PhD Students XXXII ciclo
email: diana.antonello@phd.unipd.it
Relatore: Donatella Possamai
Interessi di ricerca
Russian Literature; Soviet children’s literature; Socialist Realism; Besprizornost’; New Soviet Man/Woman.
'Besprizornost' : "i figli dello stato" nella Russia del Novecento
In the early 1920s, besprizornost’, children homelessness, became one of the most relevant social problems facing the Soviet Union, and was exacerbated by the dramatic historical events the country experienced during the twentieth century. My project analyses the phenomenon of besprizornost’ during the twenties and thirties of the Soviet Union. It investigates, in particular, how the besprizornost’ influenced the emergence of a literature linked to the topic of homelessness childhood and why and how the child left alone became one of the main characters of novels and short stories of the early Soviet children’s literature. Soviet children’s literature was, indeed, entrusted with the ideological task of creating the new generation of Soviet men and women and besprizorniki embodied the ultimate “raw material” to be turned into the new Soviet citizen.
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email: pietro.bertocchini@phd.unipd.it
Relatore: Luciano Bossina
Interessi di ricerca
Filologia greca; Filosofia antica; Dialoghi socratici; Platone; Pseudepigrafia; Metodi stilometrici.
Ricerche sul Clitofonte
Fin dagli inizi del XIX secolo, parte della moderna critica platonica ha avanzato dubbi circa l’autenticità di un gruppo di dialoghi del corpus Platonicum: Alcibiade maggiore, Alcibiade minore, Ipparco, Amanti, Teage, Ippia maggiore, Ippia minore, Menesseno, Clitofonte, Minosse e Epinomide. Questi testi sono inclusi nell’ordinamento tetralogico tra gli scritti di sicura attribuzione e, pertanto, sono riconosciuti dalla tradizione – e spesso anche dalla critica antica – come autentici. Anche nei casi in cui il sospetto è più antico e gli indizi contro l’autenticità sembrerebbero più forti, il giudizio degli studiosi è stato tutt’altro che unanime e ha originato lunghe controversie. In casi più ambigui, poi, la critica si è spesso divisa in due schieramenti contrapposti tra i quali il dibattito si è fatto talvolta aspro, senza che nessuna delle due posizioni riuscisse veramente a prevalere. Il Clitofonte rappresenta uno di questi casi ancora largamente irrisolti. Il dibattito moderno ha inizio nel 1809 con la presa di posizione di Schleiermacher contro la paternità platonica del testo. Da allora si sono susseguiti numerosi interventi e altrettante ipotesi di attribuzione. Secondo Slings, autore del più ampio e dettagliato commento al testo (1999), il Clitofonte sarebbe un pamphlet letterario, una critica a un certo genere di letteratura socratica che fa coincidere la ricerca filosofica con il mero protrepein (‘esortare’). Rispetto a questa posizione permangono però numerose perplessità e gli interrogativi che il dialogo pone non possono in nessun modo dirsi esauriti. L’obiettivo della ricerca sarà portare nuovi contributi al dibattito sull’autenticità del Clitofonte, analizzandone il contenuto, lo stile e i molti legami che questo testo intrattiene con alcuni altri dialoghi del corpus. Nel farlo ci si avvarrà anche di metodi di analisi quantitativa – altrimenti noti con il nome di ‘metodi stilometrici’ – nella convinzione che questi possano offrire un utile complemento all’analisi tradizionale.
email: camilla.covazzi@phd.unipd.it
Relatore: Cecilia Poletto
Interessi di ricerca
Linguistics, Language Acquisition, Bilingualism, Bilectalism, Syntax.
Italian-Friulian children: an investigation into their bilingualism
email: alice.cravotta@phd.unipd.it
Relatore: Maria Grazia Busà, Pilar Prieto
Interessi di ricerca
Prosody; Gesture studies; Multimodal Communication; Acoustic Analysis.
Restraining and Encouraging the Use of Gestures: Exploring the Effects on Speech Production
Humans speak and produce hand gestures. It has been shown that hand gestures are a key component in the process of speech production and that the two modalities interact at multiple levels (semantic, pragmatic, temporal and prosodic). The underlying mechanisms and functions of this interaction are still a key question in the field.
My dissertation has the goal of contributing to answering some of these questions and explores the effects of restraining and encouraging the use of gestures during speech production in narrative speech. Two empirical studies were carried out with 40 speakers telling short narratives to a listener. While in study 1, speakers were restrained from moving their hands, in study 2 they were instead encouraged to make gestures while speaking. In both studies, the speech analysis assessed a set of phonetic, prosodic and textual features, specifically, by analyzing speech discourse length (number of words and discourse length in seconds), disfluencies (filled pauses, self-corrections, repetitions, insertions, interruptions), speech rate and prosodic properties (measures of F0, and intensity).
The empirical findings reported in the two studies show that, while the inability to gesture does not necessarily affect speech (which does not become significantly longer, more disfluent or monotonous), asking speakers to use their hands while describing a story can have an effect on narration length, and can also impact on F0 and intensity metrics. All in all, the main contribution of this dissertation is to expand previous findings on the effects of restraining and encouraging gestures in more “spontaneous” types of speech, and to explore the effects of producing / not producing gesture on the acoustic features of speech, which has not received much attention in the past.
Overall, it shows that restraining the use of gestures does not have an impact on the prosodic features of speech; conversely, enhancing the gesture stream could affect speech prosody, providing further evidence that gestures and prosody interact in the process of speech production. Further work is needed to shed more light on the direct influence of gestures on speech.
email: chiara.depaoli@phd.unipd.it
Relatore: Sergio Bozzola (università di Padova), Angela Ferrari (università di Basilea)
Interessi di ricerca
Storia della lingua, linguistica del testo, analisi stilistica, letteratura contemporanea, analisi metrica.
Tendenze emergenti nella sintassi, nell’interpunzione e nella testualità della narrativa italiana contemporanea
Il progetto di ricerca mira a portare in luce le caratteristiche della lingua della narrativa contemporanea focalizzandosi sul versante sintattico, interpuntivo e testuale. Il lavoro mette a confronto due corpora di testi corrispondenti a due diversi stadi diacronici: un primo corpus – più esteso – che comprende romanzi editi dopo gli anni Duemila e un secondo corpus “di controllo” costituito da romanzi pubblicati fra gli anni Cinquanta e Settanta del secolo scorso. Lo studio prevede una prima parte dedicata ai fenomeni emergenti nella sintassi di quello che tradizionalmente è definito periodo, una seconda incentrata sulla sintassi della frase semplice e infine una terza riguardante la coesione testuale (logica e tematica). Nella prima e nella seconda parte si analizzano fenomeni di natura sintattica (strutture marcate, enunciati nominali) e sintattico-interpuntiva (sequenze linguistiche delimitate da virgole, lineette e parentesi, usi interpuntivi anti-orientati rispetto alla sintassi): lo scopo dell’esame è di definirne, oltre che le caratteristiche formali, la funzione all’interno del testo; o, in altre parole, le ragioni che possono spiegarne la scelta e l’utilizzo. Quest’analisi della neo-standardizzazione dello scritto letterario s’interfaccia, da un lato, con i risultati emersi dallo studio di altre varietà testuali, dall’altra con gli studi sul parlato, data la ragion d’essere “pragmatico-comunicativa” di gran parte dei fenomeni trattati.
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email: giulia.nalesso.1@phd.unipd.it
Relatore: Carmen Castillo Peña
Interessi di ricerca
Linguistica; Linguistica applicata; Spagnolo lingua straniera; Didattica delle lingue straniere; Competenza linguistica; Competenza lessicale; Lessicologia; Lessicografia.
L’apprendimento del lessico di ELE nel sistema italiano: metodologie e strategie didattiche
Il progetto di ricerca è dedicato all’apprendimento del lessico spagnolo da parte di studenti italofoni a livello universitario. L’obiettivo è di esaminare e valutare la competenza lessicale di questi a partire dalla somministrazione di prove per la rilevazione del lessico conosciuto (disponibilità e ricchezza lessicale) che hanno permesso la creazione del corpus di analisi.
A questo scopo, si integrano gli approcci della teoria linguistica con gli sviluppi più recenti della didattica per comporre un quadro teorico il più unitario possibile al fine di tracciare una delimitazione del concetto di “competenza lessicale” sul quale basarsi per la ricerca empirica (che cosa significa insegnare ed apprendere il lessico di una LS/L2; quanto incide l’affinità tra L1 e L2; quali sono le problematiche, le strategie e i metodi adatti affinché gli apprendenti ottengano gli input necessari per lo sviluppo della competenza comunicativa, dalla quale deriva la conoscenza della lingua). Nello specifico, dopo l’elicitazione dei dati, si svolgono due analisi, quantitativa e qualitativa, che permettono di trarre conclusioni diverse ma complementari nello studio trasversale e longitudinale del bagaglio lessicale dei partecipanti.
email: olga.retziou@studenti.unipd.it
Relatore: Emanuele Zinato
Interessi di ricerca
Colonialismo italiano; Identità nazionale; Memoria storica; Trauma culturale.
Narrando la nazione in seno alla produzione letteraria postcoloniale italiana
Il progetto di ricerca si focalizza sull’emergere della memoria coloniale italiana in seno alla letteratura di migrazione e/o postcoloniale italiana e si propone di esaminare le caratteristiche che l’identità nazionale vi assume ricorrendo agli strumenti concettuali offerti dai cultural studies, dalla teoria critica, ma anche dalla teoria psicoanalitica, come le nozioni di memoria collettiva, di trauma culturale, nonché del concetto di nazione-disseminazione teorizzato da Homi Bhabha. Partendo dal presupposto che la narrativa in questione contesta il discorso ideologico soggiacente alle narrazioni “canoniche”, ci si aspetta di concludere che queste opere invitano a riflettere su concetti come l’identità, la comunità di appartenenza e la storia, attraverso contro-narrazioni che si propongono di sovvertire le narrazioni dominanti e le quali iscrivono il subalterno come soggetto all’interno del discorso storico nazionale. Davanti a queste nuove narrazioni, il concetto dell’identità nazionale va ampliato e rielaborato per integrare nuove entità storiche, nuovi soggetti e nuovi modi di coesistenza.
email: francesco.ronce@phd.unipd.it,
francesco.ronce@phd.unipd.it
Relatore: Elisabetta Selmi, Luca Zuliani
Interessi di ricerca
Poesia narrativa italiana; poemetti e poemi mitologici; poesia italiana del XVIII e XIX secolo; ballata romantica; novella in versi; forme metriche narrative.
La poesia narrativa in Italia tra Sette e Ottocento
Il progetto indaga l’evoluzione dei generi poetici narrativi in Italia dalla fine del Settecento fino ai primi del Novecento, con particolare attenzione per il poema e poemetto di gusto neoclassico, la ballata romantica e la novella in versi. Il periodo preso in esame rappresenta un vero e proprio spartiacque nell’equilibrio interno ai generi letterari e nella concezione stessa della poesia, che nel corso del XIX secolo finirà per coincidere sempre più – nell’orizzonte di attese più comuni – con il solo dominio della ‘lirica’. L’intento è quello di sfruttare l’analisi dei testi sia per evidenziarne le peculiarità e le reciproche relazioni, sia per mettere in luce alcuni fenomeni che riguardano più in generale il percorso della poesia contemporanea; le opere vengono dunque analizzate per la loro sintomaticità, con la speranza di poter cogliere, da una prospettiva considerata spesso ‘marginale’, alcuni fenomeni rilevanti per l’interpretazione della storia poetica sette-ottocentesca e della contemporaneità. Le direzioni di studio sono principalmente tre: fattori contestuali (socio-culturali e politici); strutture e macrostrutture narrative; tendenze prosodiche e forme metriche (endecasillabo sciolto, ottava rima e polimetria).
email: valeria.russo.3@phd.unipd.it
Relatore: Alvaro Barbieri – Sylvie Lefèvre (Sorbonne Université)
Interessi di ricerca
Filologia romanza; Galloromania; discorso amoroso; lirica romanza; romanzo cortese; trattatistica amorosa; XII-XIV secolo
Archéologie du discours amoureux. Prototypes et régimes de l’amour littéraire dans la tradition galloromane médiévale
Questo studio offre una ricostruzione storica e geografica delle origini del discorso amoroso inteso come prodotto originale della letteratura galloromanza medievale. L’esame punta a identificare i principali motivi diegetici, stilistici e retorici (qualificati come nuclei di fondo) responsabili della costituzione dei primi modelli (qui riconosciuti come prototipi) di amore letterario. Col supporto di una prospettiva che incrocia diacronia e diatopia, il riesame dei primi testi volgari consente la realizzazione di un repertorio aperto dei nuclei di fondo fissatisi attorno ai prototipi del discorso amoroso nella lirica, nella chanson de geste, nei primi romanzi cortesi e lais e nei trattati di materia erotica. Lontano dalle ambizioni definitorie e da processi induttivi di categorizzazione critica, la presente ricerca punta a determinare i luoghi, i momenti e le dinamiche essenziali della nascita di un tema cardine della cultura laica di corte.
email: giovanna.todaro@phd.unipd.it
Relatore: Gianluigi Baldo
Interessi di ricerca
Tito Livio; storiografia romana di età repubblicana e imperiale; critica testuale; tradizione diretta e indiretta degli Ab Urbe Condita; fortuna degli scrittori latini nel XX secolo.
Commento al libro XXV di Tito Livio
Il progetto di ricerca si propone di elaborare un commento critico-testuale al libro 25 degli Ab urbe condita libri di Tito Livio, tuttora privo, come l’intera terza decade, di un moderno commento scientifico. L’analisi è condotta ad locum e, pur focalizzandosi sugli aspetti narrativi e stilistico-letterari, funzionali a cogliere la tecnica compositiva e le possibilità espressive della prosa liviana, si propone di attraversare la complessa stratigrafia dell’opera nel modo più completo possibile, esaminando le questioni storiche e archeologiche utili alla comprensione del testo. Il commento riserva poi ampio spazio alle questioni filologico-testuali, conducendo un riesame complessivo della tradizione manoscritta attraverso l’analisi autoptica dei principali testimoni o la consultazione di riproduzioni digitali e microfilm. Considerando l’attuale assenza di un repertorio di congetture al testo liviano e la frequente difficoltà di ricavare dagli apparati critici informazioni sulla datazione e sulla pubblicazione delle congetture successive all’edizione di Drakenborch (1823), la discussione dei singoli loci critici documenta anche queste proposte, laddove siano rilevanti per la costituzione del testo.
email: raffaele.tondini@phd.unipd.it
Relatore: Luciano Bossina
Interessi di ricerca
Origene e tradizione Alessandrina; Esegesi neotestamentaria; Filologia; Storia della filologia.
Origene tra Bisanzio e Venezia. Studio del Commento a Matteo e nuova edizione dei libri XII e XIII
Il mio progetto prevede edizione e commento filologico dei libri XII e XIII Commento a Matteo di Origene, esegeta e teologo attivo tra II e III sec. Il Commento a Matteo ci è tramandato in una redazione greca e in un’antica traduzione latina anonima, senza considerare i frammenti traditi nelle catene esegetiche ai Vangeli sinottici. Alla luce delle notevoli discrepanze tra questi rami di tradizione, tutti variamente compendiati, mi propongo un atteggiamento più conservativo rispetto all’ultimo editore (Klostermann 1935). Egli ha infatti tentato di ricostruire il testo originario ibridando tradizione greca e latina, ciò tuttavia non è possibile e conviene restituire ogni redazione, a cominciare da quella greca, alla propria autonomia. Per dare maggiore concretezza storica a questa operazione, al lavoro ecdotico si accompagneranno una serie di studi sulla ricezione e la trasmissione, spesso compendiaria, dell’opera di Origene durante il millennio bizantino.
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email: angelica.vedelago@gmail.com
Relatore: Nome Cognome
Interessi di ricerca
Classical reception; Greek tragedy; Early modern English drama; Shakespeare; History of translation.
The Reception of Sophocles’ Antigone in Early Modern English Drama
My project analyses the reception of Sophocles’ Antigone in early modern English drama in the form of translation and adaptation. It focusses on the only two extant texts that can be defined translations or adaptations of Sophocles’ Antigone by English authors in the early modern period: Sophoclis Antigone (1581) a Latin translation by Thomas Watson, and The Tragedy of Antigone, The Theban Princesse (1631), an English adaptation by Thomas May. Opting for the historicist strand within reception studies and combining it with traditional intellectual history, I argue that these two Antigones intersect at a crossroads of contexts – theoretical, cultural, literary, and political. Combining Sophocles’ tragedy with other classical sources and contemporary models, the two texts challenge the traditional understanding of compositional approaches known as ‘translation’ and ‘adaptation’. Also, as direct and declared engagements with a play that has usually been deployed to voice a challenge to political authority, Watson’s and May’s Antigones are ideal case studies for the close relationship between politics and drama in early modern England.
email: susanna.zellini@phd.unipd.it
Relatore: Marco Rispoli
Interessi di ricerca
Germanistica, Filosofia estetica.
Nietzsche, Adorno. Sprache, Form, Stil
L’epoca della “morte di Dio“ e di ogni filosofia intesa come metafisica aveva portato con sé non solo la decadenza dei linguaggi filosofici tradizionali, ma anche l’urgenza di individuare una nuova “forma“ adeguata al pensiero. Se il concetto nietzscheano di “stile“ sperimenta i modi in cui il pensiero si articola nel linguaggio, quello adorniano di “forma“ coniuga le possibili configurazioni di tale articolazione. Il rapporto di continuità tra i due concetti diventa allora il fulcro di una riflessione che unisce il pensiero di Nietzsche e quello di Adorno non solo attraverso un confronto tematico, ma anche sulla base dell’effettiva ricezione del pensiero nietzscheano nell’opera di Adorno. A partire dalla comune critica del linguaggio filosofico, questo lavoro di ricerca analizza i motivi comuni tra i due autori, quali la riflessione sul rapporto tra concetto e oggetto, il problema della forma come apparenza e la critica del concetto di interpretazione. La musica costituisce in particolare l’ambito di ricerca comune attraverso cui Nietzsche e Adorno criticano e ripensano il concetto tradizionale di forma e si orientano verso una nuova sperimentazione, che coinvolge linguaggio filosofico e letterario e pone i fondamenti per una nuova estetica formale.