Skutečnost
(1950-1953)
Scheda informativa
Si tratta di una rivista pubblicata da intellettuali appartenenti alla generazione più giovane che emigrò dopo la presa del potere da parte dei comunisti nel febbraio 1948. La rivista Skutečnost era orientata soprattutto verso questioni politiche, sociologiche, economiche e culturali; il suo scopo principale doveva essere “la ricerca di un programma per il popolo ceco e slovacco” (citazione presa dalla dichiarazione del 17.12.1948 da parte del gruppo redazionale in fase di formazione). Oltre alle tematiche di attualità riguardanti la Cecoslovacchia e il resto del mondo, la rivista Skutečnost prestava particolare attenzione al problema dei rapporti ceco-tedeschi (soprattutto in riferimento all’espulsione dei tedeschi dopo il 1945), alla situazione dell’esilio ceco e della sua generazione più giovane. Meno frequentemente si dedicava alla condizione della cultura cecoslovacca (si veda, ad esempio, l’inchiesta letteraria apparsa nel numeri 11-12/1950), e in maniera occasionale pubblicava anche fejetony e poesie.
Il mensile Skutečnost ha iniziato a uscire tirato a ciclostile il 20 marzo 1949 a Ginevra, ma a partire dal numero doppio 8-9/1949 ha cominciato a uscire in stampa. Secondo le informazioni presenti nell’intestazione, nel 1949 la sede del consiglio redazionale della rivista Skutečnost si trovava a Ginevra, poi l’anno successivo è stata aperta una sede anche a Parigi, mentre a partire dal 1951 è stata trasferita a Londra e a Monaco di Baviera. Nella redazione e nell’amministrazione lavoravano Karol Belák (1949, Ginevra), Stanislav Kubát (dal 1950, Parigi) e Hanuš Jan Hájek (1951-1953, Edgware – Inghilterra – e poi dal numero 4-6/1953 a Monaco di Baviera). L’ultimo numero della rivista Skutečnost è stato il numero doppio 11-12/1953, formato da sole quattro pagine. I membri del consiglio redazionale presentato dal numero 8-9/1951 furono Hanuš Jan Hájek, Karol Belák-Berger, František Bregha, Ladislav Čerych, Luděk David (pseudonimo di Karel Sichrovský), Petr Demetz, Osvald Kostrba-Skalický (fino al numero 3-4/1952 ha usato anche lo pseudonimo di Jindřich Skalický), Ladislav Matějka, Vladimír Peška, Ján Žák, Jan Tumlíř (a partire dal numero 3-4/1952) e Z. R. Dittrich (dal numero 9-10/1952 è apparso anche dietro la cifra Albert). Dal numero 7-8/1953 il consiglio redazionale non è stato più riportato. Oltre ai membri del consiglio redazionale hanno collaborato regolarmente alla rivista anche Karel Brušák, Ivan Brychta (usava lo pseudonimo di Kristián Jakobson), Vratislav Bušek, Jaroslav Dresler, Karel Erban, Evžen E. Erdely, Ladislav Feierabend, J. L. Havrda, Alexander Heidler, J. Hořava (usava la cifra hp), Antonín Hrubý, V. Hyvnar, Radko Kadlec (usava lo pseudonimo di Dominik), Jiří Kárnet (ad esempio il saggio “Západ či Východ” pubblicato nel numero 10-11/1949), Jan M. Kolár (utilizzava la cifra Cato), Rudolf Kopecký (ha pubblicato soprattutto usando la cifra Arko), Antonín Kratochvil (con lo pseudonimo di Antonín Christen), František Listopad, Josef Macek (ricordiamo ad esempio il saggio dedicato a Masaryk “Za příkladem TGM” pubblicato nel numero 3-4/1950), Jiří Nehněvajsa, Ferdinand Peroutka (ricordiamo ad esempio l’articolo “Jak být exulantem” apparso nel numero 11-12/1950 oppure il saggio scritto in occasione del centesimo anniversario della nascita di Masaryk “T.G.M – Šťastný státník” pubblicato nel numero 3-4/1951), Jiří Pohanka (citiamo ad esempio il saggio incentrato su Masaryk “Úvodem k Masarykovi” pubblicato nel numero 3-4/1950), Miroslav Rašín, Jaromír Smutný (ricordiamo il saggio scritto in occasione del terzo anniversario del 1948 e intitolato “K třetímu výročí února” – nel numero 2/1951), Meda Sokolová (si celava dietro lo pseudonimo di Jarmila), Zdeněk Suda (Zdeněk, Mark, Mark Lennan), Jaroslav Stránský (ad esempio il saggio pubblicato nel numero 2/1951 intitolato “O naší nazávislost”), František Šuléř, Vladimír Štědrý, Pavel Tigrid (si veda ad esempio l’articolo “Nastupuje Německá Federace” – nel numero 8-9/1949; il saggio “Třetí cesta” – nel numero 5-6/1950; o l’articolo dedicato alle scrittrici Jarmila Glazarová e Marie Pujmanová intitolato “Spisovatelé mluvící a mlčící” – nel numero 8-9/1951), Miloš Vaněk, J. Voženílek (usava lo pseudonimo di Medicus) e molti altri. Per quanto riguarda la poesia sono apparsi testi di vari scrittori, tra le quali Josef Hora (ad esempio “Zpěv rodné zemi” nel numero 10-11/1949), Ivan Blatný (ha presentato traduzioni di poesie straniere), Pavel Javor, Jiří Kovtun e Jan Tumlíř. Alcune cifre e pseudonimi non sono stati ancora decodificati (ad esempio Alex, Petr Apius, Justus, Pavel Rohan e molti altri). Nella rivista Skutečnost sono stati pubblicati contributi scritti in ceco e in slovacco (citiamo ad esempio “Súmrak slovenského separatismu” dello slovacco Jano Kutý – nel numero 1-2/1949; “Člověk demokratický” di Karol Belák – nel numero 10-11/1949). Le singole annate presentavano generalmente 12 numeri, ad eccezione della prima annata (1949), quando sono apparsi 11 numeri, e della terza annata (1951), dove sono stati pubblicati 9 numeri. Nell’estate 1950 i redattori hanno pubblicato a Londra per i giornalisti dell’esilio una rassegna di informazioni proveniente dalla Repubblica Socialista Cecoslovacca, delle citazioni tratte dalla stampa ufficiale e dei commenti sulla situazione in patria dal titolo “Bulletin Informační služby Skutečnosti”; dal 1950 la rivista Skutečnost è uscita anche in una versione in lingua inglese (a Londra) e in lingua tedesca (a Ginevra) con il titolo “Democratia militans”.
[L. Formanová, J. Gruntorád, Michal Přibáň, Exilová periodika. Katalog periodik českého a slovenského exilu a krajanských tisků vydávaných po roce 1945, Praha 2000, pp. 240-241]
Traduzione a cura di Stefania Mella