Doutník
(1974-1988; poi dal 1995 fino ad oggi)
Scheda informativa
Si tratta di un almanacco di lavori letterari che veniva pubblicato annualmente in forma di samizdat a tiratura limitata. A occuparsi della pubblicazione dell’almanacco Doutník era il surrealista Pavel Řezníček in collaborazione con Jan Gabriel. Nel 1995 l’edizione dell’almanacco è stata rinnovata: il caporedattore divenne Ladislav Fanta, che godeva comunque dell’assistenza di Pavel Řezníček, mentre l’editore divenne il “Klub nezávislých surrealistů”; nel 2003 il redattore principale ritornò a essere Pavel Řezníček. L’almanacco era redatto come una guida organizzata in maniera sistematica delle opere degli autori surrealisti, che venivano presentate in traduzioni (la maggior parte delle traduzioni era dello stesso Pavel Řezníček). Nell’almanacco Doutník (che a volte presentava il titolo bilingue Doutník / Le cigare) venivano pubblicati testi prosastici, poetici e di critica di autori cecoslovacchi e stranieri che aderivano al surrealismo. Questo gruppo di autori, di per sé già ristretto, presentava i lavori di una cerchia ancora più limitata di persone legate al curatore dell’almanacco. Tra i più importanti autori cechi che hanno pubblicato nell’almanacco Doutník troviamo Jan Grabiel, Petr Král, Otta Mizera, Pavel Řezníček, Karel Šebek, ma più tardi comparvero anche Roman Erben, Viki Shock, Josef Mlejnek, Eva Válková, Jaromír Typlt, Emil Juliš e Jachým Topol. Nelle traduzioni di Řezníček sono stati presentati gli autori del gruppo surrealista francese, come ad esempio André Breton, Joyce Mansourová, Jimmy Gladiator (nome proprio Bernard Piget), René Char, Benjamin Péret, Ted Joans, Edouard Jaguer, Jacques Baron, Francis Picabia e tanti altri. I testi venivano scelti dalle riviste e dai periodici di stampo surrealista che uscivano in ogni parte del mondo (come ad esempio Melmoht, Le Pilon, Le désir libertaire, Melog, La Bréche, Phrases). L’almanacco numero 1 è aperto dal testo del poeta Arthur Cravan “Byl jsem doutníkem”, mentre nel numero 6, tra i vari testi, sono usciti anche i saggi tratti dalle opere degli artisti americani della Beat generation (tra i quali Lawrence Ferlinghetti e Gregory Corso). Alcuni autori, come ad esempio Alfred Jarry, Fernando Arrabal, Markýz de Sade e Ladislav Klíma (che pubblicò il testo “Arden” nell’almanacco numero 3), pubblicarono un solo testo. Nell’almanacco Doutník sono usciti anche ampi studi teorici e critici che avevano come tematica comune i problemi attuali del surrealismo (Theodor Adorno: “Retrospektivní úvahy o surrealismu” – numero 9; Denis Hollier: “La Prise de la Concorde (esej o Georgesu Bataillovi)” – numero 12; la ristampa del testo di Záviš Kalandra: “Princip slasti a princip reality v umění” – numero 2; Petr Král: “Konec imaginárního” – numero 14; José Pierre: “Dnešní surrealismus” – numero 6; Franklin Rosemont: “Surrealismus a blues”– numero 5). Gran parte dell’almanacco numero 12 è stata dedicato ad André Breton, mentre il numero 18 a Karel Šebek; nel numero 19 sono state pubblicate alcune lettere di Vratislav Effenberger indirizzate a Pavel Řezníček. Nell’almanacco numero 16 è stato inoltre ristampato il brano tratto dal romanzo di Salman Rushdie “Satanské verše” (uscito con il titolo “Mahound”) ed è stata pubblicata anche la raccolta di Milan Nápravník “Vůle k noci”; nei numeri 18 e 19 Ladislav Fanta ha pubblicato alcuni brani tratti dal suo romanzo “James Bond madriským slavíkem”. Nell’almanacco Doutník comparivano solo raramente altri generi letterari: nel numero 19, ad esempio, sono stati pubblicati il necrologio e il ricordo di Daniel Šikel (che erano stati pubblicati precedentemente sulla rivista Host), mentre nel numero 8 Pavel Řezníček ha reagito alla pubblicazione dello studio di Jindřich Chalupecký intitolato “O dada, surrealismu a českém umění”. L’almanacco Doutník non era articolato in sezioni specializzate: in genere le prime pagine riportavano i testi di Pavel Řezníček, Karel Šebek e Jan Gabriel, poi seguivano altri scritti, soprattutto traduzioni. Unica eccezione è stata la rubrica (che peraltro usciva in modo irregolare) “Výpisky z četby”, che presentava estratti da opere surrealiste o comunque legate alla tematica surrealista, come ad esempio i testi di André Breton o dei due critici comunisti “dogmatici” Ladislav Štoll e Hana Hrzalová.
a cura di Stefania Mella