Cesty

(?1976-1979?)

[ARCHIVIO]

Scheda informativa

Si tratta di una rivista culturale, filosofica e politica pubblicata a Praga a partire dal 1976. La rivista Cesty ha rappresentato una novità assoluta per l’epoca, dato che non si era ancora sviluppata una tradizione alle sue spalle. La decisione di fondare una rivista indipendente è stata presa nel 1975 da un gruppo di cinque persone che non aveva alcuna esperienza in questo campo: all’inizio c’è stata quindi una lenta elaborazione della concezione da sviluppare nella rivista, che ha iniziato poi a uscire con periodicità irregolare e, per motivi di sicurezza dei membri della redazione, priva di numerazione e di datazione (in riferimento alla fondazione della rivista Cesty è stato pubblicato l’articolo di Miroslav Žák “Na cestu Cestám: Místo úvodu” nel numero 1/1976). Dal 1977 hanno cominciato a comparire numerose riviste ed edizioni e molti dei collaboratori che gravitavano attorno alla rivista Cesty scelsero la strada dell’emigrazione. Il gruppo decise quindi di sciogliersi e l’ultimo numero apparve nel 1979. La rivista Cesty usciva in formato A4 con un numero di pagine che oscillava tra le 43 e 137, era stampata su carta velina e rilegata con copertina semirigida; usciva all’incirca due volte all’anno in una tiratura di 10-20 copie, veniva distribuita gratuitamente e in totale sono apparsi verosimilmente 9 numeri.

La rivista Cesty era rivolta soprattutto a un pubblico evangelico, a una cerchia ristretta formata almeno da quaranta persone. Tra i vari generi che venivano presentati troviamo sia la prosa che la poesia: un ampio spazio veniva dedicato alla narrativa (poesie, racconti e opere drammatiche) e a saggi filosofici e teologici riguardanti l’etica, il potere, la fede nell’assolutismo (ad esempio il saggio “Absolutismus shora a totalita zdola”), l’insostituibilità della Chiesa, la Bibbia e l’esistenza di Dio (citiamo, ad esempio, l’articolo “Zkušenost předurčení”); una particolare attenzione veniva prestata anche alla cultura (ad esempio al cosiddetto “bytové divadlo” dell’attrice Vlasta Chramostová), alla questione dei diritti umani (venivano pubblicati appelli, lettere aperte, documenti e protocolli di processi politici, come ad esempio quello condotto contro i membri del VONS nel 1979) e più tardi anche alla tematica ebraica. Tra i più importanti autori cechi e slovacchi che hanno pubblicato nella rivista Cesty citiamo, tra i vari, M. Balabán, Egon Bondy, A. Březina, Domin, Karel Havlíček Borovský, Ladislav Hejdánek, Svatopluk Karásek, J. Kozlík, P. Krejčí, Patočka, Ota Pavel, Jiří Ruml, J. Slánská, K. Soukup, Jan Šimsa, Milena Šimsová, Tomin, Jakub Schwarz Trojan; per quanto riguarda gli scrittori stranieri troviamo, ad esempio, testi degli statunitensi Richard David Bach e Martin Luther King, il francese Victor Hugo, il tedesco Friedrich Nietzsche, il russo Aleksandr Isaevič Solženicyn e il britannico di origine ceca Tom Stoppard (pseudonimo di Tomáš Straussler). I testi inediti rappresentavano circa la metà delle pubblicazioni totali della rivista Cesty, mentre l’altra metà era formata da contributi già apparsi nell’editoria ufficiale o nel samizdat e anche da alcune traduzioni; i singoli contributi venivano firmati dai vari autori, tuttavia a volte venivano presentati con una cifra.

a cura di Stefania Mella