Opium pro lid
(1979-1982)
Scheda informativa
Si tratta di una rivista letteraria e artistica che si ispirava a movimenti alternativi e che veniva pubblicata a Praga dal 1979, quando i membri della redazione decisero di porre fine alla tradizione delle “poezie do zásuvky” [“poesie destinate a rimanere chiuse nel cassetto”] e di dare vita a iniziative editoriali più concrete. Volevano infatti cominciare a diffondere le informazioni e le notizie che si avevano a disposizione, dimostrando a sé stessi e ai lettori anche la propria capacità creativa. Le figure guida di questa rivista erano giunte a quest’idea anche sotto l’impulso del credo degli hippy “Do your own thing”. La rivista doveva quindi divenire espressione della resistenza culturale, abbattendo ogni barriera culturale e informativa.
La rivista Opium pro lid (chiamata per abbreviazione anche OPL) veniva pubblicata dal “Hnutí Psychedelických Cikánů v Čechách” [“Movimento degli zingari psichedelici in Boemia”]: il caporedattore veniva presentato sotto la sigla “LŠD” e il collettivo redazionale veniva chiamato “LamSínDal”. L’editore non seguiva né una determinata concezione né un programma stabiliti, bensì la propria intuizione, la propria passione e gli impulsi che provenivano dai movimenti alternativi (come gli hippy, l’underground e la psichedelia); si ispirava soprattutto agli avvenimenti negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, ed ecco perché gran parte dei contributi erano presi da pubblicazioni americane e inglesi. La rivista Opium pro lid usciva in formato A4 in una tiratura di 20 copie (per i numeri 1/1979 e 2/1979) e presentava un numero di pagine che oscillava verosimilmente tra le 15 e le 60. I primi due numeri sono stati stampati usando la fotocopiatrice xerox, successivamente è stata utilizzata la carta velina, e tutti i numeri sono stati rilegati con cartoncino o con carta fotografica; veniva pubblicata una o due vote all’anno, veniva distribuita ad amici e conoscenti dei membri della redazione e in totale sono apparsi 4 numeri.
Il titolo Opium pro lid voleva essere un’allusione ironica all’espressione usata da Karl Marx “Náboženství je opium pro lid” [“La religione è l’oppio dei popoli”], ma al tempo stesso rappresentava la vera essenza della rivista che, per via del suo orientamento psichedelico, voleva rappresentare una sorta di droga capace di stimolare la consapevolezza del lettore. A differenza della maggior parte delle riviste samizdat d’allora, che venivano preparate e rilegate frettolosamente, le informazioni venivano inserite in modo particolarmente raffinato.
La rivista Opium pro lid presentava saggi, lettere, informazioni, biografie, ritratti, testi in prosa e poetici, interviste e orazioni. Si occupava principalmente di movimenti e pensieri alternativi (si veda ad esempio il “Declaration of Evolution” o le droghe), l’heavy metal, l’underground, gli hippy, la religione e la filosofia orientale, la storia degli indiani, il terrorismo, l’astrologia e la mistica. Tra gli autori cechi più significativi i cui testi sono stati pubblicati nella rivista Opium pro lid troviamo soprattutto Václav Havel, mentre tra quelli stranieri possiamo citare Salvador Dalí, Lama A. Govinda, Timothy Leary e Patti Smith. Si trattava per lo più di traduzioni dall’inglese di articoli di carattere informativo oppure di testi rielaborati; i contributi venivano generalmente firmati con una cifra oppure venivano pubblicati in modo del tutto anonimo, anche se a volte comparivano i veri nomi degli autori.
a cura di Stefania Mella