Témata
(1980-1982)
Scheda informativa
Si tratta di una rivista letteraria (molto vicina a una collana monotematica) dedicata alla teologia, alla storia della religione e alla letteratura pubblicata a partire dal 1980 da un gruppo redazionale anonimo. Il numero [1]/[1980] della rivista Témata è uscito con il sottotitolo “1950-1980”, il numero [2]/[1981] con “O smrti a umírání” [“Sulla morte e sul morire”], il [3]/[1981] con il sottotitolo “Doktor Jan z Pomuku - patron české země” [“Dottor Giovanni Nepomuceno – patrono della Boemia”] e il numero [4]/1982 con “Hle, přijde Pán...” [“Ecco, arriva il Signor ….”]. La rivista Témata usciva in formato A4, veniva stampata con il ciclostile e rilegata in cartoncino o in una copertina di carta, e presentava un numero di pagine che oscillava tra le 35 e le 61; veniva pubblicata una o due volte all’anno e si presume che in totale siano usciti quattro numeri.
La rivista Témata pubblicava testi in prosa e poetici, saggi, articoli, informazioni, studi e inchieste. Presentava testi letterari, documentari, pubblicistici e storico-teologici legati a temi specifici: il numero [1]/[1980] si è occupato della storia degli ordini religiosi in Cecoslovacchia, soprattutto negli anni 1950-1980 (ricordiamo il saggio di Hans Urs von Balthasar “Směr historického vývoje řádů”), il numero [2]/[1981] del significato della morte e del morire nella società odierna (tra i vari saggi citiamo quello di Friedrich Heer “Jak umírá dnešní člověk?”), il [3]/[1981] ha affrontato la vita e l’opera di Giovanni Nepomuceno (citiamo il testo di Jan z Jenštejna “O mučení a smrti Jana z Pomuku”), mentre il numero [4]/1982 ha analizzato il tema del Natale (ricordiamo il saggio di Thomas Talley “K historii vzniku vánoc”). Tra i più rappresentativi autori cechi i cui testi sono stati pubblicati nella rivista Témata citiamo, tra i vari, Jan Čep, Josef Pekař, J. V. Polc, Jiří Šotola e Jan Zahradníček; tra quelli stranieri vale la pena di ricordare Alfred Bengsch, Alfred Delp, Romano Guardini e Thomas Talley. Si trattava prevalentemente di testi già apparsi nelle pubblicazioni ufficiali, ma comparivano anche contributi originali e traduzioni; i testi venivano firmati con il vero nome dell’autore e, nel caso dei contributi inediti, con uno pseudonimo (come ad esempio konstantin, basil e amicus).
a cura di Stefania Mella