Грани
[ARCHIVIO]
[Fonte
temporanea
<NESSUNA>]
[1946]
Francoforte sul Meno
Scheda informativa
Rivista fondata nel 1946 da Evgenij Romanovič Romanov (1914-2001, vero nome Ostrovskij) che nel 1943 abbandonò l'Unione Sovietica e nel 1944, in Germania, divenne membro dell'organizzazione politica NTS [Narodno-trudovoj sojuz] che in seguito dirisse. I primi tre numeri uscirono nel campo per rifugiati politici di Mönchehof a cura, oltre che di Romanov, di S.S. Maksimov (vero nome Pašin) e B.V. Serafimov (vero nome Prjanišnikov).
Dopo il terzo numero la rivista venne vietata e nel 1947 fu di fatto smantellato il campo di Mönchehof. Nello stesso anno però la rivista riprese le proprie pubblicazioni a Limburgo seppur a cadenza irregolare. Tra gli abituali collaboratori di Grani figurava il poeta e traduttore D. I. Klenovskij, già famoso negli ambienti dell'emigrazione russa. Tra coloro che in seguito si sarebbero fatti un nome partecipavano invece il poeta I. Elagin e il romanziere e critico letterario L. Rževskij. Nel 1952 la rivista si trasferì nella sede storica di Francoforte sul Meno e L. Rževskij ne divenne il direttore con S. S. Maksimov nella redazione. Da quel momento, al tradizionale taglio pubblicistico e memorialistico, ne venne affiancato uno più squisitamente letterario con la partecipazione di diversi esponenti della prima emigrazione russa (Bunin, Zajcev, Teffi, Terapiano).
Dal 1955 il direttore tornò a essere E. Romanov. Nel numero 32 del 1956 venne pubblicata una dichiarazione della casa editrice della rivista, Posev, in cui si invitavano gli autori rimasti in Russia a pubblicare sulle pagine della rivista assicurando loro l'anonimato. Primi a seguire questo invito furono Esenin-Vol'pin, M. Narica e V. Tarsis. Ma gradualmente qquesto fenomeno si attenuò e gli scrittori sovietici che decidevano di pubblicare all'estero su Grani presero a farlo in modo scoperto. Fu così che negli anni Sessanta e Settanta sulle pagine di Grani comparvero opere fondamentali come la prima parte del Čonkin di Vojnovič, Vse tečet [Tutto scorre] di V. Grossman, parte del Sem' dnej tvorenija [I sette giorni della creazione] di V. Maksimov, un capitolo di Rakovyj korpus [Padiglione cancro] di Solženicyn, Gadkie lebedi [Cigni ripugnanti] dei fratelli Strugackij, i racconti di Šalamov, le poesie di Brodskij, Koržavin, Gorbanevskaja, Okudžava e Galič. Sulle pagine della rivista trovarono spazio anche autori scomparsi pochi anni prima, come Bulgakov (Sobač'e serdce [Cuore di cane]), O. Mandel'štam (Četvertaja proza [La quarta prosa]), Platonov (Kotlovan), Zamjatin (Navodnenie [Inondazione]), Vvedenskij (Elka u Ivanovych [Natale in casa Ivanov]), D. Charms (le poesie).
Uno dei contributi maggiori offerti da Grani è stato quello di aver ripubblicato le prime riviste in samizdat come Sintaksis di A. Ginzberg, Feniks, Feniks-66 (di Ju. Galanskov), Sfinksy e di aver pubblicato i materiali del Libro bianco sul processo a Sinjavskij e Daniel'.
Una delle figure più importanti per la rivista fu N.B. Tarasova che dal 1962 al 1982 ricoprì la carica di capo redattore. Dal 1984 al 1986 questa carica venne coperta da G. Vladimov che abbandonò polemicamente il posto accusando la casa editrice Posev di esercitare una censura non inferiore a quella che in Urss esercitava il Comitato Centrale del PCUS. Dal 1986 al 1995 la rivista venne curata da E.A. Samsonov-Brejtbart, mentre nel 1991 la redazione potè trasferirsi a Mosca. Dal 1996 a pubblicare Grani non fu più la casa editrice Posev ma T. A. Žilkina.
Simone Guagnelli
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Fonti consultate:
<http://antology.igrunov.ru/after_75/periodicals/grani/>