Феникс-66

Feniks-66

[ARCHIVIO]
[Fonte temporanea <http://antology.igrunov.ru/70-s/periodicals/fenix-66/>]

[1966]

Scheda informativa

La seconda raccolta di «Feniks» (la così detta «Feniks-66») fu pubblicata da Ju. Galanskov a Mosca nell'autunno del 1966. L'impulso diretto per la sua apparizione fu il processo del febbraio 1966 contro Andrej Sinjavskij e Julij Daniel'. A differenza della precedente raccolta in «Feniks-66» la parte fondamentale non era occupata dalla poesia ma dalla pubblicistica letteraria, filosofica e politica. Furono inclusi due articoli di Sinjavskij (uno dei quali, Che cos'è il realismo socialista, era appena stato riconosciuto dal Tribunale superiore della RSFSR come "antisovietico", mentre il secondo In difesa della piramide, già pronto per essere pubblicato su «Novyj mir» era stato cancellato dalla censura dopo l'arresto dello scrittore). Nella raccolta furono pubblicati anche testi largamente diffusi in samizdat nella metà degli anni Sessanta: la lettera aperta del giornalista Ernst Genri allo scrittore Il'ja Erenburg con un incisivo giudizio sulla personalità di Stalin, il saggio filosofico di Grigorij Pomeranec Il quadrilione, «Il testamento dell'accademico Varga» (articolo sullo sviluppo politico-economico dell'URSS tra il 1924 e il 1964, il cui autore, il professore dell'MGU G.N. Pospelov, lo aveva diffuso in samizdat con la firma dell'appena scomparso famoso economista di origine ungherese) e altri. Programmatici per «Feniks-66» erano due lavori dello stesso Galanskov: «Lettera aperta a Michail Šolochov» con un'aspra critica del "distruttivo" intervento del premio nobel al XXIII congresso del PCUS, che incitava alla punizione degli scrittori arrestati senza processo, e l'articolo «Problemi organizzativi del movimento per il disarmo totale e generale e per la pace nel mondo», uno dei primi documenti pacifisti del samizdat sovietico. La raccolta inoltre includeva le poesie di giovani poeti moscoviti, dai «majakovcy» agli «SMOGisty».

«Feniks-66» fu trasmesso in Occidente dal curatore (dopo la morte di Galanskov i dirigenti del partito dell'emigrazione NTS dichiararono che Galanskov avrebbe voluto che la raccolta venisse pubblicata nella loro casa editrice di partito «Posev», in quanto il curatore era segretamente entrato a far parte di NTS. Frammenti di «Feniks-66» furono pubblicati sui numeri della rivista «Grani» tra il 1967 e il 1970). Nel gennaio del 1967 Galanskov fu arrestato a Mosca dagli organi di difesa. Durante il «processo dei quattro» (A. Ginzburg, Ju. Galanskov, A. Dobrovolskij, V. Laškova, Mosca, gennaio 1968) alcuni testi pubblicati su «Feniks-66» furono riconosciuti come «antisovietici», la colpa della cura, stesura e diffusione della raccolta all'estero fu addossata a Galanskov e ai suoi coimputati, condannati secondo l'articolo 70 (agitazione e propaganda antisovietica).

Non è mai uscita un'edizione separata di «Feniks-66» per questo la sua diffusione, seppure si ebbe in patria, fu abbastanza limitata (a differenza della maggior parte delle opere presenti nella raccolta che furono molto popolari).