Ze zásuvky i z bloku

(1984-1989)

[ARCHIVIO]

Scheda informativa

Si tratta di una rivista politica, economica e culturale pubblicata da Praga a partire dal 1984 da Olga Šulcová. La rivista Ze zásuvky i z bloku, che veniva anche chiamata Zásuvka, usciva in formato A4, all’inizio in una tiratura di 12 copie e successivamente di 24; veniva stampata su carta velina e presentata a fogli liberi in copertina semirigida (solo di rado veniva rilegata in cartoncino) e aveva un numero di pagine che oscillava verosimilmente tra le 32 e le 215. Veniva pubblicata dalle due alle cinque volte all’anno e in totale sono usciti 24 numeri.

Il titolo Ze zásuvky i z bloku è sembrato sin dall’inizio quello più opportuno per esprimere il contenuto della rivista stessa, che presentava ai lettori sia testi vecchi (che fino a quel momento erano stati chiusi nei cassetti) che contributi nuovi e attuali. Per esprimere il carattere della rivista e la situazione di clandestinità in cui si trovava veniva denominata in maniera scherzosa anche Ze šuplíku do šuplíku [Da un cassetto a un altro]. Questa rivista si rifaceva al mensile Obsah ma, a differenza di questo periodico, Ze zásuvky i z bloku non era formata da un gruppo fisso di autori e non venivano nemmeno organizzati degli incontri. I lettori erano principalmente gli stessi autori, che nei loro luoghi di lavoro (facevano per lo più lavori manuali) presentavano la rivista ai loro colleghi operai. Gli autori ne ricevevano sempre una copia, mentre un’altra veniva inviata al di là della Cortina di ferro; la rivista veniva distribuita anche in Moravia e in Slovacchia (una copia era destinata ad Alexander Dubček).

La rivista Ze zásuvky i z bloku pubblicava studi, saggi, articoli, fejetony, commenti, glosse, recensioni, critiche, interviste, polemiche, documenti e discussioni, e a partire dal numero 14/1987 ha cominciato a presentare rubriche combinate liberamente, tra le quali “Diskuse”, “Dokumenty doby”, “Ze sovětské perestrojky”, “Fejetony a reportáže”, “ČSSR - pohled zevnitř (studie, úvahy, polemiky)”, “ČSSR - pohled zvenčí”, “Recenze”, “Studie, úvahy, rozhovory, polemiky” e “Ve znamení 21. srpna 1968”. La rivista si occupava di varie tematiche, tra cui un posto di primo piano era riservato alla storia (ad esempio la resistenza durante la Seconda guerra mondiale, i legami tra Edvard Beneš e Josef Stalin – ricordiamo a questo proposito il saggio di L. Kohout “Druhá světová válka, Edvard Beneš e Josef Stalin” apparso nel numero 4/[1985]; i tedeschi dei Sudeti, la minoranza ungherese in Slovacchia e quella slovacca in Ungheria – ricordiamo i saggi “Postavení a probémy maďarské menšiny na Slovensku” di Milan Hübl nel numero 5/[1985] e quello di L. Linhart “Slováci v Maďarsku” nel numero 6/[1986]), dall’economia (come ad esempio lo stato dell’economia nazionale, a proposito del quale venivano presentati dati, statistiche, riforme, proposte migliorative, confronti con altri paesi) e dalla politica (come la Primavera di Praga, l’invasione del 1968, la normalizzazione, il comunismo riformato, la glasnost e la perestrojka in Unione sovietica e in Cecoslovacchia (si veda ad esempio il saggio di Rudolf Slánský “Změny v Moskvě – změny v Praze” apparso nel numero 6/[1986] oppure quello di Milan Hübl del numero 15/1988 “Glasnost v různém pojetí a interpretaci”), la stampa in Unione sovietica, Gorbačov e le prospettive per la Cecoslovacchia, le polemiche con la stampa ufficiale, i congressi dei partiti comunisti in Cecoslovacchia e in Unione sovietica, la solidarietà con la Polonia e Charta 77). Ampio spazio veniva dedicato anche alla letteratura, attraverso la pubblicazione di fejetony, recensioni (ad esempio dei ricordi di Václav Černý), poesie (ricordiamo quelle di Jaromír Šavrda), testi in prosa (ad esempio “Spazi vuoti” di Bohumil Hrabal,) ed elogi (ad esempio a M. Sedloň, Jiří Kolář, Bedřich Fučík, Oldřich Mikulášek, Jaroslav Seifert, Václav Havel e Václav Černý) e interviste (ad esempio quella con il pubblicista Jiří Ruml). Una certa attenzione è stata prestata anche all’ecologia (ad esempio le centrali nucleari e idroelettriche, la sanità, la qualità degli alimenti) e alle discussioni in corso (ricordiamo la polemica tra Josef Zvěřina e Petr Uhl sulla legge dell’aborto). Gli autori provenivano per lo più dalle fila dei giornalisti attivi negli anni Sessanta che dopo il 1968 non poterono più svolgere la propria professione. Tra i principali autori cechi e slovacchi che hanno pubblicato nella rivista Ze zásuvky i z bloku ricordiamo Rudolf Battěk, Čestmír Císař, Jiří Hájek, M. Hájek, Milan Hübl, Zdeněk Jičínský, V. Kadlec, E. Kadlecová, Eva Kantůrková, L. Kohout, I. Kubíček, Jiří Ruml, Rudolf Slánský, František Šamalík, V. Šilhán, Z. Šulc, Olga Šulcová, Rudolf Zukal e altri; tra quelli stranieri citiamo invece J. N. Afanasjev, Stephen F. Cohen, D. Gaj, C. Ovčerenko e S. Popowski. Si trattava per lo più di contributi inediti, ma comparivano anche alcune traduzioni (soprattutto dal russo) e testi già apparsi nel samizdat; i saggi venivano firmati con il vero nome dell’autore o con una cifra.

a cura di Stefania Mella