Listy (Fogli)
Scheda informativa
Si tratta di una rivista di esponenti e pubblicisti politici legati al periodo della Primavera di Praga pubblicata a partire dal 1970, quando uscirono due numeri zero con il logo Literární listy, rivista proibita a Praga. La rivista Listy iniziò a uscire con una periodicità irregolare nel 1971 con il sottotitolo “Časopis československé socialistické opozice, určený převážně čtenářům v Československu” [“Rivista dell’opposizione socialista cecoslovacca destinata prevalentemente ai lettori in Cecoslovacchia”]; negli anni 1990-1991 il sottotitolo è stata modificato in “Nezávislý dvouměsíčník” [“Bimensile indipendente”], dal 1992 è apparso il sottotitolo “Dvouměsíčník pro politickou kulturu a občanský dialog” [“Bimensile per la cultura politica e il dialogo civile”] (i numeri 6/1995, 7/1995, 8/1995 sono apparsi con il sottotitolo “Časopis pro politickou kulturu a občanský dialog” [“Rivista per la cultura politica e il dialogo civile”]), mentre a partire dal 1999 è comparso il sottotitolo “Časopis pro politickou kulturu a dialog” [“Rivista per la cultura politica e il dialogo”]. L’editore della rivista è stato sin dall’inizio Jiří Pelikán, che è stato anche presidente del circolo redazionale e fino al 1987 anche il redattore esecutivo; i numeri 5/1986-6/1987 sono stati redatti da Vladimír Tosek, mentre quelli degli anni 1988-1990 da Čestmír Vejdělek. Dal 1991 il caporedattore è divenuto Jiří Vančura, mentre dal 1995 fino al numero 4/1996 Petr Uhl; successivamente la redazione è stata capeggiata nuovamente da stato Jiří Vančura e dal 1998 da Václav Žák. A partire dal numero 2/1990 Listy ha cominciato a uscire a Praga e l’editore dei numeri 2/1990-2/1991 è stato Václav Kocourek. Dal 1998 la rivista viene pubblicata dal gruppo editoriale “Economia” con sede a Praga ed esce tuttora come bimestrale.
Durante il periodo dell’esilio Listy ha rappresentato la rivista dell’opposizione socialista in patria e all’estero, anche se ha sempre cercato di rimanere aperta anche verso gli autori di altri orientamenti politici. Listy era indirizzata soprattutto ai lettori che vivevano in Cecoslovacchia e presentava per lo più studi politologici, commenti e analisi, ma pubblicava anche informazioni inaccessibili legate alla politica comunista e notizie sull’attività dei partiti comunisti in Europa orientale e che in patria non avrebbero potuto essere pubblicate (ricordiamo ad esempio la rubrica “O čem Rudé právo nepíše”); un’attenzione particolare veniva prestata anche alle attività artistiche samizdat e dell’esilio (si veda la rubrica “Společenská rubrica”). All’inizio degli anni Settanta la redazione ha aderito al “Socialistické hnutí československých občanů” [“Movimento socialista dei cittadini cecoslovacchi”], ma già dalla terza annata non compaiono informazioni circa questo tentativo di formare un’opposizione interna.
Sin dall’inizio la rivista Listy seguiva con grande attenzione i processi politici condotti contro gli avversari del regime, e a partire dal 1977 ha iniziato a pubblicare con regolarità informazioni su Charta 77 e i suoi documenti e più tardi anche sul VONS; ripubblicava inoltre con una certa regolarità articoli tratti dal samizdat e alcuni articoli venivano scritti da intellettuali ancora in Cecoslovacchia esplicitamente per questa rivista. Occasionalmente prestava attenzione anche all’attività di opposizione negli altri paesi del blocco comunista e commentava l’evoluzione dei partiti comunisti e socialisti nell’Europa occidentale. Soprattutto nelle prime annate la rivista Listy ha presentato una serie di analisi e di studi sulla Primavera di Praga e nella seconda metà degli anni Ottanta si è occupata anche dei cambiamenti in atto in Europa orientale dopo l’ascesa di Michail Gorbačov. Nel settembre 1971 è uscita un’edizione speciale che presentava la celebre intervista a Josef Smrkovský, nel dicembre 1978 è apparso un numero speciale in occasione del decimo anniversario della Primavera di Praga e dell’invasione sovietica; nel febbraio 1982 è stata presentata una copia in formato minore del numero 1/1982, contenente il noto articolo di Zdeněk Mlynář “Možnosti a důsledky ‘normalizace’ v Polsku”, mentre nel gennaio 1988 è apparso un numero speciale che conteneva, con il titolo “Rozhovor Alexandra Dubčeka s italským deníkem L’Unità”, la notissima intervista di Dubček concessa al quotidiano italiano L’Unità.
Tra i più importanti autori che hanno pubblicato nella rivista Listy annoveriamo Ivan Binar, Zbyněk Čeřovský, Ota Filip, Ivo Fleischmann, Eduard Goldstücker, Jiří Hájek, Václav Havel, Zdeněk Hejzlar, Jiří Hochman, Jaromír Hořec (usava anche la cifra Ignotus o Severus), František Janouch, Vladimír Kadlec, Eva Kantůrková, Karel Kaplan, Ivan Klíma, Erazim Kohák, Pavel Kohout, Miroslav Kusý, Karel Kyncl, Aleš Lederer (si celava dietro lo pseudonimo di Josef Horváth), Antonín J. Liehm, Sergej Machonin, Jaroslav Mezník, Ján Mlynárik, Zdeněk Mlynář, Adolf Müller (apparso anche con la cifra Colonius), Jiří Pelikán, Zdeněk Pinc (si nascondeva dietro gli pseudonimi di Tomáš Marný oppure di T. V. Schauer), Petr Pithart (apparso anche con la cifra Observer), Vilém Prečan, Michal Reiman, Jiří Ruml, Julián Slatina, Jaroslav Suk, Ivan Sviták, Ota Šik, Jiřina Šiklová (alcuni suoi pseudonimi furono Gorge Moldau e A. Nonymová), Milan Šimečka, Vladimír Škutina, Josef Škvorecký, Jan Štern (ha usato le cifre Bohemicus, JK, JR), Jan Tesař, Julius Tomin, V. Tosek, Milan Uhde, Petr Uhl, Ludvík Vaculík, Dagmar Vaněčková e molti altri. Molti articoli venivano firmati in patria da autori viventi solo con cifre o pseudonimi, e nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi anni alcuni di questi pseudonimi e cifre non sono stati ancora identificati.
I collaboratori della rivista Listy in esilio fondarono nel 1974 un raggruppamento politico, la “Skupina Listy” [“Gruppo Listy”], che negli anni 1977-1989 pubblicava a Järfälla, in Svezia, un proprio bollettino chiamato Bulletin “Skupiny Listy” pro informaci spolupracovníků.
Negli anni 1980-1989 il terzo numero dell’annata usciva generalmente con la denominazione Čtení na léto: questo “annuale” letterario non voleva promuovere una particolare concezione artistica e i singoli contributi venivano elencati in ordine alfabetico secondo i nomi degli autori. Qui la propria produzione è stata pubblicata da numerosi poeti, come ad esempio Ivan Blatný, Antonín Brousek, Miroslav Červenka, Ivan Diviš, Petr Kabeš, Oldřich Kryštofek, František Listopad, Jiří Pištora, Jan Skácel, Andrej Stankovič oppure Ivan Wernisch; per quanto riguarda la prosa vale la pena di citare almeno Ivan Binar, Lumír Čivrný, Jiří Gruša, Bohumil Hrabal, Jaroslav Hutka, Eva Kantůrková, Ivan Klíma, Jiří Kratochvil, Milan Kundera, Arnošt Lustig, Jan Novák, Karel Pecka, Jan Pelc, Karol Sidon, Věra Stiborová, Josef Škvorecký, Jan Trefulka, Vlastimil Třešňák, Zdeněk Urbánek, Jaroslav Vejvoda. Testi teatrali sono stati invece presentati da František Pavlíček, Iva Procházková, Karel Steigerwald, Josef Topol, Milan Uhde e da molti altri, mentre i saggi da Ivan Dubský, Václav Havel, Ivan Sviták, Josef Šafařík e i lavori scientifico-letterari e critico-letterari da Bedřich Fučík, Květoslav Chvatík, Milan Jungmann, Silvie Richterová e tanti altri.
La rivista Listy ha cercato anche di far avvicinare i lettori occidentali alla situazione presente in Cecoslovacchia, e per questo nel 1972 è apparsa l’edizione italiana (documentata anche negli anni successivi), dal 1973 è comparsa quella tedesca (ancora documentata nel 1982), dal 1976 quella francese (ancora documentata nel 1981), mentre dal 1978 è apparsa l’edizione per i paesi scandinavi (documentata ancora nel 1983; un numero speciale era già uscito nel 1975); è uscita anche una selezione di testi di Listy in inglese (documentata negli anni 1988-1990). Dalla metà degli anni Settanta è uscita anche una versione di Listy in miniatura allo scopo di diffondere la rivista tra i lettori in patria. Oltre ai numeri ordinari sono comparse anche delle riproduzioni separate, degli allegati tematici e dei numeri speciali; nel 1983 sono stati pubblicati i repertori bibliografici Obsah a jmenný rejstřík 1971-1980 e Obsah a jmenný rejstřík 1981-1983, redatti da Dagmara Suková e Jaroslav Suk. Negli anni 1986-1989, nella casa editrice Index, sono usciti tre volumi nella collana Knižnice Listů con i lavori di Vladimír Kadlec, Zdeněk Mlynář e Zdeněk Jičínský.
Un’analisi molto documentata della produzione della rivista è ora disponibile in D. Havlíček, Listy v exilu. Obsahová analýza časopisu Listy, který v letech 1971 až 1989 vydával v Římě Jiří Pelikán, Olomouc 2008.
[L. Formanová, J. Gruntorád, Michal Přibáň, Exilová periodika. Katalog periodik českého a slovenského exilu a krajanských tisků vydávaných po roce 1945<, Praha 2000, pp. 84-86]
Traduzione a cura di Stefania Mella