Kvašňák

(1989-1991)

[ARCHIVIO]

Scheda informativa

I primi due numeri di questa rivista pubblicata in modo irregolare sono usciti in samizdat in tiratura molto limitata, il terzo numero invece è stato pubblicato dalla casa editrice praghese Q. Kvašňák. La rivista Kvašňák è nata all’interno del gruppo “micro-organismo Q” e i principali iniziatori sono stati i fratelli Štěpán Kafka e Tomáš Kafka. Tra gli altri membri della redazione vanno citati Jan Boháč, Krepindl (Zdeněk Fikar), Tomáš Machek, Mojmír Pukl, Štětináč (Otakar Schmidt), Petr Turek e Duck Valura (David Vávra); oltre agli autori che pubblicavano regolarmente in Kvašňák hanno preso parte al gruppo alcuni altri scrittori, come Petr Nikl e Jan Slovák.

La struttura dell’associazione è nata dall’incontro di alcuni drammaturghi del noto circolo “Pražská pětka”, soprattutto quelli che lavoravano nel teatro “Sklep”, con i fratelli Kafka, i leader della rivista samizdat Dolmen che usciva nella prima metà degli anni Ottanta (gli undici numeri pubblicati della rivista Dolmen riportavano soprattutto testi originali, le prose di Štěpán Kafka, le poesie di Tomáš Kafka, Ewald Murrer, Zyer Gabba, Pavel Grimm e di altri, altre informazioni e notizie sui film non ufficiali e sulla vita musicale, le traduzioni dei testi di Günter Grass da parte di Vladimír Kafka, fotografie originarie, etc.).

Kvašňák è stata una rivista letteraria caratterizzata da un ricco accompagnamento figurativo e con un’elaborazione grafica che rispecchiava il carattere principale della maggior parte dei collaboratori. Tra queste caratteristiche c’era uno spiccato senso dell’umorismo, una passione per il grottesco e la parodia, la volontà di immergersi nella liberazione di stampo avanguardistico della fantasia creativa e nell’assurdità del dadaismo. Gran parte dei contributi (letterari ma anche figurativi) mostra una predilezione per il metodo del collage, per il montaggio accelerato, per l’alternanza di tematiche, per l’accostamento di realtà apparentemente sconnesse che determina anche diversi spostamenti di significato. Hanno sviluppato queste tematiche autori che manifestavano una predilezione per l’azione sportiva (il nome della rivista è del resto un’allusione evidente al calciatore Andrej Kvašňák). In questa rivista hanno pubblicato le loro poesie soprattutto Tomáš Kafka e Jaroslav Pížl, e più tardi anche Karel Hoch e Lenka Vycházelová; testi in prosa con tratti sperimentali sono stati pubblicati soprattutto da Štěpán Kafka, ma anche da Jan Boháč, Vladimír Bouček, Jaroslav Róna e Otakar Štětináč Schmidt. In ogni numero si trovavano le traduzioni dei versi di Daniil Charms (tradotti da Tomáš Kafka) che per il suo umorismo nero e assurdo è divenuto in un certo qual modo il patrono della rivista; anche le altre traduzioni inserite dalla redazione erano caratterizzate soprattutto da una certa affinità delle poetiche degli autori (Urmuz, nome proprio Demeter Demetrescu Buzău, il traduttore Petr Turek, Donald Barthelme, la traduttrice Kateřina Kubíčková). In ogni numero non mancavano i fumetti (Jan Dřevíkovský), i reportage originali (Štěpán Kafka, Krepindl) sugli avvenimenti culturali, ad esempio sui concerti non ufficiali oppure sulle rappresentazioni teatrali, e i libretti per bambini che venivano incollati sulla rivista e che esponevano le creazioni infantili degli autori. A partire dal 1991 le iniziative di questo gruppo sono culminate soprattutto nell’organizzazione di una serie di serate letterarie con gli autori (nel 1992 è apparsa la raccolta “Zlatí hadi – zlatě kadí” pubblicata dalla casa editrice Q. Kvašňák con il sottotitolo “kvašňákovské mezipatro” dove venivano pubblicati i testi che erano stati letti).


[M. Přibáň, “Kvašňák”, Slovník české literatury po roce 1945, <http://www.slovnikceskeliteratury.cz/showContent.jsp?docId=131&hl=Kva%C5%A1%C5%88%C3%A1k+>]

Traduzione a cura di Stefania Mella