Historické studie

(1978-1989)

[ARCHIVIO]

Scheda informativa

Si tratta di una rivista di studi storici ideata a Praga da Miloš Hájek e Pavel Seifter e pubblicata dal 1978 dallo stesso Hájek, Jaroslav Mezník, Milan Otáhal e Jan Křen [si veda Křižovatky dvou životů. Sborník k poctě Hany Mejdrové a Miloše Hájka, usp. M. Janišová a J. Křen, Praha 2008]. I numeri di Historické studie sono apparsi sotto vari nomi: Historické studie ([1], [7], 22, 23), Historický sborník ([2], [18], 19, 21), Sborník historických studií ([3]), Studie z československých dějin ([4]), K dějinám česko-německých vztahů (numero speciale), Studie historické ([5]), Studie česko-slovenských dějin ([6]), Sborník historických studií k šedesátinám Miloše Hájka ([7]), Z dějin ([8]), Historické a sociologické studie ([9]), Statě historické, sociologické, kritiky a glosy ([10]), Z českých a slovenských dějin ([11]), Sborník k 65. výročí vzniku Československé republiky ([12]), Studie z dějin předmnichovské republiky ([13]), České a světové dějiny ([14]), Historické studie a recenze ([15]), Studie z moderních dějin ([16]) e Sborník historický (20). Alcuni numeri presentavano anche un sottotitolo: Sborník ([1], [4], [il numero speciale citato], [5], [6], [9]-[11], [14]-[17], Studie ([2]), Sborník studií ([8]) e Studie-prameny-diskuse-kritiky (20).

La rivista è nata sotto l’impulso di Charta 77, quando i membri della redazione decisero di creare uno spazio affinché potessero pubblicare anche gli storici che si opponevano al regime e che non avevano quindi la possibilità di presentare i loro lavori nell’editoria ufficiale. Le tipologie possibili di rivista erano sostanzialmente due: una rivista specialistica oppure una rivista di maggior diffusione che avrebbe dovuto affrontare varie tematiche e aspetti, prendendo come modello la nota rivista Dějiny a současnost degli anni Sessanta. Alla fine il gruppo redazionale ha preferito la prima variante: una rivista di maggior divulgazione avrebbe inevitabilmente affrontato, sebbene in maniera velata, tematiche politiche, mentre una rivista specialista avrebbe fatto proprio del carattere apolitico il suo punto di forza nel caso di repressioni politiche, ma al contempo avrebbe potuto rappresentare anche un ponte verso la cultura parallela. I vari cambiamenti del titolo e il frequente utilizzo del termine “Sborník” [almanacco] sono stati dovuti a motivi precauzionali e di sicurezza. Nel 1981, in seguito al celebre caso della perquisizione di un camion francese che portava materiali all’estero e all’arresto temporaneo di alcuni dei collaboratori, all’interno del gruppo redazionale si è creata, fino al 1986, una frattura che ha portato alla nascita di due redazioni che si alternavano nella preparazione della rivista; a causa di una coordinazione non sempre perfetta certi contributi sono apparsi più di una volta.

Historické studie è stata una delle riviste samizdat più longeve e usciva in formato A4, rilegata con cartoncino e presentava un numero di pagine che oscillava tra le 134 e le 319. E’ stata pubblicata dal 1978 al 1989 (nel 1986 non è apparso alcun numero) e all’inizio usciva con una periodicità irregolare in una tiratura di 40 copie e successivamente compariva più o meno due volte all’anno in una tiratura di circa 110 esemplari. In totale sono stati pubblicati 26 numeri e a partire dal 1985 è apparsa anche una collana di Historické studie. La rivista aveva una struttura simile ad altre riviste samizdat pubblicate in quegli anni, come ad esempio Střední Evropu, Kritický sborník e Obsah, e pubblicava studi, critiche, trattati, recensioni, analisi, polemiche, documenti, informazioni, glosse e bibliografie.

Historické studie affrontava tematiche storiche e letterarie: si occupava soprattutto di storia moderna ceca e slovacca del XIX e XX secolo, come ad esempio della Prima Repubblica cecoslovacca e dell’importanza di Tomáš G. Masaryk (ricordiamo, ad esempio, i saggi “T. G. Masaryk a naše současnost” di Jaroslav Klatovský apparso nel numero [6]/1980 e “První republika: pojem a společenský život” pubblicato nel numero [12]/1983), del Trattato di Monaco (citiamo, tra i vari, lo studio di Koloman Gajan “Mnichov a Beneš” apparso nel numero 23/1988), degli anni del Protettorato (ad esempio il saggio di Jiří Doležal pubblicato nel numero [l]/1978 intitolato “Nacisté a české školství”), della resistenza (ricordiamo l’articolo di Milan Otáhal “Poznámky k problematice odboje v letech 1939-1945” apparso nel numero 3/1979), dell’insurrezione nazionale slovacca (ad esempio i saggi di Jozef Jablonický “Povstanie v Trnave” e “Nitra a Slovenské národné povstanie” pubblicati rispettivamente nei numeri [9]/1982 e [10]/1982) e del periodo dello stalinismo. La rivista Historické studie si interessava anche di teoria del marxismo (ricordiamo “Tři studie z dějin marxismu” di Miloš Hájek nel numero [7]/1981), di storiografia ceca e slovacca e di teoria della storia (ad esempio i saggi di Jaroslav Opat “Schauerovy ‘Naše dvě otázky’ a Masaryk” e di Stanislav Vážný “De Gaulle a česká otázka”, entrambi pubblicati nel numero [14]/1984), del ritratto di importanti storici cechi (come Zdeněk Kalista e Jiří Doležal), ma anche della coscienza nazionale in Moravia (ricordiamo il saggio di Jaroslav Mezník “Dějiny národu českého na Moravě – Nárys vývoje národního vědomí na Moravě do poloviny 19. století” pubblicato nel numero [15]/1984) e della statalità cecoslovacca (ad esempio il saggio di Ján Mlynárik apparso nel numero [4]/1979 “Milan Rastislav Štefánik a československá státnost”). Un’ampia discussione sull’espulsione dei tedeschi dalla Cecoslovacchia ha occupato le pagine della rivista all’inizio degli anni Ottanta e centrale è stata anche l’attenzione dedicata alla questione dei Sudeti e ai rapporti ceco-tedeschi (citiamo il saggio di Václav Kural “Bilance 10 let. Lidský potenciál sudetských Němců a vznik Československa” apparso nel numero [7]/1981 oppure quello di Jan Křen nel numero [8]/1981 intitolato “Češi a Němci na přelomu století /Pokus o historickou bilanci/”). Un’attenzione particolare veniva prestata anche alla storia del passato ceco e di altri paesi, come ad esempio nel caso del regno di Václav IV (citiamo la recensione di Jiří Spěváček apparsa nel numero 21/1987 del saggio di Jaroslav Mezník “Václav IV. 1361-1419 – K předpokladům husitské revoluce”), all’hussitismo (ad esempio nel numero [17]/1984 è apparsa la critica di F. Čermák al saggio del filosofo Robert Kalivoda “Husitství a jeho vyústění v době předbělohorské a pobělohorské”), al periodo dell’assolutismo in Boemia (ricordiamo lo studio di Jan Vrána del numero 19/1985 intitolato “Osvícenství, absolutismus a zemský patriotismus. Světonázorová a politická stanoviska stavovské reprezentace českých zemí v 18. století”) e alla Rivoluzione d’ottobre (ricordiamo lo studio di M. Reiman “Říjnová revoluce v kontextu ruských a sovětských dějin” nel numero [2]/1978). Un certo spazio veniva dedicato anche alla tematica ebraica (citiamo, tra i vari, l’articolo di Jan Křen “Emancipace Židů v Polsku a jinde” pubblicato nel numero 24/1989). Miloš Hájek ha ripetutamente recensito, in diversi numeri della rivista, testi di storiografia comunista italiana (si veda ad esempio il suo testo “Portrét Palmira Togliattiho” nel numero 3/1979).

Dal punto di vista letterario sono apparse molte recensioni di opere ceche e straniere sulle suddette tematiche storiche, nonché recensioni letterarie, come ad esempio dei ricordi di Václav Černý (nel numero [5]/1980), di Slávka Vondráčková (nel numero [10]/1982) e di Jaroslav Seifert (nel numero [13]/1983). E’ apparso anche il saggio “Podivný Hašek” di Jindřich Chalupecký (nel numero [13]/1983), dedicato allo scrittore Jaroslav Hašek e alla sua opera, e in occasione del centenario della nascita dello storico Jan Slavík il numero [18]/1985 ha presentato anche la rubrica “Výročí”. La rivista Historické studie presentava rubriche combinate liberamente, come ad esempio “Studie”, “Recenze”, “Kritika a informace”, “Kritika a glosy”, “Články”, “Diskuse”, “Recenze a zprávy”, “Kronika”, “Úvaha”, “Prameny”, “Statě”, “Bibliografie”, “Výročí”, “Literatura”, “Studie a materiály”, “Příloha”, “Résumé”; qualche numero è uscito anche con un allegato.

Gli autori che hanno pubblicato nella rivista Historické studie erano per lo più ex marxisti oppure intellettuali di orientamento marxista che negli anni Sessanta avevano fatto parte del gruppo degli storici più attivi, come ad esempio Jiří Doležal, Miloš Hájek, Milan Hübl, Jozef Jablonický, Jan Křen, Václav Kural, Bedřich Loewenstein, Hana Mejdrová, Jaroslav Mezník, Ján Mlynárik, Jaroslav Opat, Milan Otáhal, Petr Pithart, Michal Reiman e Jan Vrána. Generalmente gli studi venivano firmati con i veri nomi degli autori, mentre le glosse venivano di solito pubblicate solo con cifre; si trattava per lo più di contributi inediti, ma comparivano anche testi presi da altre fonti oppure traduzioni. Sono apparsi anche alcuni contributi in lingua slovacca.

a cura di Stefania Mella