Jen pro blázny

(1980-1982)

[ARCHIVIO]

Scheda informativa

Si tratta di una rivista che si ispirava a uno stile di vita alternativo che veniva pubblicata a Praga a partire dal 1980. I numeri 0/1980 e 1-2/1981 sono usciti con il titolo Jen pro blázny, mentre il numero 3/[1982] è apparso con il titolo Zen pro blázny; il numero 4/1982 presentava invece il titolo Jen /Zen/ pro blázny e il sottotitolo “Magazín pro pány a dámy” [“Rivista per signori e signore”] ed è stato redatto da Antal Šašek. L’espressione “Jen pro blázny” si rifà al romanzo di Herman Hesse “Il lupo della steppa”, dove viene descritto simbolicamente il bizzarro “teatro magico” dei cambiamenti interiori, delle allucinazioni, degli eventi e delle esperienze. La rivista Jen pro blázny esigeva tuttavia anche dal lettore la giusta dose di pazzia, di squilibrio mentale e di non conformità.

La rivista è stata pubblicata dal dicembre 1980 al dicembre 1982 e il primo numero è uscito a distanza di poco più di un anno dalla fondazione di Opium pro lid, una rivista samizdat ideologicamente vicina a Jen pro blázny. In quell’arco di tempo di circa 15 mesi si sono accumulati numerosi materiali che la futura redazione di Jen pro blázny ha deciso di presentare sotto forma di rivista stravagante, singolare e alternativa, dando a una persona il compito di raccogliere i materiali, di far eseguire le traduzioni, battere i testi a macchina e di occuparsi dell’aspetto grafico e delle illustrazioni. La redazione non aveva a disposizione una fotocopiatrice e non voleva utilizzare la carta velina, perciò la rivista veniva stampata su carta protocollo, usciva in formato A4 in una tiratura di 20 copie, presentava una rilegatura con cartoncino e veniva pubblicata una o due volte all’anno; in totale sono apparsi cinque numeri. Veniva regalata ad amici e conoscenti dei membri della redazione e sono stati vani gli sforzi di creare dei contatti con le riviste che circolavano all’estero.

La rivista Jen pro blázny pubblicava saggi, reportage, ritratti, stralci di libri, interviste, glosse e poesie. Si occupava di stili di vita e movimenti alternativi, come ad esempio della musica psichedelica, delle droghe, della filosofia della controcultura, degli hippies, della cultura dei giovani, dell’underground e della cinematografia alternativa in Cecoslovacchia e della stampa alternativa negli altri paesi. Numerosi erano i contributi che si occupavano di altre tematiche, tra cui un posto di primo piano era occupato dalla musica (ad esempio gli sviluppi della musica rock all’estero, informazioni di concerti, ritratti di cantanti e gruppi musicali, testi di canzoni), dalla storia degli indiani d’America, dalla poesia cinese, dall’arte figurativa (ricordiamo il ritratto di Milan Knížák oppure la presentazione della Land art, entrambi apparsi nel numero 1-2/1981), dall’ecologia (ad esempio la sensibilizzazione ecologica) e dalle correnti religiose dell’estremo oriente (il buddismo Zen, il taoismo, la contemplazione). Tra i principali scrittori i cui testi sono stati pubblicati nella rivista Jen pro blázny vale la pena di citare Václav Havel e Jindřich Chalupecký; per quanto riguarda quelli stranieri ricordiamo Black Elk, David Bowie, Carlos Castaneda, H. Jawlowska, Timothy Leary, Ralph Metzner, Angelo Maria Ripellino, S. Sahn, Patti Smith e Alan Watts. I contributi inediti rappresentavano circa un terzo delle pubblicazioni totali del bollettino, mentre la parte rimanente era formata da traduzioni, soprattutto di pubblicazioni inglesi; i testi venivano firmati con una cifra oppure uscivano in modo del tutto anonimo, e solo le traduzioni venivano firmate con il vero nome dell’autore.

a cura di Stefania Mella