosse, interviste (ad esempio l’intervista della giornalista E. Haldorfová a Jan Hozák pubblicata nel numero 4/1976 oppure quella al filosofo polacco Bronisław Baczko apparsa nel numero 5/1980) e documenti (ad esempio il saggio di Alexandr Solženicyn “My přece nezemřeme” presentato nel numero 6/1978, il documento di Josef Škvorecký dal titolo “Tvorba jako míra humanismu” pubblicato nel numero 9/1978 oppure quello intitolato “Poslední svazek A. M. Ripellina” apparso nel numero 8/1979; ricordiamo inoltre la pubblicazione nel numero 3/1987 del discorso di Jaroslav Seifert intitolato “O patetickém a lyrickém stavu ducha” pronunciato in occasione del conferimento del Premio Nobel e la presentazione nei numeri 6/1981 e 7/1981 del saggio di Karel Čapek “Proč nejsem komunistou?”).

Fra i più importanti autori che hanno pubblicato nella rivista Acta incognitorum citiamo, tra i vari, Jiří Cieslar (come ad esempio la relazione intitolata “Societas incognitorum eruditorum” apparsa nel numero 1/1976; l’articolo “Americký film sedmdesátých let” presentato nel numero 6/1977 – la seconda parte di quest’articolo è apparsa nel numero 8/1977; il saggio “Zločin na Jemništi aneb jak tam jednou budeme” pubblicato nel numero 5/1978), Eva Frídová (ricordiamo, tra i vari, l’articolo “Filmové horrory” nel numero 7/1977), Jan Hozák (citiamo, tra i vari, lo studio “Dvě otázky H. G. Schauera” pubblicato nel numero 1/1976, gli studio dedicati al compositore Jaroslav Ježek e al “Teatro Liberato” apparsi nei numeri 1/1976 e 2/1976 oppure il saggio “Antisemitismus a situace v židovském světě na přelomu 19. a 20. století” presentato nei numeri 7/1980, 8/1980, 9/1980 e 10/1980), Leo Křížek (ad esempio l’articolo “Souboje” apparso nel numero 7/1977 o lo studio “Pražské místní názvy” pubblicato nel numero 8/1980), Anna Kuhnová (ricordiamo lo studio presentato nel numero 3/1976 intitolato “Hudba a slovo v písňové tvorbě”), Stella Pavlovská (ricordiamo la relazione “Neúplná zpráva o italské cestě” apparsa nel numero 3/1980 – la continuazione è apparsa nei numeri 4/1980, 5/1981, 6/1981 e 7/1981) e Petr Pavlovský (tra le varie cose ha pubblicato l’articolo intitolato “Společnost je založena” relativo alla fondazione della rivista Acta incognitorum e apparso nel primo numero della rivista oppure lo studio “Pojem umění” pubblicato nel numero 6/1978). Generalmente i contributi venivano firmati con i veri nomi degli autori, ma a volte venivano pubblicati anche solo con cifre o addirittura in modo del tutto anonimo.

Nella rivista Acta incognitorum venivano affrontati vari temi, tra cui la storia (ad esempio il saggio di František Palacký apparso nel numero 2/1976 che presentava un panorama della storia ceca), la letteratura, la linguistica (come ad esempio il saggio di Alena Bahníková intitolato “Matematická lingvistika” pubblicato nel numero 4/1976 oppure lo studio di Petr Brodský apparso nel numero 3/1979 intitolato “Stručná informace o jazykové situaci na indickém subcontinente, v Iránu a v některých přilehlých oblastech”), l’arte figurativa, la musica e il teatro, ma venivano trattate anche le scienze naturali, come la matematica e la fisica. La rivista prestava un’attenzione particolare alle recensioni sia di libri e riviste che venivano pubblicati dalle case editrici ufficiali e che riguardavano soprattutto la narrativa (citiamo, tra le varie, la recensione pubblicata da Jiří Cieslar nel numero 1/1976 dell’opera “Kulhavý poutník” di Karel Čapek), l’arte figurativa (ricordiamo l’articolo “Kubistický interiér” del numero 1/1976), il teatro (citiamo, ad esempio, il saggio “30 let AMU – a jak dál?” pubblicato nel numero 2/1976; il saggio di František Štěpánek apparso nel numero 1/1976 intitolato “Čas nočního světla”), la cinematografia (ricordiamo l’articolo “Dramatické pořady Čs. TV v 70. létech” apparso nel numero 2/1976 oppure l’articolo della regista Věra Chytilová “Kalamita” presentato nel numero 8/1982) e la musica (come ad esempio l’articolo “Pražský Big Band” apparso nel numero 4/1976), sia alle polemiche e discussioni su queste tematiche (ad esempio il saggio “Mělo smysl české národní obrození?” apparso nel numero 2/1976; l’articolo “Barokní iluzionismus II” nel numero 5/1977; il saggio apparso nel numero [11]/1980 intitolato “Poznámka k diskusi o estetické hodnotě”). Un certo spazio veniva dedicato anche alla presentazione di notizie e informazioni circa l’attività svolta dalla società (come l’articolo “Začátek roku 1977 v naší společnosti” apparso nel numero 6/1977, l’articolo “Změna začátků salónů” pubblicato dalla redazione nel numero 6/1979 oppure quello intitolato “Zpráva o stavu českých intelektuálů v reálném socialismu” apparso nel numero 1/1982) e alla pubblicazione di opere prosastiche e poetiche dei suoi membri (ricordiamo, tra le varie, la poesia “Sabat” di Jiří Cieslar apparsa nel numero 6/1977). I testi inediti venivano pubblicati solo dai membri della società. Comparivano anche traduzioni originali di opere poetiche, di saggi e di brani: sono state tradotte varie personalità del mondo della cultura internazionale, tra cui gli italiani Eugenio Montale, Alberto Moravia, Angelo Maria Ripellino, Leonardo Sciascia, Italo Calvino, Angelo Solmi, Achille Campanile, Leonardo da Vinci, Dino Buzzati e Francesco de Gregori, gli scrittori francesi Roland Barthes e Boris Vian, lo statista polacco Jerzy Neyman, il letterato croato Branislav Glumac, il produttore cinematografico statunitense di origine italiana Frank Capra, gli scrittori inglesi Gilbert Keith Chesterton e Roald Dahl, il filosofo danese Søren Kierkegaard e molti altri.

A questa rivista si è ricollegata la rivista Acta, il trimestrale che veniva pubblicato dal 1987 al 1989 dal “Československé dokumentační středisko nezávislé literatury” di Scheinfeld, in Germania.

a cura di Stefania Mella