Protější chodník

(1987-1988)

[ARCHIVIO]

Scheda informativa

Si tratta di una rivista letteraria e culturale pubblicata a partire dal 1987 verosimilmente a Ostrava. La rivista Protější chodník usciva in formato A4, veniva stampata su carta velina (a volte veniva utilizzata anche la fotocopiatrice xerox) e rilegata manualmente o con copertina semirigida; presentava un numero di pagine che oscillava probabilmente tra le 119 e le 210, veniva pubblicata due volte all’anno e in totale sono usciti 4 numeri. I membri della redazione non sono stati presentati.

La rivista Protější chodník presentava testi in prosa e poetici, fejetony, articoli, saggi e commenti. Si occupava principalmente di cultura e letteratura: pubblicava saggi tratti da opere di autori cechi e stranieri, sia famosi che giovani emergenti, riportando anche dei commenti o fornendo dei ritratti degli scrittori, nonché saggi di filosofia moderna del XX secolo (si vedano ad esempio i testi di Józef Tischner e I. M. Bochenski) o storici (ad esempio su Tomáš G. Masaryk – ricordiamo la rubrica apparsa nel numero 2/1987 intitolata “50 let od úmrtí T. G. Masaryka” – e sulla Prima repubblica cecoslovacca). Un’attenzione particolare veniva prestata anche ad altre tematiche, tra cui un posto di primo piano veniva occupato dalla musica (citiamo The Plastic People of the Universe o i riferimenti alla musica rock e al jazz), dai diritti umani (ricordiamo il caso di Petr Pospíchal presentato nel numero 2/1987), dalla coscienza nazionale morava (ad esempio il progetto di una federazione di tre repubbliche, ossia la Boemia, la Moravia/Slesia e la Slovacchia), dai rapporti tra la Polonia e la Cecoslovacchia, dall’analisi degli sviluppi culturali in Polonia e dalla rievocazione del soggiorno di John Lennon a Praga. Tra i più importanti autori cechi che hanno pubblicato nella rivista Protější chodník troviamo, tra i vari, Karel Biňovec, Václav Černý, Ladislav Feierabend, Ladislav Hejdánek, Ivan Klíma, Pavel Kohout, Emanuel Mandler, Luděk Pachman, Jan Pelc, Bohuslav Reynek, Vladimír Škutina e Ludvík Vaculík; tra quelli stranieri citiamo I. M. Bochenski, Marian Brandys, Charles Bukowski, Andre Glucksmann, Czesław Miłosz, Edward Stachura, Józef Tischner e Kurt Vonnegut. Si trattava per lo più di testi già apparsi nei periodici samizdat (come ad esempio Revolver Revue, Sursum, Střední Evropa e Informace o Chartě 77) o nelle riviste dell’esilio (prime tra tutte Svědectví e Listy), ma a volte comparivano anche contributi originali; i testi venivano firmati con i veri nomi degli autori, con una cifra o con uno pseudonimo.

a cura di Stefania Mella