Obsah

(1981-1989)

[ARCHIVIO]

Scheda informativa

Si tratta di un mensile samizdat nato all’inizio degli anni Ottanta che riuniva tutti gli scrittori che collaboravano con la casa editrice samizdat Petlice. Questi intellettuali, appartenenti al mondo del dissenso, non potevano riunirsi liberamente per leggersi a vicenda i nuovi lavori letterari, poiché avrebbero rischiato delle sanzioni da parte della polizia, e da qui la scelta di fondare tale rivista. Il nome Obsah deriva dalla pagina iniziale intitolata “Obsah” (ossia indice) che presentava il sommario degli articoli contenuti in ogni numero; il titolo della rivista ha cominciato a comparire in maniera più sistematica alla fine del 1985 (la numerazione ufficiale è inserita a partire dal febbraio 1987). Il periodico Obsah non aveva una redazione fissa; è nato come raccolta di testi di varia ispirazione letteraria non redatti, che venivano riuniti a una data precisa e dei quali venivano fatte all’inizio undici copie, più tardi ventidue e successivamente trentasei, complete di copertine di cartone (due copie venivano spedite a Vilém Prečan al “Ceskoslovenské dokumentacní středisko nezávislé literatury” situato a Scheinfeld, da dove le informazioni presenti in Obsah raggiungevano poi gli altri media). Alla nascita di “junta” (ossia “Giunta”, termine di Ludvík Vaculík) collaborarono varie personalità, tra cui Milan Jungmann, Petr Kabeš, Ivan Klíma, Alexandr Kliment, Eda Kriseová, Jan Trefulka, Milan Uhde e Ludvík Vaculík; successivamente si aggregarono anche Miroslav Červenka, Václav Havel, Eva Kantůrková, Iva Kotrlá, Sergej Machonin, Karel Pecka, Zdeněk Rotrekl, Zdeněk Urbánek e gli autori slovacchi Miroslav Kusý, Hana Ponická, Milan Šimečka. Queste personalità sono quelle che hanno fornito anche il maggior numero di contributi all’interno della rivista.

Nel periodo in cui gli scrittori sopracitati non avevano accesso al mondo dell’editoria ufficiale, la rivista Obsah rappresentava un mezzo di comunicazione di eccezionale importanza, nonostante fosse indirizzata a una comunità numericamente molto ristretta. La rivista Obsah pubblicava soprattutto poesie, prose, fejeton e recensioni; solo più tardi comparvero traduzioni, studi politologici e storici, commenti sulla situazione politica internazionale e sugli sviluppi attuali nella cultura e nella società. I contributi poetici vennero pubblicati da vari autori, tra i quali Miroslav Červenka, Jiřina Hauková, Zbyněk Hejda, Ivan Martin Jirous (“Magorovy labutí písně”, gennaio/febbraio 1985), Věra Jirousová, Petr Kabeš (“Pěší věc”, ottobre 1981, febbraio 1984; “Listopadky” - novembre 1983, 1984, 1985, 1986; “Těžítka”, gennaio 1983 - dicembre 1986), Iva Kotrlá, Jiří Kuběna, Karel Pecka, Sylvie Richterová, Zdeněk Rotrekl, Andrej Stankovič e Karel Šiktanc (come ad esempio “Srdce svého nejez” - giugno 1988). Per quel che riguarda i testi di narrativa, i contributi più significativi vennero forniti da Egon Bondy, Ladislav Dvořák, Ota Filip (ad esempio brani del romanzo “Kavárna Slavia” nella traduzione di Ludvík Vaculík - novembre 1987), Bohumil Hrabal (ad esempio “Kouzelná flétna”, marzo 1989; nello stesso numero si trovano anche le sue prime opere poetiche), Eva Kantůrková, Ivan Klíma, Alexandr Kliment, Iva Kotrlá (come ad esempio il ciclo del reportage “Obrázky z cest”, 1983), Jiří Kratochvil, Eda Kriseová, František Pavlíček, Karel Pecka (ad esempio la serie di racconti tratti da “Malostranské humoresky”), Hana Ponická (“Lukavické zápisky”, febbraio-aprile 1987), Lenka Procházková, Zdeněk Rotrekl, Věra Stiborová, Martin M. Šimečka, Jan Trefulka, Zdeněk Urbánek e Ludvík Vaculík. Opere teatrali sono state pubblicate soprattutto da Václav Havel, mentre le riflessioni sul teatro sono state opera di Vlasta Chramostová, Sergej Machonin (ad esempio “Pokus o “Pokoušení”, gennaio 1986) e Milan Uhde. Per quanto riguarda la letteratura straniera, erano quella polacca e quella russa a svolgere un ruolo di primo piano: diversi testi vennero tradotti da Miroslav Červenka (che con lo pseudonimo di Otakar Č. Mokrý tradusse autori come Witold Gombrowicz, Zbigniew Herbert, Ryszard Krynicki, Czeslaw Milosz), Luboš Dobrovský (tradusse gli scrittori Vasilij Aksjonov e Daniil Charms) e František Kautman (tradusse l’autore Viktor Erofeev). Occasionalmente veniva presentata anche la poesia spagnola (tradotta da Lumír Čivrný) e francese (ad esempio Jacques Prévert nella traduzione di Luboš Dobrovský), e con la cifra -k- venivano riportati i saggi linguistici di George Orwell.

Il genere del saggio godeva di una considerevole popolarità, soprattutto per la possibilità di dedicarsi a tematiche specialistiche senza un ampio apparato scientifico. Tra i vari autori pubblicati nella rivista Obsah troviamo Václav Havel, che ha commentato i romanzi di alcuni suoi amici (ad esempio “Přítelkyně z domu smutku” di Eva Kantůrková, “Český snář” di Ludvík Vaculík e “Démon souhlasu” di Dominik Tatarka), Jiří Kratochvil, che ha scritto sulla letteratura ceca contemporanea (“O Kunderovi jinak”, gennaio 1988), e Miroslav Červenka, che ha affrontato le tematiche della scienza, della storia e della teoria letteraria (si vedano il lavoro sulla versologia - ottobre 1985, marzo 1987; e gli studi sulla poesia di František Halas - gennaio, febbraio 1988, gennaio 1989; e sulla poesia di Jiří Kolář - dicembre 1988, febbraio 1989). Václav Kadlec è stato l’autore dell’ampio ritratto intitolato “Bázlivý hrdina Bohumil Hrabal” (dicembre 1988, gennaio 1989, maggio 1989), mentre Zdeněk Rotrekl ha pubblicato il saggio “Slovo o české kulturní diskontinuitě, o minulosti a současnosti, ale také o českém románu” (febbraio 1983). Riflessioni di carattere più generale sono state pubblicate anche da Alexandr Kliment.

Molto vasta è stata la critica e l’attività recensoria presente nella rivista Obsah: numerosi furono gli autori che hanno commentato sia le opere narrative ceche e straniere (un’attenzione particolare è stata dedicata alla letteratura dell’Unione sovietica) sia la letteratura specialistica, soprattutto storica, sociologica e politologica. Oltre a riflessioni sulla libertà dell’uomo, Václav Cerný ha pubblicato un’analisi dei romanzi di Karel Pecka (marzo 1983), diventando poi l’oggetto di un continuo interesse critico per le ambiguità presenti nelle sue memorie (“Paměti”). Nel corso degli anni si pronunciarono su questo testo, spesso in maniera critica, Milan Šimečka (nel numero di dicembre 1983), Milan Jungmann (nei numeri di gennaio 1984 e marzo 1985), Sergej Machonin (nel numero di marzo 1985) ed Eva Kantůrková (nel numero di dicembre 1988). Per tutto il periodo di esistenza della rivista il critico letterario più prolifico è stato Milan Jungmann, che ha sviluppato le sue riflessioni sia sulla produzione letteraria ufficiale sia su quella dell’emigrazione e samizdat; è autore, ad esempio, della recensione polemica del romanzo di Jan Pelc “Děti ráje” (la prima parte del testo … a bude hůř, nel numero di giugno 1985), della polemica con Karel Sýs sul concetto di politica culturale e sul livello della letteratura inedita in patria (nel numero di giugno 1988), degli ampi studi “Cena za seberealizaci o Vladimíru Páralovi” (nel numero di febbraio-marzo 1984), “Další příběh osočení o knize Jana Lukeše Prozaická skutečnost” (nel numero di novembre 1982) e “Kunderovské paradoxy” (nel numero di ottobre-dicembre 1985). Nella rubrica “Více než 13 řádky o:” Iva Kotrlá – usando la cifra (KO) – si dedicò alla letteratura ufficiale e inedita apparsa nei libri e nelle riviste, riallacciandosi ai contributi pubblicati dallo storico letterario, critico ed esteta Oleg Sus nella rivista Host do domu degli anni Sessanta (nel numero di settembre 1984 e gennaio 1987) e nei saggi scritti successivamente tratti da “Katalog čtenářských záznamů” (nel numero di aprile 1987 – dicembre 1989). Si sono dedicate alla riflessione letteraria anche altre personalità, tra le quali Karel Pecka (“Nesnesitelná lehkost fejetonů L. Vaculíka”, aprile 1988), Eva Kantůrková, Ivan Klíma, Sergej Mahonin, Jiří Pechar, Martin M. Šimečka, Milan Šimečka, Jan Trefulka e Milan Uhde.

Nella rivista Obsah i fejetony, così come i saggi, hanno svolto un ruolo importante. Numerosi fejetony incentrati sulle tematiche socio-politiche attuali sono stati scritti da autori come Ivan Hoffman, Ivan Kadlečík (che si è nascosto dietro un originale termine slovacco, besednice), Eva Kantůrková, Hana Ponická, Jan Trefulka, Milan Uhde, Zdeněk Urbánek (“Dovoluji si nesouhlasit – polemiky s články v Obsahu i jinde”, gennaio-agosto 1989), Ondřej Vaculík e Ludvík Vaculík. Quest’ultimo ha pubblicato in ogni numero della rivista e, usando un tono spesso provocatorio e una lingua particolarmente inventiva, ha portato avanti la tradizione dei suoi fejetony scritti alla fine degli anni Sessanta per Literární noviny e Filmové a televizní noviny. Per tutto il periodo di esistenza di Obsah sono usciti con una precisa periodicità i fejetony intitolati “Jaro je tady”, pubblicati sempre nei mesi primaverili (soprattutto marzo), e dal 1982 anche il fejeton “Srpnový den”, pubblicato sempre dopo la pausa estiva. La crescente attività sociale delle strutture indipendenti nell’anno del XX. anniversario dell’occupazione del paese da parte delle truppe del Patto di Varsavia ha indotto Ludvík Vaculík a scrivere i fejetony “Srpnový leden - Srpnový prosinec” (1988). Una parte del programma della rivista era costituito anche dalle edizioni di testi originai (ad esempio Miroslav Červenka ha curato l’edizione della corrispondenza di Sigismund Bouška e Otokar Březina).

Vladimír Hanzel, usando la sigla “gfm”, ha fornito dei contributi sulla musica, che anche in questo caso esprimevano i rapporti conflittuali con il potere comunista; Jindřich Chalupecký ha affrontato invece soprattutto le questioni estetiche, mentre Jan Trefulka e Sergej Machonin hanno affrontato varie tematiche riguardanti l’arte figurativa. Studi specialistici di carattere storico sono stati pubblicati da vari intellettuali, tra i quali Jan Křen (soprattutto sui rapporti ceco-tedeschi – “Konfliktní společenství: Češi a Němci 1789-1918”, agosto 1986), Jaroslav Opat (soprattutto sulla figura di T. G. Masaryk), Jaroslav Mezník e Petr Pithart. Nella rubrica Dokumenty sono state forniti tra le altre cose sia l’elenco degli autori che nel 1989 erano ancora vietati in Cecoslovacchia sia le notizie relative all’ecologia trapelate dalla cerchia degli specialisti indipendenti (qui è apparsa, ad esempio, la lettera scritta dai giornalisti vietati indirizzata ai loro colleghi che pubblicavano ufficialmente con l’appello di fornire al pubblico un’informazione veritiera – marzo 1987; oppure la lettera degli scrittori indipendenti indirizzata al capo del governo Adamec con l’appello al dialogo – aprile 1987). Nella rubrica Tisk sono usciti i saggi tratti dalla pubblicistica ufficiale cecoslovacca (come ad esempio gli stralci dell’intervento polemico di Milan Blahynka durante il III. Congresso dell’Unione degli scrittori cecoslovacchi – maggio 1987). Uno dei principi fondamentali della rivista, ossia quello di non esprimersi in merito agli avvenimenti politici, alla fine degli anni Ottanta è stato sempre meno rispettato; riguardo alla dinamica dello sviluppo in Europa sono stati pubblicati commenti incentrati sulla politica cecoslovacca (ad esempio un testo di Milan Hübl) ed estera (tra i quali un contributo di Josef Brock). Milan Šimečka e Miroslav Kusý pubblicarono invece ampie relazioni di carattere politico in cui analizzarono gli avvenimenti contemporanei; Milan Šimečka tradusse inoltre l’ampia intervista al leader dell’opposizione democratica polacca Adamem Michnik circa la situazione in cui si trovava la Polonia alla fine degli anni Ottanta (“Varšava 1987”, aprile 1987- giugno 1989), ma si è interessato anche alle tematiche relative lo stato morale della società e della rivoluzione.

Alcuni numeri furono dedicati a importanti uomini di cultura cecoslovacchi: il numero di marzo 1985 fu dedicato a Josef Topol in occasione del suo cinquantesimo compleanno, il numero di aprile 1985 a Václav Černý per il suo ottantesimo compleanno, il numero di ottobre 1987 a Zdeňek Urbánek in occasione del suo settantesimo compleanno e il numero di novembre 1988 a Jiří Gruša per il suo cinquantesimo compleanno. Alla fine delle annate 1982-88 uno degli autori veniva sempre incaricato di scegliere i migliori contributi e di redigere un numero annuale speciale intitolato “Z Obsahu” (veniva poi pubblicato dalla casa editrice samizdat Petlice). Numerosi contributi pubblicati inizialmente nella rivista Obsah venivano ristampati all’estero nei periodici editi dagli esuli cechi (ad esempio nella rivista Listy che usciva a Roma – soprattutto l’almanacco “Čtení na léto”; successivamente anche in altre riviste, tra le quali Obrys e Svědectví).


[M. Přibáň, “Obsah”, Slovník české literatury po roce 1945, <http://www.slovnikceskeliteratury.cz/showContent.jsp?docId=174&hl=obsah+>]

Traduzione a cura di Stefania Mella