Jazzstop

(1987-1989)

[ARCHIVIO]

Scheda informativa

Si tratta di una rivista culturale samizdat pubblicata a Praga a partire dal 1987. Il titolo Jazzstop veniva spesso sottoposto a mutazioni grafiche e si potevano trovare quindi diverse varianti, come JAZZsTOP (che sarebbe la grafia corretta), Jazz-Top, Jazz-stop oppure poteva comparire l’abbreviazione JS (il nome si basava sul gioco di parole “Jazz ne stop” e “Jazz na top”). Il titolo della rivista doveva mostrare la continuità con la “Jazzová sekce”, un’organizzazione semiufficiale, fondata nel 1969 e liquidata nel 1980, che raggruppava in origine persone legate alla musica jazz, che in seguito diede vita a un’originale attività editoriale. I numeri 2/1987 e 3-4/1987 sono usciti rispettivamente con gli allegati “Dveře č. 2” e “Dveře č. 3” e presentavano il sottotitolo “Nezávislý kulturní časopis” [“Rivista culturale indipendente”], il numero 6/1988 è stato pubblicato con il sottotitolo “Nezávislý nepravidelně vycházející časopis” [“Rivista indipendente con periodicità irregolare”], mentre il numero 7/1988 riportava la dicitura “Nezávislý kulturně politicky osvětový časopis” [“Rivista indipendente di carattere politico e culturale”]. I numeri 2/1987 e 3-4/1987 riportano come redattore Ota Hovorka, il numero 5/1988 è stato pubblicato dai membri della “Jazzová sekce”, mentre il numero 6/1988 dai membri della “Jazzová sekce” in collaborazione con gli organizzatori della serie di fumetti cechi chiamata “Rychlé šípy”; il numero 7/1988 riporta invece il contatto di Ota Veverka. La rivista Jazzstop usciva in formato A4 in una tiratura di 200 copie (ci furono comunque altre ristampe), veniva stampata a ciclostile e rilegata con cartoncino; veniva pubblicata tre o quattro volte all’anno e in totale sono apparsi dieci numeri. Circa la metà delle tirature veniva distribuita in Moravia, mentre l’altra metà rimaneva in Boemia; le copie non circolavano solo a Praga ma anche in provincia. I membri della redazione di Jazzstop erano in contatto con il “Československé dokumentační středisko nezávislé literatury” di Scheinfeld, in Germania, con l’agenzia “Palach Press” di Londra e con l’organizzazione polacca “Polsko-československá solidarita”; in patria la rivista Jazzstop collaborava con altre riviste samizdat (tra cui Vokno, Fragment-K e Revolver Revue), scambiandosi copie, materiali e contributi.

La rivista Jazzstop non aveva elaborato un programma chiaro e preciso, si dedicava a varie tematiche e pubblicava saggi, reportage, fejetony, commenti, glosse, testi in prosa e poetici, annotazioni, corrispondenze, interviste, petizioni e documenti. Occupandosi principalmente di musica moderna la rivista Jazzstop era destinata soprattutto ai giovani, ai quali presentava gli sviluppi musicali in patria (come ad esempio notizie di concerti, informazioni attuali sulla situazione dopo la liquidazione di “Jazzová sekce”, interviste con cantautori, testi di canzoni e la lista dei samizdat musicali di Petr Cibulka intitolata “Samizdat Tapes and Cassettes and Videos”) ma anche all’estero (ad esempio recensioni di dischi e interviste con alcune star della musica pop). Un ampio spazio veniva dedicato anche alla letteratura ceca, presentando testi in prosa (ad esempio possiamo citare i fejetony di Luboš Vydra e Karel Čapek), poesie (ricordiamo i poeti Quido Machulka e Jiří Svině Fiala presentati nel doppio numero 3-4/1987), aforismi, necrologi (ad esempio a Jaromír Šavrda nel numero 6/1988), recensioni di riviste samizdat e dell’esilio, interviste (ad esempio a Eduard Vacek e Jaroslav Švestka), copiose annotazioni di pubblicazioni samizdat, notizie sugli sviluppi del samizdat in altri paesi e consigli pratici per la produzione del samizdat (ricordiamo la sezione “Technické okénko”); un’attenzione particolare veniva prestata anche ad altri aspetti culturali, tra cui un posto di primo piano era occupato da notizie di mostre e altre attività e iniziative culturali indipendenti, da azioni di solidarietà, dai comunicati del VONS e dall’ecologia. Venivano affrontate anche tematiche politiche attraverso la pubblicazione di documenti, petizioni e notizie di testimoni oculari sulle repressioni politiche e sulle manifestazioni, nonché informazioni sui detenuti politici e sulla situazioni delle carceri in Cecoslovacchia.

Tra gli autori più significativi che hanno pubblicato nella rivista Jazzstop citiamo Jiří Svině Fiala, Jiří Gruntorád, Ivan Hoffman, Heřman Chromý, Miroslav Jirec, Ivan Martin Jirous, Vladimír Kouřil, Čestmír Muzika, Karel Srp, Josef Škvorecký, Jaroslav Švestka, Eduard Vacek, Ota Veverka e Luboš Vydra; per quanto riguarda quelli stranieri ricordiamo András Linder e Dieter Schnebel. I testi venivano firmati con i veri nomi degli autori, con cifre o in modo del tutto anonimo; i contributi inediti rappresentavano circa i due terzi delle pubblicazioni totali della rivista, mentre il resto era formato da traduzioni, soprattutto dall’inglese, e da testi già apparsi nel samizdat, nelle pubblicazioni dell’esilio, nelle riviste ufficiali degli anni Sessanta e in radio. Sono apparsi alcuni testi in lingua slovacca. In alcuni contributi veniva utilizzata la lingua colloquiale e a volte comparivano degli inserti particolari, come ad esempio “Při čtení tohoto čísla používejte růžové brýle!” [“Per leggere questo numero usate gli occhiali rosa”] apparsa nel numero 6/1988.

a cura di Stefania Mella