Text

(1969-1972)

[ARCHIVIO]

Scheda informativa

Si tratta di un mensile dell’esilio pubblicato dal 1969 dal “Československý kulturní výbor (CCC) Bohemia” a Monaco di Baviera. Il mensile è stato fondato da Jaroslav Kučera (caporedattore), Sláva Volný (primo presidente del consiglio redazionale) e Ladislav Pavlík. Dal numero 8-9/1970, dopo il ritiro di Jaroslav Kučera, il mensile Text è stato diretto dal consiglio redazionale sotto la presidenza di Adolf Müller, mentre il redattore responsabile divenne Zdeněk Salaquarda (morto il 18 febbraio 1972). I membri del consiglio redazionale erano Karel Beran (morto il 1 luglio 1971), Ivan Diviš, Karel Jezdinský, Ivan Pfaff, Josef Rakušan e Sláva Volný; al lavoro redazionale prese inoltre parte anche Vlasta Volná. Nei numeri 8-9/1970 è stato riportato come impiegato dell’ufficio redazionale Pavel Minařík.

Il mensile Text usciva con il sottotitolo “Československý nezávislý měsíčník”, ma nella tiratura compariva anche il sottotitolo in inglese (“Czechoslovak independent newspaper”) e in tedesco (“Tschechoslovakische unabhängige Zeitschrift”). Il primo numero (privo di numerazione) è uscito nel luglio 1969, mentre il primo numero “regolare” nell’agosto 1969 e l’ultimo numero è stato pubblicato nel maggio 1972; frequenti erano i numeri doppi.

Nelle testate delle prime due annate del mensile Text si trovava la celebre frase di Voltaire (… “Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire”) che racchiudeva il senso del programma della rivista. Il mensile Text avrebbe dovuto essere una rivista destinata agli esuli appartenenti a tutte le generazioni e dai più svariati orientamenti politici, ma tuttavia rimase per lo più una rivista rivolta a coloro che abbandonarono la Cecoslovacchia in seguito repressione della Primavera di Praga.

Il mensile Text pubblicava soprattutto commenti politici e analisi scritte dai membri del consiglio redazionale e da altre personalità, come ad esempio Alexej Kusák, Karel Nešvera, Milan Schulz, Jiří Sláma, Ivan Sviták, Ota Šik, Bronislav Úlehla e Ludvík Veselý. Tra i rappresentanti dell’ondata migratoria conseguente al colpo di stato comunista del febbraio 1948 troviamo, tra i vari, Jaromír Netík, Vojtěch Nevlud-Duben e Ladislav Radimský. Riflessioni e testi di vario tipo sono stati scritti da Ivan Bystřina, Karel Friedrich, Karel Hasenberg, Josef Hladík, Slávka Hněvšínská, Josef Jedlička, Zlatica Milúcká, Ernest Stredňanský, Josef Vedlich, Jaroslav Vejvoda, Milan Zubatý e da molti altri. Le tematiche storiche sono state esaminate da Alexander Heidler, V. J. Kalandra, Emil Knieža e Ivan Pfaff; gli argomenti culturali e artistici sono stati affrontati da Antonín Kratochvil, A.J. Liehm e Vladimír Rohan, mentre quelli sportivi sono stati trattati da Karol Tehník. Numerosi sono stati gli autori che hanno presentato la loro produzione poetica e prosastica, come ad esempio Jan Beneš, Hana Ciprisová, Ivan Diviš, Gertruda Goepfertová, Lída Greplová, Gabriel Laub, Karel Kryl (ha pubblicato testi di canzoni e anche la sua prosa), Inka Machulková, Rio Preisner, Jan Schneider, Viktor Vadim (il suo vero nome era Ivan Kraus) e Petr Vinohrad.

Il mensile Text pubblicava regolarmente anche una rubrica di interviste che presentava varie personalità dell’esilio (ad esempio Ludvík Aškenazy, Jaroslav Brodský, Evžen Illín, Vojtěch Jasný, Rafael Kubelík, Ladislav Mňačko, Yvonne Přenosilová e Ivan Steiger). La situazione in cui si trovava la Cecoslovacchia veniva documentata nelle rubriche “Dopis z domova” ed “Ex”, mentre le reazioni dei lettori venivano inserite nella rubrica “Máte slovo”. Nella rubrica delle inserzioni venivano presentate agli emigrati opportunità di lavoro, ma venivano inserite anche fotografie (ad esempio quelle di J. Rakušan), nonché disegni e caricature (ad esempio di Jan Kristofori e Ivan Steiger). Dal numero 1/1969 al numero 1/1970 del mensile Text è uscito a puntate il romanzo autobiografico di Vladimír Škutina “Prezidentův vězeň”, mentre dal numero 3/1970 al numero 6/1970 è uscito a puntate il saggio di Ivan Sviták su Jan Masaryk intitolato “Divná smrt”. Nelle ultime due annate il mensile Text ha collaborato con la casa editrice “Index” e ha presentato vari saggi tratti dai libri pubblicati da questa casa editrice.

Secondo quanto affermato da Ladislav Pavlík la tiratura mi muoveva all’inizio intorno alle 1000 copie, successivamente superò le 3000.


[L. Formanová, J. Gruntorád, Michal Přibáň, Exilová periodika. Katalog periodik českého a slovenského exilu a krajanských tisků vydávaných po roce 1945, Praha 2000, pp. 182-183]

Traduzione a cura di Stefania Mella