Lidové noviny
(1987-1989)
Scheda informativa
Lidové noviny era un mensile samizdat di carattere politico-culturale che, già a partire dal nome, ha voluto mostrare la propria affinità con l’omonimo periodico che veniva pubblicato negli anni 1893-1952 a Brno e a Praga. E’ nato come tentativo di rivolgersi a un pubblico più ampio rispetto a quello a cui generalmente si rivolgevano i periodici samizdat dell’epoca. Il primo numero regolare uscì nel gennaio 1988, anche se era stato anticipato da due numeri privi di numerazione usciti nel settembre e nel novembre del 1987. Il periodico era redatto da Jiří Ruml e Rudolf Zeman, ma durante il loro periodo di reclusione nell’ottobre e nel novembre 1987 veniva redatto da Jan Ruml, Jiří Dienstbier e Luboš Dobrovský. L’ultimo numero del mensile uscì nel dicembre 1989 già nel circuito editoriale ufficiale; il suo editore divenne paradossalmente il “Federální úřad pro tisk a informace”, organo che fino a quel momento era stato lo strumento principale della censura comunista. Lidové noviny divenne subito dopo la sua fondazione la rivista samizdat più diffusa e collaborò alla caduta del regime comunista fornendo un contrappeso alla giornalistica ufficiale manipolata dal regime e creando uno spazio per l’accostamento della cosiddetta cultura ufficiale e non ufficiale. In quel periodo la redazione usava le abituali tecniche samizdat (dapprima si serviva della macchina da scrivere, successivamente sono stati utilizzati i primi editori di testi per computer); grazie a un vero e proprio “sforzo civile” Lidové noviny fu diffuso in fotocopie in tutto il paese all’insaputa degli editori: in questo modo la sua tiratura aumentò passando dalle centinaia esemplari iniziali alle probabili 10.000 copie finali. Per tutto il periodo della sua esistenza clandestina la rivista Lidové noviny fece dei passi verso l’inserimento nel mondo dell’editoria ufficiale e venne legalizzata immediatamente dopo il novembre 1989; dal gennaio 1990 iniziò a uscire due volte alla settimana e dall’aprile 1990 diventò un vero e proprio quotidiano.
Dal punto di vista strutturale Lidové noviny veniva redatto sin dall’inizio come un giornale ordinario. Un editoriale presentava la posizione della redazione nei confronti dei problemi attuali e politici (tra i vari autori ricordiamo almeno Jiří Dienstbier, Jan Dobrovský, Luboš Dobrovský, Václav Havel, Ladislav Hejdánek, Jan Křen, Jiří Ruml, Jaroslav Šabata); commenti e cronache sugli sviluppi della politica interna ed estera furono invece presentati da Jiří Dienstbier, František Horský, Jaroslav Jírů, Helena Němcová, Jan Petránek, Petr Pithart, Jan Ruml, Jan Šabata, František Šamalík, Jan Urban e Saša Vondra. Le rubriche regolari si occupavano della problematica dell’ecologia (Jaroslav Zíma), dell’economia nazionale ed estera (Rita Klímová, Rudolf Slánský, Rudolf Zukal) e della cultura; nel piano originario erano previste anche cronache sportive che però scomparvero ben presto dal progetto. Le cronache di Lidové noviny si incentravano sulle informazioni relative agli sviluppi dentro Charta 77 e all’interno della chiesa (Václav Benda), sull’attività di importanti iniziative indipendenti (tra le quali “VONS”, “Společnost přátel USA”, “Společnost TGM”, “Jazzová sekce”, “Československý helsinský výbor”, “Klub za socialistickou přestavbu Obroda”). Ma la rivista Lidové noviny forniva anche informazioni sulle dinamiche politiche nelle istituzioni ufficiali e nei circoli artistici. Tra le rubriche regolari c’erano anche Právní poradna (qui scriveva ad esempio Josef Danisz e articoli specialistici venivano pubblicati anche da Pavel Rychetský con lo pseudonimo Jurist) e Jazykové zákampí (tra i vari autori ricordiamo Milan Jelínek).
In questa rivista diversi contributi di carattere pubblicistico sono stati pubblicati da Zdeněk Jičínský, Alexandr Kramer, Daniel Kumermann (pseudonimo Břetislav Chudý), Miroslav Kusý, Emanuel Mandler, Drahuše Proboštová, Tomáš Smetánka (pseudonimo Michal Koza), Jiřina Šiklová, Milan Šimečka, Olga Šulcová, Petr Uhl, Jiří Vančura e Václav Vrabec. La prima annata, nella rubrica Kalendarium 1918-1938-1968, ricordava regolarmente gli avvenimenti degli anni critici della storia cecoslovacca nonché i personaggi chiave di quegli anni. Come testimonianza la redazione pubblicò anche alcuni capitoli tratti dalle memorie dell’ideologo comunista slovacco Vasil Biľak “Milníky mého života” che non erano state pubblicate ufficialmente. Da fonti estere sono state invece riprese le risposte del rappresentante comunista Jan Fojtík alle domande dell’agenzia UPI (1989/1). Entrambi questi materiali, che non venivano pubblicati nei periodici nazionali ordinari, rappresentavano dei documenti compromettenti e permettevano quindi di creare un contrasto tra ciò che il regime voleva far credere e la realtà dei fatti.
Le interviste originali erano rivolte sia a personalità della scienza, della cultura e della politica mondiale che venivano evitate dai periodici ufficiali (come ad esempio Milovan Djilas, Adam Michnik, Andrej Sacharov – un significato particolare ebbero in questo contesto le interviste con i candidati per la presidenza degli USA, George Bush e Michael Dukakis, nel numero 10/1988), sia a personalità che avevano voglia di eliminare il confine esistente tra letteratura ufficiale, o per lo meno tollerata dal regime, e cultura del dissenso (tra le varie ricordiamo Michael Kocáb, Jiří Menzel, Petr Skoumal, Jiří Suchý, l’intervista con Karel Steigerwald e Václav Havel nel numero doppio 7-8/1989; nel numero 6/1988 l’intervista con il cardinale František Tomášek).
La graduale compenetrazione della cultura ufficiale e non ufficiale è testimoniata anche dalla presenza regolare di “Ankety” (ossia inchieste) che riguardavano di solito importanti avvenimenti culturali e sociali. Tra i vari scrittori che hanno preso parte a tali inchieste troviamo Jiří Bulis, Jan Burian, Josef Císařovský, Miloš Fikejz, Arnošt Goldflam, Vladimír Hanzel, Václav Havel, Slávek Janoušek, Milan Jungmann, Eva Kantůrková, Ivan Klíma, Jan Lopatka, Sergej Machonin, Jaroslav Opat, Karel Pecka, Jan Skácel, Jiří Stivín, Jiří Suchý, Helena Třeštíková e Michael Žantovský. Singoli contributi destinati direttamente alla rivista Lidové noviny sono stati scritti da personalità della cultura mondiale (ad esempio Arthur Miller) e dell’esilio ceco (come Přemysl Janýr, Jiří Pelikán, Josef Škvorecký e, sotto forma di intervista, da Jaroslav Hutka e Zdeněk Mlynář).
Lo sforzo di collegare il mondo della cultura ufficiale e il mondo del dissenso emerge anche nell’ampia rubrica culturale presentata da Lidové noviny. Il periodico pubblicava recensioni attuali riguardanti il teatro, la cinematografia e le arti figurative (tra i principali autori si possono nominare Marie Bergmannová, Jan Foll, Milan Fořt, Sergej Machonin, Vladimír Mlynář, Andrej Stankovič, Petr Svozil, Jan Trefulka, Milan Uhde, Jiří Voráč), mentre Josef Vlček (pseudonimo Petr Sedloň) scriveva le recensioni di concerti e faceva interviste con i rappresentanti della musica alternativa e underground. La rivista Lidové noviny informava anche sui fatti che si sviluppavano nel retroscena delle associazioni “Svaz českých spisovatelů” e “Svaz československých spisovatelů”, e fu soprattutto Milan Jungmann a polemizzare con i membri di suddette associazioni (fino al numero 7-8/1988 è apparsa una sua intervista relativa alla situazione in cui si trovava Lidové noviny negli anni Sessanta). Jan Lukeš, sotto lo pseudonimo di Tomáš Unzeitig, ha fornito il suo contributo scrivendo recensioni di alcune opere narrative che erano state pubblicate ufficialmente e commenti sulla vita letteraria contemporanea (ha dedicato ad asempio una particolare attenzione critica a Jiří Křenek, Ludvík Němec, Vladimír Páral e Jiří Švejd; l’articolo di Lukeš “Případ Hrabal” ha poi innescato la polemica di František Šamalík - numeri 9 e 11/1988). Il periodico ha prestato attenzione anche alla crescente tensione politica nell’associazione “Svaz českých dramatických umělců” (soprattutto alle dichiarazioni dell’attore Milos Kopecký e del drammaturgo del Teatro “Na provázku” Petr Oslzlý relative alle iniziative SČDU – Iniziative dell’Unione degli artisti teatrali cechi – e pubblicate solo parzialmente nell’editoria ufficiale). La rubrica curata da Jan Lopatka presentava invece opere letterarie originali (furono ad esempio pubblicati brani tratti dalle opere di Egon Bondy, Jiří Daníček, Eva Kantůrková, Eda Kriseová, Mikuláš Medek, Karel Pecka, Petr Placák, Naděžda Plíšková, Pavel Řezníček, Věra Stiborová e Zdeněk Urbánek); i fejetony uscivano nelle rubriche Fejeton e Poslední slovo (tra gli autori principali ricordiamo Rudolf Battěk, Jiří Hanák, Milan Jungmann, Ivan Klíma, Milan Šimečka, Zdeněk Urbánek, Ludvík Vaculík). La rubrica Píseň měsíce presentava invece saggi tratti dalle produzioni di cantastorie folk non conformisti (ad esempio Jan Burian, Jim Čert /il nome proprio è František Horáček/, Jiří Dědeček, Ivan Hoffmann, Oldřich Janota, Slávek Janoušek, Vladimír Merta, Jaromír Nohavica, Karel Plíhal) e testi scritti da gruppi rock (come Ošklid, Mama Bubo, Laura a její tygři, Hudba Praha).
Alcune interviste originali riportavano di tanto in tanto notizie relative agli sviluppi della letteratura mondiale (citiamo ad esempio l’intervista con Arvo Valton nel numero 1988/1 oppure l’intervista di Václav Havel con Harold Pinter nel numero 1989/7-8). Infine Milan Uhde aveva nella rivista la propria rubrica in cui informava sulle attività e iniziative culturali di Brno.
In coincidenza con gli sviluppi socio-politici del 1989 la regolare struttura di rubriche presente nella rivista cominciò gradualmente a lasciar spazio alle notizie attuali e ai commenti: un’attenzione particolare è stata dedicata soprattutto alla petizione “Několik vet” (gli elenchi delle firme apparse sotto questa petizione – ma anche sotto altre importanti petizioni precedenti – sono usciti in allegato al periodico) e ai suoi firmatari (si vedano le inchieste e le interviste sul perché era stata firmata “Několik vět”). Le ristampe delle annate 1988 e 1989 sono state pubblicate dalla casa editrice Lidové noviny in collaborazione con la casa editrice SNTL - Nakladatelství technické literatury nel 1990.
[M. Přibáň, “Lidové noviny”, Slovník české literatury po roce 1945, <http://www.slovnikceskeliteratury.cz/showContent.jsp?docId=140&hl=LIDOV%C3%89+NOVINY+>]
Traduzione a cura di Stefania Mella